Firmato l'accordo di pace fra Thailandia e Cambogia, Trump gongola

Un Donald Trump «orgoglioso» ha presieduto alla firma dell'accordo di pace fra Thailandia e Cambogia. Intestandosi i meriti dell'intesa, il presidente americano ha lodato il suo ruolo di mediatore e pacificatore: «Non dovrei dire che è un hobby, perché è molto più serio di un hobby, ma sono bravo e mi piace», ha detto riferendosi ai molteplici conflitti che ha risolto svolgendo - a suo giudizio - un lavoro migliore di quello dell'ONU.
Il «Kuala Lumpur Peace Accord» estende la tregua raggiunta a luglio fra i due paesi. L'intesa prevede una de-escalation al confine, dal quale saranno ritirate le armi, e la liberazione dei prigionieri di guerra. Ma anche l'impegno a risolvere le eventuali dispute in modo pacifico e in base al diritto internazionale.
Congratulandosi con i leader di Thailandia e Cambogia, Trump ha descritto la firma come una «giornata importante per l'Asia»: è un momento «storico», ha detto. Il premier cambogiano Hun Manet lo ha ringraziato calorosamente per i suoi «sforzi», ricordando di averlo candidato per il Nobel. Ringraziamenti sono arrivati anche dalla Thailandia.
La firma dell'accordo di pace è stata seguita dalla ratifica di accordi commerciali fra gli Stati Uniti e i due paesi, confermando la volontà di Trump di usare i dazi e gli scambi commerciali come leva per promuovere la pace.
Trump ha accettato di fare tappa in Malaysia nel corso del suo viaggio in Asia proprio per presenziare alla firma dell'accordo di pace, di cui si definisce l'architetto e che ritiene essere un tassello importante verso quel premio Nobel che quest'anno gli è sfuggito ma a cui continua ad aspirare per il 2026.
Non tutti però sono convinti che i meriti siano tutti suoi. Molti ritengono che la vera artefice della tregua sia stata la Malaysia e che gli Stati Uniti siano intervenuti solo su richiesta.
Inoltre il ministro degli esteri thailandese ha ridimensionato la portata dell'accordo, definendolo una «dichiarazione congiunta» che definisce un «percorso verso la pace». Una ricostruzione che si contrappone a quella del Trump-pacificatore che ha risolto otto guerre promossa dalla Casa Bianca.