Guerra

Esplosione in Polonia, Varsavia: «Valutiamo l'art. 4»

Mosca nega il lancio di missili, il Pentagono indaga: sarebbe la prima volta che viene colpito un territorio NATO
© EPA / ESZEK SZYMANSKI
Red. Online
15.11.2022 20:21

(AGGIORNATO)

La NATO è in stato di massimo allerta per almeno un missile caduto in Polonia che avrebbe provocato due morti, dopo la pioggia di oltre 100 missili che si è abbattuta nel pomeriggio sull'Ucraina nell'ennesima sfida di Vladimir Putin al mondo in pieno G20: sarebbe la prima volta che un Paese dell'Alleanza viene colpito direttamente nel conflitto.

La notizia su due missili russi, anticipata da media polacchi e poi tedeschi, è stata confermata in un primo momento da un alto funzionario dell'intelligence americana citato dall'AP, ma in serata erano febbrili i contatti e le consultazioni tra alleati per cercare di capire cosa fosse successo esattamente in Polonia.

Il governo di Varsavia ha riunito un consiglio di sicurezza d'emergenza per fare luce sull'accaduto, mentre il Pentagono ha assicurato che gli Stati Uniti «difenderanno ogni centimetro» del territorio dell'Alleanza nel caso la Polonia invocasse l'articolo 5, che vincola gli Stati membri alla difesa collettiva. Secca la replica di Mosca: si tratta di voci che equivalgono ad una «provocazione», perché «i missili mostrati dai media polacchi non sono nostri», ha detto in serata il ministero della Difesa russo.

A Bali, in giornata, russi e ucraini avevano mostrato ai leader mondiali di portare avanti un dialogo tra sordi. Volodomyr Zelensky, in videocollegamento con il summit, ha proposto le sue dieci condizioni per sedersi a un tavolo, ma da Mosca il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha replicato che «l'operazione militare» sarebbe continuata. Perché è Kiev, ha aggiunto, che continua a «rifiutare i negoziati».

Dalle parole Mosca è passata ai fatti. E subito dopo che il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov ha lasciato Bali, i bombardieri di Putin hanno lanciato un attacco missilistico massiccio che ha colpito una decina tra città e distretti dell'Ucraina. Non solo Kiev ma anche Leopoli, al confine con la Polonia. In serata è arrivata la notizia che si temeva dall'inizio del conflitto: due missili sarebbero caduti sul villaggio polacco di Przewodow, vicino alla frontiera, uccidendo due persone. Nei caotici momenti successivi, sempre i media polacchi hanno ipotizzato che potrebbe trattarsi non di un errore di lancio da parte dei russi ma di un missile abbattuto dalla contraerea ucraina.

Nel peggiore degli scenari, la Polonia potrebbe anche invocare l'articolo 5 del Trattato Nord Atlantico, che vincola gli Stati membri alla difesa collettiva. Il Pentagono, pur chiarendo di non aver conferma immediata dell'accaduto, ha assicurato che gli Stati Uniti «difenderanno ogni centimetro» dell'Alleanza. Anche i Baltici si sono detti pronti. A stretto giro, è arrivata la replica del ministero della difesa di Mosca, che ha parlato appunto di «una provocazione» mirata a provocare un'escalation, perché i resti ritrovati «non hanno nulla a che vedere con armamenti russi».

Gli oltre 100 missili russi lanciati su gran parte dell'Ucraina avevano colpito Kiev, Kharkiv e Leopoli, le tre grandi città lontane dall'epicentro dei combattimenti. L'obiettivo principale del nemico, secondo Kiev, sono state ancora una volta le «infrastrutture critiche». Il risultato è stato che diverse regioni hanno subito interruzioni di corrente, sette milioni di case sono rimaste al buio, danni ingenti sono stati rilevati alla rete internet e della telefonia mobile. A Kiev metà dei residenti è senza luce e le bombe russe hanno centrato anche due palazzi, provocando almeno un morto. Interruzioni di corrente si sono verificate anche in Moldavia.

Alla pioggia di raid sull'Ucraina Zelensky ha risposto assicurando che il suo Paese «sopravvivrà» e che Mosca «non raggiungerà i suoi obiettivi». E l'evoluzione del conflitto, almeno sul fronte meridionale, sembra per il momento dargli ragione. Dopo la riconquista di Kherson le sue truppe hanno continuato a spingere indietro i russi, che hanno abbandonato anche la città di Novaya Kakhovka, per spostarsi in aree più sicure dell'oblast.

Secondo Kiev, adesso, il nemico ha ripiegato di una ventina di chilometri dalla linee che aveva attrezzato sulla riva orientale del Dnepr. Al tempo stesso si moltiplicano le incursioni ucraine in territorio russo, nella regione di Belgorod. Un bombardamento sulla città di Shebekino, a quattro chilometri dal confine, ha provocato la morte di due civili, ha denunciato il governatore.

I successi della controffensiva di Kiev sono stati confermati anche dall'Ue. «Hanno già recuperato il 50% dei territori occupati dalla Russia dal 24 febbraio», ha spiegato l'Alto rappresentante Josep Borrell al termine del Consiglio Difesa a cui hanno preso parte anche il ministro della Difesa ucraino, Andriy Zahorodniuk, ed il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.

