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«Hamas fornirà una lista degli ostaggi in cambio di una tregua»

Lo hanno riferito fonti egiziane a conoscenza del dossier, citate dal quotidiano libanese «Al-Akhbar» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Hamas fornirà una lista degli ostaggi in cambio di una tregua»
Red. Online
08.01.2025 06:51
23:15
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MSF: «Senza carburante neonati e pazienti a rischio»

Gli ospedali Nasser, Al Aqsa ed European a Gaza sono sull'orlo della chiusura per mancanza di carburante. Una situazione che minaccia la vita di centinaia di pazienti, compresi i neonati, che dipendono dall'elettricità per rimanere in vita, avverte Medici Senza Frontiere (MSF).

Nel frattempo, le équipe di MSF stanno cercando di portare del carburante all'ospedale Nasser e Al Aqsa, come soluzione temporanea per le prossime 36-48 ore.

Da oggi, mercoledì 8 gennaio, l'elettricità dell'ospedale Nasser, supportato da MSF, potrebbe essere interrotta in alcuni reparti, lasciando i pazienti senza cure salvavita. Nel reparto di terapia intensiva neonatale, MSF sta attualmente curando 3 bambini e 4 neonati con ventilazione meccanica, oltre a 15 neonati in incubatrice, tutti dipendenti dall'elettricità fornita da generatori a combustibile.

Si tratta di una situazione catastrofica che potrebbe avere conseguenze tragiche e gravi poiché è improbabile che la situazione migliori. MSF chiede a tutte le parti di facilitare l'ingresso del carburante a Gaza e di garantirne la consegna sicura alle strutture mediche. Lo smantellamento del sistema sanitario a Gaza a causa del blocco israeliano, che sta mettendo in pericolo la vita delle persone, deve cessare immediatamente.«Senza carburante, questi neonati rischiano di morire. I bambini nelle incubatrici hanno bisogno di elettricità costante per i ventilatori che li tengono in vita. Sono già in uno stato estremamente vulnerabile e qualsiasi trasferimento in altri ospedali metterebbe direttamente in pericolo le loro vite» afferma Pascale Coissard, coordinatrice di MSF per l`emergenza Gaza. «Mettere a rischio la vita dei bambini, in questo modo, è inaccettabile ed è una conseguenza del blocco in corso da parte di Israele e del continuo saccheggio criminale di forniture salvavita».

All'ospedale Nasser, che ha una capacità di 500 posti letto, le équipe di MSF forniscono cure di emergenza, supportano la maternità, la pediatria e assistono pazienti con ustioni e traumi. La fornitura di ossigeno è uno dei principali bisogni di carburante dell'ospedale. Le équipe di MSF trattano in media oltre 100 casi di polmonite al mese, alcuni dei quali necessitano di un supporto di ossigeno. Allo stesso tempo, i team di MSF eseguono più di 100 parti cesarei al mese, tutti interventi che richiedono una fornitura costante di elettricità.

«È una situazione impossibile perché, anche se usiamo il poco carburante rimasto per i casi più urgenti, sappiamo che non durerà più di 36-48 ore. Mentre alcuni pazienti sono appesi a un filo, la mancanza di elettricità prolungata ha un impatto sul livello di cure che possiamo fornire a chi ha ustioni e traumi» afferma Julie Faucon, responsabile dell'équipe medica di MSF a Gaza.

Nel dicembre 2024 sono entrati in media al giorno a Gaza solo 59 camion con rifornimenti vitali, rispetto ai 500 prima del 7 ottobre 2023, secondo le Nazioni Unite.

Da oltre un anno, MSF e altre organizzazioni avvertono che la fornitura di aiuti, tristemente inadeguata, sta minacciando la vita delle persone a Gaza. Ora si è raggiunto un punto critico, in cui uno degli ultimi ospedali specializzati del sud della Striscia rischia di essere fuori servizio per mancanza di carburante.

