Controversie

Gli svizzeri non saranno risarciti da Volkswagen

È ancora in corso un procedimento penale presso il Ministero pubblico della Confederazione, che coinvolge circa 3.000 querelanti.
©RONALD WITTEK
Ats
09.09.2023 21:26

L'azione collettiva di 2.000 proprietari svizzeri di Volkswagen (VW) a propulsione diesel con motori taroccati, che hanno intrapreso un'azione legale in Germania, è stata abbandonata. Non riceveranno quindi alcun risarcimento.

Speravano in un risarcimento tra i 1.600 e i 5.000 euro (ossia tra i circa 1.500 e i 4.800 franchi), ma alla fine non otterranno nulla«, ha dichiarato sabato sera la Federazione romanda dei consumatori (FRC) in un comunicato, riprendendo un articolo della Radiotelevisione svizzera di lingua francese (RTS). La class action intentata in Germania dai proprietari svizzeri di Volkswagen contro il costruttore non ha avuto successo.

«È scandaloso che, a fronte di responsabili che sono stati condannati penalmente«, ha dichiarato sabato sera alla RTS Sophie Michaud Gigon, segretaria generale della FRC, »gli svizzeri siano praticamente gli unici a non poter essere risarciti nella vicenda VW».

Alla fine del 2017, più di 2.000 persone avevano ceduto i loro diritti a myRight nell'ambito di un'azione collettiva avviata in Germania contro la casa automobilistica da uno studio legale di Berlino.

Dopo un primo fallimento da parte di un proprietario di lingua tedesca, la piattaforma ha rinunciato a lottare per gli svizzeri, poiché anche i costi di anticipo erano molto elevati, ha osservato Sophie Michaud Gigon.

Il gruppo VW ha già speso quasi 30 miliardi di euro (circa 28 miliardi di franchi) in risarcimenti e spese legali. Nel 2018, l'azione dell'Associazione tedesca dei consumatori VZBV ha portato a un accordo per 260.000 clienti. Il risarcimento variava da 1.350 a 6.257 euro (rispettivamente 1300 e 6000 franchi circa) a persona.

Sophie Michaud Gigon sottolinea che in Svizzera non esiste una possibilità di ricorso collettivo, anche se è in preparazione un progetto a Berna. In assenza di questo strumento giuridico, l'unica opzione rimasta è quella di presentare un reclamo individuale. Finora, solo una causa svizzera è stata vinta.

È ancora in corso un procedimento penale presso il Ministero pubblico della Confederazione, che coinvolge circa 3.000 querelanti.