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«Gli Stati Uniti hanno perso la guerra in Afghanistan»

Il capo di stato maggiore congiunto Mark Milley fa mea culpa un mese dopo il ritiro delle truppe americane: «Il fallimento strategico è stato la conseguenza di decisioni che risalgono al passato»
© AP/Susan Walsh
Ats
30.09.2021 08:02

Gli Stati Uniti hanno «perso» la guerra condotta negli ultimi 20 anni in Afghanistan: lo ha ammesso il capo di stato maggiore congiunto Mark Milley davanti ad una commissione parlamentare della Camera, un mese dopo il ritiro americano.

«E’ evidente per tutti noi che la guerra in Afghanistan non è terminata nel modo che volevamo, con i talebani al potere a Kabul», ha osservato Milley. «Quando succede qualche cosa come una guerra persa, e questa lo è stata nel senso che abbiamo realizzato la missione strategica di proteggere l’America contro Al-Qaida ma la situazione finale è ben diversa da quella che volevamo, ci sono molti fattori di spiegazione», ha proseguito. A suo avviso, questo «fallimento strategico» è stato «la conseguenza di decisioni strategiche che risalgono al passato», tra cui ha citato le fallite occasioni di catturare o uccidere il capo di Al-Qaida Osama bin Laden poco dopo l’intervento in Afghanistan nel 2001, l’invasione dell’Iraq nel 2003 che ha drenato numerose truppe, l’incapacità di Washington di impedire che il Pakistan diventasse un «santuario» per i talebani e il ritiro dei consiglieri militari dalle unità afghane in questi ultimi anni.

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