21:14
21:14
Trovati i corpi di altri due ostaggi israeliani a Gaza

È stata la famiglia a far sapere nel tardo pomeriggio che per Yosef e il figlio Hamza, 53 e 22 anni, si è risolta in disperazione la speranza accesa nei giorni scorsi dai loro nomi scritti nell'ultima lista degli ostaggi vivi da liberare.

L'esercito israeliano e agenti dello Shin Bet hanno recuperato il corpo dell'uomo e resti quasi certamente del ragazzo in un tunnel di Rafah, nel sud di Gaza, oltre ai cadaveri di due carcerieri. Il ministro della Difesa Israel Katz ha parlato di due vittime.

L'Idf sta aspettando i risultati dell'istituto di medicina legale per la conferma su Hamza. La morte di Yosef porta a 30 il numero di rapiti vivi e deceduti in cattività. Se i resti trovati sono del giovane, la cifra sale a 31. Restano 99 (o 98 includendo il ragazzo) gli ostaggi tra quelli ancora in vita o morti dopo 460 giorni dal rapimento, il 23 ottobre 2023.

«Ci hanno detto che sono stati trovati i corpi. Il nostro cuore è spezzato. Speravamo che tornassero vivi tra le braccia della famiglia, pensavamo che sarebbero stati liberati con il nuovo accordo. Avevamo speranza, dopo aver ricevuto la notizia non ci credevamo e dicevamo: 'Verificate, forse vi state sbagliando, forse sono vivi, non affrettatevi'. Ma sono tornati senza vita», ha raccontato ai media Ali Al-Zayadna, fratello di Yosef.

Mesi fa Ali aveva partecipato a una discussione speciale al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite scagliandosi contro l'ambasciatore palestinese Riyad Mansour: «Parlo con rabbia. Non può essere che Hamas affermi di essere musulmano e mio fratello, che è musulmano, digiuna e prega come loro, viene rapito senza che vogliano rilasciarlo», aveva gridato.

Yosef, della comunità beduina israeliana di Rahat, della zona di Zayadna che prende il nome proprio da questa grande famiglia, la mattina del 7 ottobre stava lavorando in una fattoria del kibbutz Holit, come faceva da quasi vent'anni. Con lui c'erano i figli Hamza, Bilal di 18 anni e Aisha di 17. Hanno cercato di difendersi dicendo ai terroristi che erano musulmani e arabi, ma sono stati portati a Gaza ugualmente. Bilal e Aisha sono stati liberati dopo 55 giorni di prigionia nell'accordo di novembre 2023. Yosef, due mogli e 19 figli, e Hamza, una moglie e due figli, sono rimasti prigionieri nella Striscia. La famiglia ha raccontato che i due sono stati tenuti insieme e trovati insieme. Le cause della morte non sono ancora chiare, ma il padre soffriva di diabete ed era in cura con l'insulina prima di essere trascinato nell'enclave.

I negoziati per la tregua nella Striscia e il rilascio degli ostaggi intanto si stanno sviluppando su tutti gli scacchieri possibili: mercoledì, secondo Axios, il ministro per gli Affari strategici israeliano Ron Dermer ha in agenda un incontro in Florida con l'inviato statunitense Steve Witkoff, tornato da Doha nei giorni scorsi e di nuovo in partenza per il Qatar per nuovi colloqui.

«Abbiamo fatto dei progressi davvero grandiosi e spero davvero che per l'insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump avremo delle belle cose da annunciare a nome del presidente», ha detto ieri in conferenza stampa Witkoff. Da Parigi oggi ha condiviso il medesimo ottimismo il segretario di Stato Usa Antony Blinken: «L'accordo su una tregua nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi è molto vicino», ha dichiarato.

Molto più aggressivo l'ultimo avvertimento arrivato martedì dal presidente eletto degli Stati Uniti, che è tornato a minacciare «l'inferno a Gaza, e in Medio Oriente» se Hamas non libera gli ostaggi. Ma per il momento restano solo le condoglianze: «Abbiamo riportato a casa Bilal e Aisha il 23 novembre 2023, avremmo voluto fare lo stesso ora con Yosef e Hamza», ha scritto in una nota ufficiale il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu.