«Valutiamo l'art. 4»

«Il presidente polacco Andrzej Duda ha appena finito di parlare con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg. Verifichiamo le premesse dell'articolo 4 della NATO. Siamo in contatto con i nostri alleati e ci aspettiamo colloqui con la parte americana». Lo fa sapere la presidenza polacca su Twitter. L'art. 4 della NATO prevede che «le parti si consulteranno ogni volta che, nell'opinione di una di esse, l'integrità territoriale, l'indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata».

La NATO, dal canto suo, sta monitorando la situazione e gli alleati si stanno consultando da vicino. «Ho parlato con il presidente Duda dell'esplosione in Polonia. Ho espresso le mie condoglianze per la perdita di vite umane. È importante che tutti i fatti siano accertati», scrive il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg su Twitter.

Nel frattempo, l'esercito polacco è stato posto in stato di allerta. Lo ha riferito Piotr Miller, il portavoce del governo, dopo la riunione del Comitato per la sicurezza riunitosi stasera a Varsavia. La Polonia sta mettendo alcune unità militari in uno stato di mobilitazione, ha annunciato oggi un portavoce del governo dopo le notizie non confermate secondo cui missili russi sono atterrati in Polonia. «C'è stata la decisione di alzare il livello di mobilitazione di alcune unità combattenti e di altre strutture militari», ha detto il portavoce del governo polacco Piotr Muller ai giornalisti dopo una riunione di emergenza del consiglio di sicurezza nazionale a Varsavia. 

Telefonata tra Duda e Biden

Secondo quanto riferito dalle presidenza polacca su Twitter, intorno alle 22.30 è iniziata una telefonata 'urgente' in corso tra il presidente polacco Andrzej Duda e il presidente USA Joe Biden. Nel frattempo, il consigliere alla sicurezza nazionale americano Jake Sullivan ha parlato con capo della sicurezza nazionale polacca Jacek Siewiera. Lo ha reso noto la portavoce Adrienne Watson.

La Casa Bianca ha confermato che Joe Biden è stato informato degli sviluppi in Polonia ed è in contatto con il presidente polacco Andrzej Duda.

Nel frattempo, è giunta la notizia che anche il capo del Pentagono Lloyd Austin parlerà «oggi» con il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak.

Kiev: «Non è stato un nostro missile»

L'Ucraina nega la 'teoria del complotto' secondo cui sarebbe stato un suo missile a colpire la Polonia. «La Russia sta promuovendo una teoria del complotto secondo cui sarebbe stato un missile della difesa aerea ucraina a cadere sul territorio polacco. Il che non è vero. Nessuno dovrebbe credere alla propaganda russa o amplificarne i messaggi. Questa lezione avrebbe dovuto essere appresa dall'abbattimento del volo MH17», ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Inoltre, il presidente della Polonia Duda ha avuto stasera una conversazione telefonica con il leader ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto fa sapere la presidenza polacca su Twitter.

La Polonia: «Un caos informativo»

Ombre sulla genesi e sul fondamento della notizia dei presunti missili russi caduti in Polonia arrivano anche da Varsavia. «È un caos informativo», ha ammesso un alto funzionario dell'ufficio del primo ministro polacco interpellato sotto copertura di anonimato dalla britannica BBC.

«Non ho alcuna certezza e non posso confermare nulla» al momento, ha tagliato corto pochi minuti fa.

Dal canto suo, su Twitter il presidente del Consiglio UE Charles Michel scrive: «la notizia di un missile o di altra munizione che ha ucciso delle persone in territorio polacco mi ha sconvolto. Le mie condoglianze alle famiglie. Siamo al fianco della Polonia. Sono in contatto con le autorità polacche, i membri del Consiglio europeo e altri alleati».

Domani un altro Consiglio di sicurezza

Il presidente polacco Duda ha convocato un altro Consiglio di sicurezza nazionale domani alle 12. Lo fa sapere la presidenza polacca su Twitter.

Inoltre, vi sarà una riunione domani mattina a Bruxelles, a quanto apprende l'agenzia di stampa italiana ANSA, del Consiglio Atlantico della NATO, a livello di ambasciatori dei Paesi alleati. In questa sede si farà il punto della situazione. Saranno esaminati i rapporti sull'accaduto e la Polonia mostrerà i dati in suo possesso e renderà note eventuali sue richieste. 

Anche al G20

Il presidente francese Emmanuel Macron «ha preso contatto» con la Polonia, dopo la notizia dei missili caduti sul suo territorio, e prevede che sul tema ci sarà «una discussione» domani al G20. Lo fa sapere l'Eliseo. 

Von der Leyen «allarmata»

«Allarmata dalle notizie di un'esplosione in Polonia, a seguito di un massiccio attacco missilistico russo sulle città ucraine. Estendo le mie condoglianze e il mio più forte messaggio di sostegno e solidarietà alla Polonia e ai nostri amici ucraini». Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen.

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