Europa

Gli incendi boschivi non danno tregua alla Spagna: sfollate oltre 6.000 persone

Sono 14 i roghi attualmente attivi in sette comunità autonome spagnole – Le zone più colpite sono le regioni del nord-ovest e dell'ovest: Galizia, Castiglia-Leon ed Estremadura
©BRAIS LORENZO
Red. Online
13.08.2025 12:45

Non c'è tregua per la Spagna. Le alte temperature di questi giorni – che in alcune zone hanno superato di gran lunga i 40 gradi – stanno alimentando enormi incendi boschivi che, al momento, hanno già causato almeno due vittime e costretto migliaia di persone ad abbandonare le proprie case. Al momento si contano «14 incendi attivi in sette comunità autonome», secondo quanto dichiarato dalla ministra della transizione ecologica Sara Aagesen. Le zone più colpite sono le regioni del nord-ovest e dell'ovest: Galizia, Castiglia-Leon ed Estremadura. 

Al momento, si stima che oltre 6.000 persone sono state costrette a lasciare le loro abitazioni a scopo preventivo. Attualmente, però, non è possibile fornire un calcolo preciso degli ettari di terreno bruciati. «Si tratta di numeri inferiori a quelli di altri anni, ma in termini di quantità di incendi sono di molto superiori. La situazione è complicata», ha spiegato la ministra Aagesen. 

Uno degli incendi nella regione di Castiglia-Leon ha danneggiato il sito minerario – di epoca romana – di Les Médulas, patrimonio mondiale dell'Unesco. Nella vicina Galizia, invece, le autorità hanno dichiarato che «il più grande incendio dell'anno» ha bruciato 3.000 ettari di terreno nella provincia di Ourense, in particolare nella zona di Chandrexa de Queixa. A Tarifa (Cadice), nell'estremo sud della Spagna, le autorità hanno ordinato un ordine di evacuazione per almeno due hotel e diverse abitazioni. In totale, secondo un comunicato, sono oltre 1.000 le persone che hanno ricevuto indicazioni per allontanarsi dalla zona, già colpita da un incendio la scorsa settimana. 

Come detto, a causa degli incendi sono morte almeno due persone. Il primo decesso è stato quello di un uomo di circa 50 anni, rimasto vittima in un rogo divampato a Tres Cantos, alle porte di Madrid. L'incendio, alimentato da venti fino a 70 km/h, ha divorato 1.000 ettari di terreno e non era ancora sotto controllo ieri sera, quando erano previste ulteriori raffiche. Il governo regionale ha dichiarato di aver recuperato 150 pecore e 18 cavalli morti nella zona. 

La seconda vittima è invece un volontario, che era impegnato nei lavori di estinzione di un incendio sviluppatosi a Molezuelas de la Carballeda, in provincia di Zamora. L'uomo sarebbe rimasto intrappolato da lingue di fuoco mentre tentava di contenere le fiamme in una zona rurale. Nel rogo sarebbero rimaste ferite almeno altre sei persone. 

Entrambi gli incendi di Tarifa e Tres Canton, tuttavia, sono stati «stabilizzati» nel corso della mattinata, non senza polemiche. I sindaci di alcune località colpite dai fuochi, soprattutto in Castiglia-León, denunciano «abbandono» e «mezzi antincendio insufficienti»

Il primo ministro Pedro Sánchez ha espresso le sue condoglianze alle famiglie  delle vittime e ha ringraziato i servizi di emergenza per i loro «instancabili sforzi». Il premier ha esortato la gente a riconoscere la gravità della situazione. «Siamo a rischio estremo di incendi boschivi», ha scritto in un post su X. «Stiamo molto attenti».

Non solo la Spagna

Tuttavia, la Spagna non è l'unico Paese a dover fare i conti con incendi devastanti. Quella che è stata definita «un'ondata di calore mortale» ha colpito anche altri Paesi europei. Tra questi, il vicino Portogallo, dove i vigili del fuoco sono attualmente impegnati a spegnere tre grandi incendi boschivi nel centro e nel nord del Paese. 

La situazione non è migliore in Grecia, dove la autorità hanno chiesto l'intervento dell'UE, dopo che le fiamme hanno devastato vaste zone del Peloponneso occidentale e non solo. I vigili del fuoco stanno cercando di contenere incendi anche sulle isole di Zante e Cefalonia. A causa delle forti raffiche di vento, che ostacolano gli interventi di spegnimento, i servizi di emergenza hanno ordinato la chiusura temporanea di tutti gli hotel nella regione di Agala e Keri a Zante, costringendo i turisti a fuggire con le valigie in mano, verso zone più sicure. 

L'Albania, invece, può tirare un parziale sospiro di sollievo. Centinaia di vigili del fuoco, nelle scorse ore, sono riusciti a domare la maggior parte dei circa 40 incendi divampati nelle ultime 24 ore, anche se una dozzina di questi rimane attiva.