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I giovani russi come tanti piccoli Putin

Mosca sta investendo miliardi di rubli per formare (e militarizzare) le nuove generazioni con corsi scolastici che promuovono i valori del Cremlino: l'Occidente è visto come un nemico decadente e immorale
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Michele Montanari
03.09.2024 15:00

Le nuove generazioni di russi devono essere formate a immagine e somiglianza del presidente Vladimir Putin, per questo motivo il Cremlino sta investendo decine di miliardi di rubli per promuovere i valori dello «zar» e plasmare le menti dei giovani. D’altronde, in Russia, nessuno sotto i 25 anni ha mai visto il Paese senza Putin ai vertici della politica e probabilmente, data la rielezione dello scorso maggio, non lo vedrà per un bel pezzo.

Il progetto è stato avviato dopo la condanna dell'Occidente per l'invasione dell'Ucraina e, lo scorso mese, il Cremlino ha approvato un nuovo piano politico per i giovani che mira alla formazione (e alla militarizzazione) di «una generazione di cittadini russi patriottici, altamente morali e responsabili, capaci di garantire la sovranità, la competitività e l’ulteriore sviluppo» del Paese.

Con l'arrivo del nuovo anno accademico, i bambini sono tornati sui banchi di scuola, lunedì scorso, accolti dall'inno nazionale e da una cerimonia di alzabandiera. Un'usanza, spiega Bloomberg, che il Ministero dell'Istruzione ha chiesto a tutte le scuole di tenere ogni settimana da quando Putin, nel febbraio del 2022, ha deciso di attaccare l'Ucraina.

Gli studenti, quest'anno, avranno un corso sui «principi fondamentali di sicurezza e difesa della madrepatria», nel quale impareranno a conoscere le armi, le basi della preparazione militare e la vita nell'esercito, in alcuni casi direttamente dai soldati che hanno combattuto in Ucraina. Questi, citando le parole di Putin durante un programma televisivo davanti a un gruppo di bambini, sono un «esempio sia di patriottismo che delle nostre tradizioni secolari con un atteggiamento speciale verso la nostra Patria». Nel 2023 i programmi scolastici erano già stati militarizzati con un corso sull’uso del Kalashnikov (non sono rare le foto in cui si vedono bambini armeggiare con il noto fucile d'assalto), mentre per le scuole superiori erano state avviate lezioni sui fondamenti di «guerra psicologica e informativa».

Il Ministero dell'Istruzione sta riscrivendo i libri di storia destinati ai giovani studenti, per far passare il messaggio che la guerra iniziata da Putin non è un attacco rivolto all'Ucraina, ma un atto di difesa contro un Occidente decadente che vuole distruggere la Russia e il suo stile di vita ortodosso. Gli insegnanti vengono pure incoraggiati a promuovere tra gli studenti i valori della famiglia numerosa, nel tentativo di frenare la crisi demografica che da tempo rappresenta un grave problema per la Russia.

Qualcosa di simile, da mesi, sta avvenendo anche nelle regioni ucraine occupate dalle truppe di Putin dove, denuncia la ONG Human Rights Watch, sono stati soppressi i programmi di studio ucraini, imponendo l’uso della lingua russa agli studenti, nonché lezioni connotate da una forte propaganda contro Kiev.

«Si sta formando una nuova generazione di putinisti per prolungare l'esistenza del regime», ha dichiarato a Bloomberg il ricercatore indipendente Andrei Kolesnikov, aggiungendo che le autorità federali «stanno preparando una generazione nello spirito dell'obbedienza totalitaria».

La visione di Putin è filtrata anche in alcune università, dove gli studenti frequentano corsi obbligatori sui «fondamenti dello Stato russo» introdotti dal Cremlino l’anno scorso per promuovere il patriottismo e le «dottrine ideologiche che si sono sviluppate all’interno della civiltà russa».

Alcune organizzazioni giovanili russe, poi, sono modellate su movimenti sovietici come l’Unione della Gioventù Comunista Leninista di tutta l'Unione (Komsomol). Tra queste, l’Esercito della gioventù, un gruppo sostenuto dal Ministero della Difesa, i cui membri (oltre un milione) imparano a marciare, ricevono addestramento con le armi da fuoco e prendono parte a eventi ufficiali dello Stato in uniforme. Il movimento giovanile è stato già sanzionato dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea, i quali lo hanno catalogato come una «organizzazione paramilitare» che supporta l'invasione russa dell'Ucraina.

Il lavaggio del cervello ai giovani russi è arrivato pure sui social media, stando a Ian Garner, uno storico della cultura sovietica e della propaganda bellica che, lo scorso anno, ha pubblicato il libro Z Generation: Into the Heart of Russia's Fascist Youth. Secondo l’autore, il regime putiniano, dall’invasione dell’Ucraina, ha iniziato a imbrigliare culturalmente, psicologicamente e politicamente le nuove generazioni, dipingendo un Occidente immorale, da sconfiggere per il bene della Russia. Sul social russo VK, la realtà è costantemente distorta dalla propaganda filo-Cremlino. Laddove gli influencer trattavano temi leggeri (invero anche molto occidentali), oggi esaltano l'occupazione dell'Ucraina e la Patria. Mosca ha persino investito circa 500 milioni di rubli per la realizzazione di un videogioco (sviluppato da Cyberia Nova) incentrato sui valori patriottici russi.

Solamente quest'anno, la Russia ha stanziato 45,8 miliardi di rubli (511 milioni di dollari) per la formazione dei suoi giovani. Piccoli Putin crescono...

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