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Lo fanno sapere funzionari israeliani: «Sganciate 50 bombe, distrutto il porto di Hodeida» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:27
20:27
Israele: «Attacchi a siti usati dai terroristi»
L'Idf conferma di aver effettuato attacchi aerei in Yemen poco fa, affermando che si tratta di una risposta all'attacco missilistico degli Houthi di ieri all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e ad altri attacchi precedenti.
Secondo l'esercito, gli attacchi condotti dai caccia dell'aeronautica militare israeliana hanno preso di mira le infrastrutture degli Houthi lungo la costa dello Yemen, tra cui il porto di Hodeida e una fabbrica di cemento nei pressi della vicina città di Bajil, a circa 2.000 chilometri da Israele. L'Idf sottolinea che il porto di Hodeidah viene utilizzato dagli Houthi «per il trasferimento di armi iraniane, equipaggiamento militare e altri scopi terroristici».
La fabbrica di cemento di Bajil «rappresenta un'importante risorsa economica per il regime terroristico degli Houthi ed è utilizzata per costruire tunnel e infrastrutture militari», afferma l'esercito, aggiungendo che gli attacchi «rappresentano un duro colpo per l'economia del regime e per il suo rafforzamento militare». Si tratta del sesto attacco israeliano in Yemen dall'inizio della guerra, e il primo da gennaio. L'Idf aveva smesso di rispondere al fuoco di missili e droni degli Houthi contro Israele perchè gli Stati Uniti da un mese e mezzo hanno lanciato una massiccia campagna aerea contro il gruppo sostenuto dall'Iran.
19:47
19:47
«Colpita una fabbrica di cemento, ci sono morti e feriti»
Secondo fonti yemenite riportate dai media locali, ci sono morti e feriti a seguito dell'attacco israeliano contro una fabbrica di cemento nell'area di Bajil, nella provincia di Hodeida, nello Yemen.
19:36
19:36
«Sganciate 50 bombe, distrutto il porto di Hodeida»
Una fonte della sicurezza israeliana ha riferito ai media locali che i caccia dell'Idf «hanno sganciato 50 bombe, distrutto il porto di Hodeida e gli impianti di produzione di cemento che venivano utilizzati per la produzione di armi. Questo è un attacco molto forte, e non sarà l'ultimo. I giochi sono finiti», ha detto. Nel porto sono arrivate per anni le armi inviate agli Houthi dall'Iran. Dall'inizio della guerra a Gaza e degli attacchi degli Houthi, questo è il sesto attacco dell'Idf in Yemen
19:12
19:12
Gli USA e Israele attaccano lo Yemen
Secondo un alto funzionario israeliano e i media yemenita l'Idf insieme con gli Usa hanno attaccato Hodeida, nello Yemen. Funzionari israeliani hanno fatto sapere che lo Stato ebraico ha attaccato lo Yemen in coordinamento con gli Stati Uniti e che «si è trattato di un attacco su larga scala». Lo riferisce Ynet.
17:33
17:33
Swiss estende la sospensione dei voli da e per Tel Aviv
Swiss cancella i voli da e per Tel Aviv fino a domenica 11 maggio. Il motivo è l'attuale situazione in Medio Oriente. Ieri le milizie Houthi in Yemen hanno colpito per la prima volta l'area intorno all'aeroporto internazionale Ben Gurion con un attacco missilistico.
I passeggeri interessati saranno informati e avvisati in caso siano disponibili voli alternativi, ha dichiarato la compagnia aerea questa sera in un comunicato. Swiss offrirà ai propri clienti il completo rimborso del biglietto oppure una nuova prenotazione senza costi aggiuntivi qualora si decida di optare per un futuro volo verso Tel Aviv, fa sapere inoltre la compagnia
Secondo il servizio di soccorso israeliano, ieri otto persone sono rimaste ferite in un attacco missilistico proveniente dallo Yemen. La milizia yemenita Houthi ha rivendicato la responsabilità dell'aggressione. In seguito all'attacco, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha minacciato un controffensiva molto più dura.