20:40
20:40
Blinken: «La nuova Amministrazione lotterà contro il terrorismo in Siria»

La nuova Amministrazione Trump continuerà a combattere il terrorismo in Siria e si impegnerà ad evitare un nuovo conflitto nel Paese arabo: lo ha dichiarato il Segretario di Stato uscente, Antony Blinken, in visita a Parigi.

«Questo è un interesse americano di lunga data, così come un interesse francese, e anche, credo, della nuova Amministrazione» ha spiegato Blinken nella conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot.

«Abbiamo lavorato a stretto contatto anche con il nostro alleato, la Turchia, che nutre ovviamente delle preoccupazioni assai legittime sul PKK [Partito dei lavoratori del Kurdistan] e sul terrorismo, per gestire questa transizione in modo che possa portare alla risoluzione di molte di queste preoccupazioni», ha concluso.

19:00
19:00
«A Gaza potrebbe verificarsi una catastrofe umanitaria senza l'UNRWA»

I funzionari del Dipartimento di Stato hanno informato il team di transizione dell'amministrazione Trump che potrebbe verificarsi una «catastrofe» umanitaria a Gaza quando due nuove leggi approvate dal governo israeliano entreranno in vigore subito dopo il giuramento del presidente Donald Trump. A dichiararlo è l'agenzia di stampa Axios.

Secondo i funzionari del Dipartimento le leggi vietano ogni contatto con l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi che in questo momento è l'unica che garantisce cibo, acqua, servizi sanitari nella Striscia.

Il primo disegno di legge impedisce all'UNRWA di operare nel territorio israeliano ed avrà un impatto sia sulle operazioni a Gerusalemme Est che in Cisgiordania. Il secondo disegno di legge impedisce a qualsiasi funzionario del governo israeliano di avere contatti con l'UNRWA e priva tutti i dipendenti dell'agenzia Onu dei loro privilegi diplomatici e dell'immunità.

«Volevamo che sapessero cosa sarebbe successo dopo 10 giorni dall'inizio della loro presidenza. È una catastrofe in attesa di accadere», ha detto un funzionario del Dipartimento ad Axios.

18:31
18:31
L'Idf conferma solo il recupero del corpo di un ostaggio

L'Idf in un comunicato ha confermato che i militari hanno recuperato a Gaza solo il corpo dell'ostaggio Youssef Ziyadne, 53 anni, rapito da Hamas il 7 ottobre 2023, insieme a tre suoi figli, contrariamente a quanto annunciato dai familiari.

Secondo i militari, il corpo di Ziyadne è stato trovato in un tunnel a Rafah, nel sud della Striscia, ed è stato riportato in Israele per l'identificazione. Ma l'Idf ha affermato di aver trovato indizi nel tunnel collegati al figlio di Ziyadne, Hamza, che è stato rapito con lui il 7 ottobre. I militari affermano che i risultati sollevano «gravi preoccupazioni per la sua vita».

Due degli altri figli di Youssef, Bilal e Aisha, sono stati rilasciati il 30 novembre 2023 dopo più di 50 giorni di prigionia da parte di Hamas.

12:46
12:46
«A Gaza morte 45.936 persone»

Il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 è salito a quota 45'936, di cui 51 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Telegram il ministero della sanità di Hamas. I feriti sono 109'274, secondo la stessa fonte.

12:13
12:13
Uccisi due bambini e un ragazzo da un drone a Tamoun

Due bambini e un ragazzo sono stati uccisi da un drone israeliano che ha bombardato la città di Tamoun, a sud-est di Tubas, in Cisgiordania. Lo riferiscono fonti della sicurezza palestinese all'agenzia di stampa Wafa. Secondo le fonti, le vittime avevano 9, 10 e 23 anni.

In mattinata le Forze di difesa israeliane avevano reso noto di aver colpito una cellula terroristica a Tamoun.

