Gli attivisti sfidano la neve e bloccano il traforo del Monte Bianco

Gli attivisti per il clima italiani e francesi di Ultima Generazione e Dernière Rénovation hanno sfidato il freddo e la neve per bloccare l'ingresso del traforo del Monte Bianco. Quest'oggi verso le 12.25 una ventina di manifestanti ha interrotto la circolazione sul lato francese e su quello italiano contemporaneamente. Dal lato italiano, otto persone si sono sedute al centro della carreggiata legandosi a vicenda le caviglie con delle catene di sicurezza per motorini. Gli attivisti hanno anche portato un passeggino per bebè, come «simbolo delle future generazioni condannate a un futuro invivibile a causa del collasso climatico». A quasi un’ora dall’inizio del blocco, trascorsa interamente sotto la neve, verso le 13.15 i Vigili del fuoco e gli agenti di polizia hanno fornito ai membri di Ultima Generazione alcune coperte isotermiche. Il traffico è stato interrotto per un’ora, dopo la quale tutti i presenti sono stati portati via a bordo di auto delle forze dell'ordine.

Questa azione, hanno spiegato i manifestanti, segna il primo atto di collaborazione internazionale della Rete A22 (un gruppo di progetti per «salvare l'umanità»). Italiani e francesi si sono uniti per «chiedere ai rispettivi governi di agire tempestivamente sui cambiamenti climatici e di salvare le vite dei concittadini finché c’è tempo per farlo. Il mondo che abbiamo davanti agli occhi allo stato attuale delle cose è condannato e continuerà a esserlo se non si interviene. Siamo a un bivio. Ciò che facciamo ora determinerà il futuro di questa e della prossima generazione». Dernière Rénovation e Ultima Generazione inoltre chiedono ai politici di tutta Europa di fare in modo che le emissioni di carbonio del continente diminuiscano drasticamente e rapidamente.

Il 21.enne italiano Alessandro ha dichiarato: «Un governo dovrebbe offrire alle nuove generazioni la prospettiva di poter avere un futuro stabile, di crearsi una famiglia, e invece sono sempre di più le persone tra i miei coetanei che non vogliono avere figli a causa del futuro devastato a cui il governo ci sta consapevolmente condannando. Questo è spaventoso e inaccettabile, il governo non ci tutela, ed è per questo che continuerò a fare questo tipo di azioni fino a quando le nostre richieste non verranno accolte». A fargli eco dalla Francia, la 22.enne Théoxane di Dernière Rénovation: «Ho lottato per incanalare la rabbia che provo per l'emergenza climatica, sentendo che nulla sarà mai sufficiente perché i nostri governi intraprendano azioni reali e concrete che vadano oltre la retorica. Ritengo che oggi non possiamo più accontentarci di riaprire continuamente questo dibattito. Ecco perché mi sono unita a Dernière Rénovation e perché sono disposta a bloccare la strada oggi: la disobbedienza civile è la nostra ultima possibilità di essere ascoltati. Siamo ormai 8 miliardi di esseri umani sul nostro magnifico pianeta, non posso permettermi di guardare il declino della nostra umanità da lontano senza fare nulla. Capisco che la gente non sia d'accordo con il nostro modo di agire, ma nessuno ha niente di meglio da offrire, quindi prendiamo l'iniziativa e accettiamo di correre questo rischio e di correrlo ancora in futuro finché non si agirà in proporzione all’emergenza cui assistiamo».
Disagi al traffico
Gli attivisti che hanno protestato sul lato italiano del traforo sono stati caricati sulle auto degli agenti e portati negli uffici della polizia di frontiera, dove è in corso la loro identificazione. Rischiano una denuncia per manifestazione non preavvisata, resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Durante la manifestazione non violenta la circolazione è proceduta a singhiozzo, con code e rallentamenti. Sul versante francese il blocco degli attivisti è stato rimosso dalla Gendarmerie. Qui i militanti hanno distribuito caffè a chi era rimasto bloccato in coda. Un camionista ha ricambiato offrendo loro dei dolci.

Gli attivisti per il clima hanno infine sottolineato come «con oltre 600 mila camion che lo attraversano ogni anno, il tunnel è un punto di passaggio privilegiato per le compagnie di trasporto. Questo tipo di traffico genera un elevato volume di inquinamento atmosferico e di gas serra. Qui, come altrove, questo modo di vivere non è più sostenibile e mette a rischio l'umanità. L'impatto economico causato dai pochi minuti di blocco stradale di oggi non è nulla rispetto ai miliardi di euro che vengono sprecati ogni giorno investendo nei combustibili fossili». In Italia, Ultima Generazione chiede al governo di tagliare i finanziamenti in combustibili fossili per portare risorse all’incremento di energia rinnovabile. In Francia, Dernière Rénovation chiede un ampio programma politico per isolare gli edifici e che i lavori siano interamente finanziati per le famiglie povere.