Da quando l'esercito israeliano ha ripreso gli attacchi nella Striscia di Gaza, il 18 marzo, anche la milizia Houthi lancia regolarmente missili verso Israele in solidarietà con il movimento islamista Hamas.
16:38
16:38
Netanyahu : «Siamo alla vigilia di un'invasione massiccia di Gaza»
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha pubblicato un nuovo video in cui risponde a domande poste dal suo ufficio stampa in cui fa riferimento alla decisione di non istituire una commissione statale d'inchiesta sul 7 ottobre, affermando.
«Dobbiamo farlo, ma alla fine della guerra. Siamo alla vigilia di un'invasione massiccia di Gaza, secondo le raccomandazioni dello Stato maggiore. Poi la esamineremo, e sarà necessario un esame politico, a partire dal primo ministro e dallo staff. Lo esigo. Perché ciò accada, è necessario che si tratti di una commissione accettabile per l'intera opinione pubblica», ha detto.
Il primo ministro, nel video pubblicato su X, ha dichiarato che ieri sera il gabinetto è rimasto riunito fino a tardi: «Abbiamo deciso, su consiglio del capo di stato maggiore, un'azione intensa per la sconfitta di Hamas, che ci aiuterà anche nella liberazione degli ostaggi». E ha aggiunto, «la popolazione della Striscia sarà spostata per proteggerla». «Non entreremo nei dettagli, ma abbiamo discusso a lungo su cosa fare per gli ostaggi e per la vittoria. Una cosa è chiara: non ci saranno più ingressi e uscite, non ci saranno più incursioni (di Hamas in Israele)».
14:12
14:12
L'IDF precisa: «Il piano non prevede operazioni nelle zone dove si sospetta la presenza di ostaggi»
«Il piano approvato dal gabinetto di sicurezza per l'espansione dell'operazione a Gaza è ampio ma comunque limitato: non prevede operazioni nelle zone dove si sospetta la presenza di ostaggi. L'Idf passerà da incursioni temporanee alla conquista di aree (ma non dell'intera Striscia), con operazioni di bonifica e attività intensiva nei tunnel».
Lo hanno precisato alti ufficiali dell'Idf a Ynet in seguito alla tensione che si è creata in Israele sia nell'opinione pubblica che tra le famiglie degli ostaggi, spiegando che è importante capire con esattezza che cosa è stato approvato e che cosa no dal gabinetto.
Gli alti ufficiali che hanno parlato con Ynet hanno spiegato che «la nuova fase includerà soprattutto il passaggio da incursioni a una presa di controllo di porzioni di territorio, bonifiche sopra e sotto terra, e operazioni nei tunnel, di cui solo un quarto è stato finora neutralizzato. Una delle questioni che preoccupa l'esercito israeliano è la mobilitazione delle riserve, poi la ripresa degli aiuti umanitari a Gaza, che sarà affidata a un fondo internazionale con supervisione rigida per evitare che le forniture finiscano nelle mani di Hamas».
«Il gabinetto non ha ancora deciso quando attuare questo meccanismo», si spiega ancora, «i ministri Itamar Ben Gvir e Orit Strock si sono opposti, ma sono rimasti in minoranza. Il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha chiarito che non si tornerà ai livelli precedenti di circa 650 camion al giorno, ma verranno forniti solo beni essenziali sotto stretto controllo. Ha inoltre ribadito che i soldati israeliani non prenderanno parte alla distribuzione, come già concordato con il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz».
10:33
10:33
Tra 15 giorni magazzini vuoti a Gaza
Fonti della sicurezza israeliane stimano che entro due settimane gli aiuti umanitari a Gaza potrebbero esaurirsi: «La portata di una simile crisi è drammatica, per Hamas, questa sarebbe l'occasione per lanciare una campagna della carestia e chiedere al mondo aiuti e interventi urgenti».
Negli ultimi giorni si sono verificati numerose azioni di saccheggio dei magazzini, denunciate anche dal presidente dell'Anp Abu Mazen. Hamas ha affermato che i ladri verranno uccisi ma, secondo fonti palestinesi e dell'intelligence israeliana, i saccheggiatori sono miliziani di Hamas che approfittano del caos per eliminare gli oppositori, come riferiscono i social dalla Striscia e Channel 12. Ieri sera Hamas ha diramato nuove istruzioni agli abitanti di Gaza: dalle 21 è vietato camminare per le strade per lasciare spazio alla sicurezza e «catturare i ladri».
