Giorgi confessa: «L'ho fatto per soldi di cui non avevo bisogno»

Davanti agli inquirenti belgi Francesco Giorgi, compagno dell'ex vicepresidente dell'Eurocamera Eva Kaili, ha confessato di aver fatto parte di un'organizzazione utilizzata dal Marocco e dal Qatar allo scopo di interferire e condizionare gli affari europei. Il suo ruolo era quello di gestire i contanti. Lo scrive stamane il quotidiano francofono belga Le Soir in base a documenti visionati insieme a La Repubblica. Giorgi avrebbe dichiarato di aver «fatto tutto per soldi di cui non avevo bisogno». Il 35.enne di Abbiategrasso, Milano, ha parlato anche di Eva Kaili: «Farò il possibile affinché la mia compagna sia libera e possa occuparsi di nostra figlia di 22 mesi». Giorgi avrebbe anche indicato di sospettare che Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, possano aver preso soldi tramite Antonio Panzeri. Il Marocco sarebbe coinvolto nella vicenda di sospetta corruzione attraverso il suo servizio di informazione esterna, la Dged. In base ai documenti consultati dai due quotidiani - si legge ancora sul giornale - Panzeri, Cozzolino e Giorgi sarebbero stati in contatto con la Dged e con Abderrahim Atmoun, l'ambasciatore del Marocco in Polonia.
Oltre 60 eurodeputati
Sarebbero oltre 60 gli eurodeputati nel mirino della maxi-inchiesta sul Qatargate condotta dalla giustizia belga. Lo riporta la televisione privata greca MegaTv. I parlamentari europei che potrebbero essere toccati da indagini e perquisizioni, sempre secondo l'emittente ellenica, sarebbero per la maggior parte appartenenti alle famiglie politiche dei Socialisti & Democratici, del Partito popolare europeo e di altri partiti di sinistra. Le indiscrezioni sono state rilanciate anche dalla testata online tedesca Focus.de, ma non trovano alcuna conferma da parte della procura federale belga.