11:19
11:19
«Israele non si ritirerà del tutto dal sud»

Israele non si ritirerà del tutto dal sud del Libano ma manterrà una presenza militare su tre colline in territorio libanese a ridosso della linea blu di demarcazione tra i due paesi. È quanto previsto dal meccanismo di disimpegno militare israeliano secondo quanto ha riferito alle autorità libanesi l'inviato speciale americano Amos Hochstein, citato oggi dal quotidiano libanese «al-Akhbar», vicino a Hezbollah.

Secondo il giornale, il piano israeliano sostenuto dagli Stati Uniti prevede un ritiro israeliano entro il 27 gennaio, come previsto dagli accordi di cessate il fuoco dello scorso 27 novembre. Questo ritiro avverrà in tre fasi: entro il 17 gennaio dal settore ovest, entro il 22 dal settore centrale ed entro il 27 dal settore orientale.

Ma le forze armate israeliane - scrive il giornale citando Hochstein - rimarranno in territorio libanese sulle colline di Labbune, nel settore occidentale della Linea Blu, su Jamal Blat nel settore centrale della linea di demarcazione e sulla collina Hamamis, di fronte all'insediamento israeliano di Metulla. Così facendo, aggiunge «al-Akhbar», l'esercito israeliano manterrà la sua capacità di dominare le valli e gli anfratti a sud del fiume Litani, nella profondità del territorio libanese.

10:06
10:06
«Hamas darà la lista degli ostaggi in cambio di una tregua»

Il movimento palestinese Hamas fornirà a Israele una lista di ostaggi e la loro ubicazione, inclusa l'esatta posizione di quelli uccisi, in cambio di un cessate il fuoco fino a otto settimane. Lo hanno riferito fonti egiziane a conoscenza del dossier, citate dal quotidiano libanese «Al-Akhbar».

Secondo quanto riferito, il potenziale accordo formalizzato a Doha consentirebbe un aumento della quantità di aiuti umanitari nella Striscia e la riabilitazione dei suoi sistemi sanitari.

La notizia è «totalmente falsa», ha precisato l'ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, citato dal quotidiano «Haaretz».

Mentre il ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha scritto su X che se Israele accetterà un cessate il fuoco di sei settimane «in cambio di una lista» sarebbe «una resa completa». «Spero davvero che questo rapporto sia errato», ha aggiunto.

09:26
09:26
Almeno 23 morti nei raid israeliani nella notte

Almeno cinque attacchi aerei nell'arco di 45 minuti sono stati compiuti nella notte nel sud e nel centro della Striscia di Gaza, provocando la morte di almeno 23 persone.

Gli attacchi hanno preso di mira la zona di Khan Younis, nell'area di evacuazione di al Mawasi, riferisce al-Jazeera, ed hanno centrato due tende, un appartamento residenziale, una casa e un veicolo, provocando 19 morti. Tra le vittime figurano anche cinque bambini. L'appartamento ospitava sfollati da Gaza City.

Inoltre, nella parte centrale di Gaza, tre persone sono state uccise in un attacco a Deir el-Balah. Alcuni feriti gravi sono stati trasferiti all'ospedale al-Aqsa ma, sottolinea al-Jazeera, a causa della mancanza di forniture mediche non saranno curabili.

Nel campo profughi di Bureij, a mezzanotte un edificio di quattro piani è stato raso al suolo. I membri della protezione civile sono riusciti a recuperare solo il corpo di un neonato di quattro mesi da sotto le macerie. Gli sforzi di soccorso sono stati avviati di nuovo questa mattina, ma il personale sul posto finora non è riuscito a trovare altri corpi.

06:51
06:51
Il punto alle 6:30

L'esercito israeliano, riferisce Al Jazeera, ha ucciso due persone in un attacco al campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza. Tra le vittime dell'attacco, secondo quanto riportato da Quds News Network e dal Palestinian Information Center, ci sarebbe anche un neonato. Si tratterebbe del secondo bambino ucciso nell'enclave palestinese nelle ultime ore.

In precedenza, un corrispondente di Al Jazeera Arabic sul posto aveca riferito che un bambino di 15 giorni «è stato ucciso dai bombardamenti delle forze israeliane su una casa nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza City»