10:32
10:32
L'ONU respinge il nuovo piano di Israele sugli aiuti a Gaza
L'agenzia delle Nazioni Unite responsabile del coordinamento dell'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza ha rilasciato una dichiarazione ripresa dai media locali in cui respinge il piano israeliano che intende cambiare radicalmente le modalità di ingresso e distribuzione degli aiuti.
Il piano, trapelato sui media israeliani, prevede che venga abbandonata la distribuzione all'ingrosso e l'immagazzinamento degli aiuti e che, invece, organizzazioni internazionali e appaltatori di sicurezza privati distribuiscano il cibo alle singole famiglie, rappresentate ognuna da una sola persona che sarà controllata dall'Idf e raggiungerà i luoghi di distribuzione, dopo che la popolazione del nord e del centro della Striscia sarà evacuata nella zona tra i corridoi Morag e Filadelfia.
L'Idf non sarà direttamente coinvolta nella distribuzione degli aiuti, ma le truppe avranno il compito di fornire un livello di sicurezza esterno per gli appaltatori privati e le organizzazioni internazionali che distribuiscono l'assistenza. Il governo israeliano ritiene che questo metodo renderà più difficile per Hamas dirottare gli aiuti verso i suoi miliziani. Israele ha chiuso i valichi il 2 marzo impedendo il passaggio dei camion con gli aiuti.
10:31
10:31
«La nuova operazione a Gaza potrebbe mettere in pericolo gli ostaggi ancora nell'enclave»
Il capo di stato maggiore israeliano Eyal Zamir ha avvertito i ministri del governo di Benjamin Netanyahu che la nuova operazione a Gaza - che prevede un'escalation delle azioni militari e l'occupazione della Striscia - potrebbe mettere in pericolo gli ostaggi ancora nell'enclave: «Israele potrebbe perdere gli ostaggi se lancia un'operazione su larga scala nella Striscia», ha detto. Lo riferisce Channel 13.
08:39
08:39
Il nuovo piano israeliano prevede l'occupazione della Striscia
Una fonte politica israeliana, citata da Ynet, ha affermato che il piano approvato dal gabinetto politico di sicurezza di Israele per espandere le operazioni a Gaza prevede, tra le altre cose, l'occupazione della Striscia e il mantenimento dei territori, lo spostamento della popolazione verso sud, la negazione ad Hamas della possibilità di distribuire rifornimenti umanitari e attacchi violenti contro i miliziani palestinesi.
«Il piano includerà, tra le altre cose, la conquista della Striscia di Gaza e il possesso dei territori, spostando la popolazione di Gaza a sud per proteggerla», ha affermato una fonte politica israeliana all'Afp, aggiungendo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu «continua a promuovere» il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il trasferimento volontario dei cittadini di Gaza.
Secondo la stessa fonte, il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato la «possibilità di distribuzione umanitaria» a Gaza, sottoposta a blocco israeliano da oltre due mesi, ma ha insistito sul fatto che secondo le autorità ebraiche «attualmente c'è cibo a sufficienza» nel territorio palestinese.
08:33
08:33
Gaza, almeno 19 morti in raid di Israele
L'agenzia di protezione civile di Gaza, controllata da Hamas, ha dichiarato che due attacchi aerei israeliani hanno ucciso almeno 19 persone nel nord del territorio palestinese, devastato dalla guerra, nelle prime ore di oggi.
«Le nostre squadre hanno trovato 15 martiri e 10 feriti, per lo più bambini e donne, dopo un attacco israeliano su tre appartamenti» a nord-ovest di Gaza City, ha dichiarato il portavoce dell'agenzia, Mahmud Bassal, aggiungendo che altre quattro persone sono state uccise e quattro ferite in un attacco su un'abitazione nella città di Beit Lahiya, nel nord-ovest.
