Regno Unito/Galles

Gang pedofile, tra gli abusatori anche poliziotti

Emergono nuove infamie dalle denunce sugli stupri e le violenze sessuali collettive compiute in un clima di omertà e parziale negligenza investigativa o politica fra gli anni '90 e i 2000
© KEYSTONE (EPA/TOLGA AKMEN)
Ats
29.07.2025 18:21

Emergono nuove infamie dalle denunce sugli stupri e le violenze sessuali collettive compiute in un clima di omertà e parziale negligenza investigativa o politica fra gli anni '90 e i 2000 in Inghilterra del Nord e Galles contro bambine e ragazzine di estrazione sociale marginale ad opera di gang di pedofili in parte di radici pachistane. Cinque delle circa 1400 vittime censite tardivamente nella sola città di Rotherham (South Yorkshire) hanno infatti denunciato alla Bbc non solo di non essere state aiutate all'epoca dalla polizia locale, ma di aver subito abusi pure da alcuni agenti, oltre che dalle gang.

Gli abusi sarebbero stati commessi a partire dai 12 anni di età, ha raccontato una di loro, una donna ormai adulta, intervistata nell'ambito di una nuova inchiesta giornalistica con la copertura dell'anonimato. Aggiungendo di essere stata presa di mira nel suo caso da un detective allora in servizio nella South Yorkshire Police. Le cinque denunce sono ora al centro di un'ulteriore indagine penale delle forze dell'ordine, condotta stavolta all'interno degli stessi ranghi della polizia.

La vicenda degli abusi delle gang di pedofili è da tempo al centro di polemiche - anche politiche - nel Regno, sfociate a giugno nella pubblicazione di un rapporto indipendente che ha evocato anni di «fallimenti» da parte del sistema amministrativo e giudiziario britannico: legati fra l'altro al «rifiuto della realtà» rispetto alla matrice «etnica» d'una parte di quegli orrori. Orrori alimentati da forme di omertà in seno alle comunità locali, nonché da negligenze investigative ed esitazioni attribuite alle autorità politiche della zona (dominata tradizionalmente dal Labour a livello elettorale) per ragioni di consenso, di adesione al 'politically correct' o per timore di scatenare un'indiscriminata ostilità verso tanti britannici di origine asiatica.