Hai combattuto in Ucraina? Puoi perfino fumare in aereo

Vladimir Putin, nel descriverli, ha parlato di «nuova élite». Parlava dei soldati o, meglio, dei soldati impegnati nella guerra d'aggressione contro l'Ucraina. Un'élite che, spiega fra gli altri il portale aeroTELEGRAPH, di riflesso si sente anche elitaria. Ne sanno qualcosa le compagnie aeree della Federazione Russa. Per dire: la scorsa settimana, leggiamo, l'Agenzia federale russa per il trasporto aereo – Rosaviatsiya – ha ordinato a tutti i vettori del Paese di dare priorità, ai check-in, ai controlli di sicurezza e all'imbarco, ai «partecipanti all'operazione speciale militare». Chi ha combattuto e chi combatte al fronte, insomma, gode di un trattamento VIP.
Non finisce qui: secondo un documento pubblicato dal quotidiano Kommersant, le autorità hanno altresì chiesto alle compagnie di non mostrare un atteggiamento «inappropriato» nei confronti dei soldati. Della serie: qualsiasi cosa facciano o si sentano di fare, voi lasciate fare. Il che, evidentemente, comprende comportamenti che, normalmente, finirebbero alla voce unruly passenger. Facendo scattare le misure previste per chi, in aereo, è indisciplinato. Secondo un articolo pubblicato dal quotidiano indipendente russo The Bell, dall'inizio del 2024 si sono verificate almeno una dozzina di situazioni scomode, per le compagnie, con protagonisti proprio i soldati. Sia negli scali sia in volo. Scomode anche perché, nonostante le palesi violazioni del regolamento da parte dei passeggeri-soldati, a pagarne le conseguenze sono stati proprio i vettori. Per dire: lo scorso febbraio, alcuni passeggeri di un volo da Mosca a Yakutsk, saputo che il passeggero indisciplinato e riottoso era un soldato, hanno chiesto alla polizia di non arrestare l'uomo. In un altro caso, invece, un veterano è stato pizzicato a fumare a bordo di un volo Pobeda e, per questo, espulso. Ma il procedimento penale è stato aperto contro la compagnia, colpevole di aver disturbato un soldato.
Un dirigente di una compagnia russa, per contro, ha spiegato sempre a The Bell che in realtà quelli di Rosaviatsiya non sono ordini ma semplici raccomandazioni. Attraverso le quali i vettori possono (ri)orientare il proprio approccio qualora casi simili si verificassero anche in futuro. A tutti, per contro, la direttiva pare vincolante. Non solo, altre aziende temono che queste raccomandazioni – al grido «chiudete un occhio» – diventino lo standard per regolare altri settori. Incidenti fra personale e soldati, infatti, si sono verificati e si ripetono continuamente anche in bar e ristoranti. I soldati, d'altro canto, nelle loro azioni quotidiane all'interno della società russa sono spinti a comportarsi male o, se preferite, a vivere al di sopra delle regole e delle leggi (anche) dalla fascia di popolazione conservatrice e patriottica. Una fascia, pare, sempre più ampia. La proprietaria di un caffè, scrive The Bell, recentemente è stata accusata di screditare le forze armate ed è stata sottoposta a un'indagine per estremismo. Il motivo? Aveva soltanto chiesto a un soldato particolarmente maleducato di lasciare il suo locale.
I soldati impiegati in Ucraina, quantomeno quelli a contratto, godono già di ampi benefici. Sono esenti da procedimenti giudiziari per tutta una serie di reati. Chiunque abbia partecipato alla guerra, poi, ha diritto ad assistenza legale gratuita mentre le autorità non possono sequestrare i loro beni. Non solo, i soldati non devono neppure pagare gli interessi sui prestiti al consumo. È la nuova élite, per dirla con Putin. Un'élite che, volendo, può perfino fumare a bordo di un aereo.