Tensioni

I droni russi fanno paura: la Polonia potenzia le difese antiaeree

Dopo le violazioni dello spazio aereo da parte di velivoli senza pilota, Varsavia prevede di spendere 2 miliardi di euro per la protezione dei confini - Misure pure per i migranti irregolari dalla Bielorussia
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Red. Online
28.12.2025 11:00

Migranti dalla Bielorussia e droni dalla Russia. Troppi timori per la Polonia, che ha quindi deciso di correre ai ripari. Varsavia ha già installato il primo gruppo di sistemi di difesa anti-droni su una nuova torre di osservazione nei pressi di Ozierany, vicino al confine con la Bielorussia, mentre oltre 6 soldati hanno trascorso il Natale in servizio alla frontiera nel tentativo di intercettare migranti irregolari.

Tra il 2021 e il 2022 il governo polacco ha fatto costruire una barriera di 187 chilometri per contrastare i flussi di profughi dal Paese confinante. Varsavia ha fatto sapere che, oltre al timore per i droni russi, «quasi 30 mila tentativi di attraversare illegalmente il confine polacco» sono stati sventati nel 2025, stando a Euronews.

I migranti però non sono l'unico  problema che arriva da Oriente. La Polonia prevede infatti di completare entro due anni una serie di fortificazioni anti-drone lungo i propri confini orientali per contrastare le massicce incursioni di velivoli senza pilota russi nel suo spazio aereo. Lo ha spiegato al Guardian il viceministro della Difesa, Cezary Tomczyk.

«Prevediamo di avere le prime funzionalità del sistema in circa sei mesi, forse anche prima. E il completamento del sistema completo richiederà 24 mesi», ha riferito Tomczyk, aggiungendo che i nuovi sistemi di difesa antiaerea saranno integrati in una vecchia linea di protezione costruita un decennio fa. Questi saranno dotati di mitragliatrici, cannoni, missili e sistemi di disturbo dei droni.

Lo scorso settembre, più di una dozzina di presunti velivoli senza pilota russi sono entrati nello spazio aereo polacco. Un incidente che ha portato alla chiusura degli aeroporti, al lancio di aerei da combattimento e al danneggiamento di edifici a causa dell'abbattimento dei droni. Secondo il ministro degli Esteri, Radosław Sikorski, la Russia avrebbe utilizzato «droni senza di munizioni», nel tentativo di «metterci alla prova senza scatenare una guerra».

Tomczyk ha inoltre spiegato al Guardian che il progetto di difesa del confine orientale costerebbe oltre 2 miliardi di euro e sarebbe finanziato principalmente con fondi europei nell'ambito del programma di prestiti per la difesa SAFE (Security Action for Europe). Non solo, Varsavia ha pure in programma di addestrare centinaia di migliaia di cittadini alle tecniche di sopravvivenza, mentre altri stanno già seguendo un addestramento militare volontario.

Come detto, oltre al muro anti-droni, la Polonia sta pure realizzando fortificazioni lungo i suoi confini terrestri con la Bielorussia e con l'exclave russa di Kaliningrad, per prevenire attraversamenti irregolari, nonché una possibile invasione russa.

Per Tomczyk, tuttavia, finché Mosca sarà alle prese con Kiev un attacco alla Polonia è improbabile, anche se  probabilmente non mancheranno «provocazioni e atti di sabotaggio». Se l'Occidente dovesse permettere alla Russia di vincere in Ucraina, sottolinea il viceministro, «potrebbe non passare molto tempo prima che il Cremlino punti gli occhi sull'Europa».

Quest'anno il governo polacco ha annunciato che porterà la spesa militare al 4,7% del Prodotto interno lordo (PIL), uno dei tassi più alti dell’Unione Europea.

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