08:32
08:32
L'Iran respinge le accuse di coinvolgimento nei raid degli Houthi
Il Ministero degli Esteri iraniano ha definito «infondate» le accuse secondo cui Teheran sarebbe dietro le azioni militari degli Houthi, che ieri hanno attaccato l'aeroporto di Tel Aviv.
Il sostegno dello Yemen ai palestinesi è «una decisione indipendente, radicata nella solidarietà umana e islamica del popolo yemenita» e collegarlo all'Iran è una «affermazione ingannevole», ha detto il ministero in una nota citata da Mehr, accusandole forze armate Usa di «essere entrate in guerra contro il popolo dello Yemen per sostenere il genocidio commesso dal regime sionista e ad aver commesso crimini di guerra» con i raid in Yemen.
07:09
07:09
Gli Houthi annunciano nuovi attacchi contro gli scali israeliani
I ribelli Houthi dello Yemen hanno annunciato nuovi attacchi agli aeroporti israeliani e hanno chiesto alle compagnie aeree di cancellare i voli.
Poche ore dopo che un missile lanciato dal loro territorio ha brevemente interrotto il traffico aereo presso l'aeroporto principale di Israele, gli Houthi hanno fatto sapere che prenderanno «di mira gli aeroporti israeliani», invitando le compagnie aeree a «cancellare i loro voli».
«Le forze armate yemenite prenderanno di mira gli aeroporti (israeliani), in particolare quello di Lod, chiamato Ben Gurion», vicino a Tel Aviv, ha dichiarato in una nota il portavoce militare, Yayha Saree, invitando «tutte le compagnie aeree internazionali a prendere in considerazione questa dichiarazione dal momento in cui è stata annunciata e pubblicata, cancellando i loro voli verso gli aeroporti nemici» in Israele.
Gli Houthi hanno inoltre affermato che una decina di attacchi attribuiti agli Stati Uniti hanno preso di mira la capitale Sana'a e le aree circostanti, in un momento in cui Washington conduce una campagna di bombardamenti quasi quotidiana contro il gruppo armato filoiraniano.
Secondo l'agenzia di stampa ribelle Saba, «due attacchi nemici statunitensi hanno preso di mira Arbaeen Street» a Sana'a e «un altro la strada dell'aeroporto». Saba aveva già segnalato due precedenti attacchi attribuiti ad «aggressione americana» e altri sette raid nei pressi della capitale.
06:23
06:23
Il punto alle 06.00
Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato una graduale espansione dell'offensiva contro il gruppo militante palestinese Hamas a Gaza. Lo riferisce, secondo Reuters, l'emittente pubblica israeliana Kan che riporta fonti a conoscenza dei dettagli.
L'agenzia di protezione civile di Gaza ha dichiarato che gli attacchi israeliani sul territorio palestinese dall'alba di ieri hanno ucciso almeno 16 persone, tra le quali almeno tre bambini. Le vittime sono concentrate nel Sud della Striscia.
Gli Houthi nello Yemen hanno affermato che una decina di attacchi attribuiti agli Stati Uniti hanno preso di mira la capitale Sanaa e le aree circostanti. Secondo l'agenzia di stampa degli Houthi, Saba, «due attacchi nemici statunitensi hanno preso di mira Arbaeen Street» a Sanaa e «un attacco ha preso di mira la strada dell'aeroporto». Saba aveva già segnalato due precedenti attacchi attribuiti ad «aggressione americana» e altri sette attacchi nei pressi della capitale.
Il gabinetto politico di sicurezza ha deciso che Israele risponderà all'attacco degli Houthi all'aeroporto Ben Gurion. Nella breve discussione telefonica che ha avuto luogo dopo l'attacco con missile balistico, a cui hanno partecipato il primo ministro Benjamin Netanyahu, i ministri della Difesa Israel Katz, delle Finanze Bezalel Smotrich, degli Esteri Gideon Sa'ar, della Sicurezza Itamar Ben-Gvir e alti funzionari della difesa, si è deciso di rispondere e di non tirarsi indietro. Qualsiasi risposta militare sarà in coordinamento con gli Stati Uniti.