Il caso

Harry, ma che fai? I segreti svelati fanno arrabbiare anche i talebani

Le rivelazioni contenute in Spare, il libro di memorie del Duca di Sussex, stanno scatenando forti reazioni in Gran Bretagna e nel mondo — Pesanti le critiche rivolte al principe da popolazione, militari e politici
Il libro "Spare" uscito in anticipo in Spagna. ©AP (Keystone)
Giacomo Butti
06.01.2023 15:32

Sembra incredibile, ma è così. I talebani si sono espressi su alcune rivelazioni di Spare, il libro che sta aprendo (si è mai chiusa?) una nuova querelle fra Harry e la famiglia reale britannica. In Spare, Harry vuota definitivamente il sacco sui segreti di Buckingham Palace. E, a breve, lo scritto uscirà in libreria. La data ufficiale di pubblicazione è il 10 gennaio, ma i media britannici hanno già ricevuto qualche anteprima e alcune librerie spagnole hanno anticipato la data di cinque giorni. Apriti cielo: le rivelazioni di Harry, una dietro l'altra, stanno scatenando un putiferio non solo nel Regno Unito, ma nel mondo intero. Mentre la popolazione britannica — i social lo dimostrano — sembra essersi stufata dei "piagnistei" del principe Harry (di tendenza su Twitter l'hashtag #shutupharry, traducibile come #staizittoharry), in Afghanistan qualcuno legge con attenzione.

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Il caso

Perché quanto rivelato nel libro di memorie sta facendo arrabbiare i talebani? Fra il 2005 e il 2015, Harry ha servito nella British Army. Pilota di elicotteri, ha raggiunto il grado di maggiore. In Spare, Harry racconta di aver ucciso, nel corso di due missioni nella regione di Helmand (Afghanistan), oltre venti combattenti nemici. «Quando mi sono trovato immerso nel calore e nella confusione del combattimento, non ho pensato a quei 25 come a persone. Erano pedoni rimossi dalla scacchiera. Persone cattive eliminate prima che potessero uccidere persone buone». Sul periodo trascorso in Afghanistan, il principe Harry aggiunge: «Fin dal primo giorno mi sono imposto di non andare mai a letto con il dubbio se avessi fatto o meno la cosa giusta... di aver sparato ai talebani e solo ai talebani, senza civili nelle vicinanze. Quindi il mio numero è 25. Non è un numero che mi riempie di soddisfazione, ma nemmeno mi imbarazza». Queste parole, dicevamo, non sono passate inosservate a Kabul. Tanto che diverse personalità talebane hanno voluto dire la loro sulla questione.

Khalid Zadran, portavoce della polizia talebana a Kabul, ha detto al Telegraph: «Il principe Harry sarà sempre ricordato a Helmand. Gli afghani non dimenticheranno mai l'uccisione di loro connazionali innocenti. Gli autori di tali crimini saranno un giorno portati davanti al tribunale internazionale e i criminali come Harry, che confessano con orgoglio i loro delitti, saranno portati al tavolo del tribunale davanti alla comunità internazionale». Zadran non si è fermato qui. «Le forze di occupazione in Afghanistan erano solite iniziare le operazioni al calar della notte sui nostri villaggi. Il principe Harry ha avuto un ruolo in tutto ciò e ha tolto la vita a decine di afghani indifesi».

Il portavoce dei talebani Bilal Karami, riporta invece BBC, avrebbe detto: «Questa confessione dimostra che le forze di tutti i Paesi occupanti hanno le stesse storie criminali».

Intanto, lo stesso leader dei talebani Anas Haqqani si è scomodato: «Signor Harry! Quelli che hai ucciso non erano pezzi di scacchi, erano esseri umani; avevano famiglie che aspettavano il loro ritorno».

Le reazioni nel Regno Unito

Nel Regno Unito, intanto, l'ammissione di Harry ha fatto aumentare le preoccupazioni per la sua sicurezza. Da tempo è considerato un bersaglio del terrorismo islamico a causa delle sue due precedenti missioni in Afghanistan. E ora il Duca di Sussex ha scatenato la furia dei talebani. L'ex ufficiale Richard Kemp, inviato a Kabul nel 2003 per assumere il comando delle forze in Afghanistan, ha spiegato alla BBC: «Tutto ciò potrebbe peggiorare i problemi di sicurezza del Duca e indurre le persone che simpatizzano con i talebani a tentare la vendetta. L'ambiente militare britannico, del resto, non ha mostrato grande entusiasmo per le frasi nel libro di memorie. Kemp ha spiegato: «Rivelare il numero di uccisioni non è un problema: erano persone cattive». Ma ha aggiunto: «Penso che Harry si sbagli quando nel suo libro dice che gli insorti erano visti come, praticamente, non umani, solo come pezzi da scacchiera da abbattere. Non è affatto così. E non è il modo in cui l'esercito britannico addestra le persone, come lui sostiene...». 

Intanto, anche il primo ministro Rishi Sunak è stato interrogato sulla questione. Il premier ha dichiarato di non voler commentare l'appropriatezza della dichiarazione ("25 uccisioni") del principe, ma ha aggiunto di essere «enormemente grato» alle forze armate britanniche.