I morti nel 2022, da Gorbaciov a Elisabetta II passando per Pelé

Chi sono i grandi personaggi morti nel 2022? Presi come siamo dall’attualità minuto per minuto, a fine anno fa impressione ricordare di quanti volti famosi e familiari, pur non facendo parte delle nostre famiglie (o forse proprio per questo), si debba ormai parlare al passato. Questa la nostra classifica dal decimo al primo posto, tenendo conto principalmente dello spazio mediatico avuto nel mondo. Non si tratta quindi di una classifica di merito o di importanza storica, ma di impatto sulla cultura pop di un ipotetico abitante medio del pianeta.
Irene Cara
Il 25 novembre, a 63 anni, se ne è andata un’icona degli anni Ottanta conosciutissima anche dalle generazioni successive. Come attrice e cantante il massimo lo aveva toccato nella parte di Coco Hernandez in Fame, cioè Saranno Famosi, il film di Alan Parker da cui sarebbe stata tratta anche una serie televisiva, a cui però l’artista statunitense non prese parte. Soltanto come cantante sarebbe invece entrata nel mito con Flashdance… What a feeling, canzone monumento di un film culto come Flashdance.
Piero Angela
Il 13 agosto, a 94 anni, l’addio ad un grande giornalista e grandissimo divulgatore scientifico, capace di portare temi anche complessi in prima serata su Rai 1. Personaggio eclettico, con interessi che spaziavano dalla storia alla medicina, è stato anche un ottimo pianista ma intere generazioni di telespettatori lo ricorderanno soprattutto per Quark e le sue introduzioni ai documentari.
Bill Russell
Il 31 luglio, a 88 anni, è morto uno dei più grandi giocatori di pallacanestro di tutti i tempi, stella assoluta di una NBA dall’aura quasi mitica. 11 titoli da centro dei Boston Celtics, di cui 2 da giocatore-allenatore, con l’aggiunta dell’oro olimpico di Melbourne 1956 ed una infinità di riconoscimenti personali. Impegnato contro le discriminazioni dei neri e fra i primi casi di campione interessato al resto del mondo, fu soltanto sportiva l’enorme rivalità con Wilt Chamberlain.
Vangelis
Il 17 maggio, a 79 anni, è scomparso uno dei più grandi compositori di sempre. Per il greco prima il successo negli Aphrodite’s Child, ai tempi del progressive, poi quello da solista e creatore di colonne sonore. Nell’eternità quella di Momenti di gloria, senza dimenticare Alexander e tanti altri film, a cui vanno aggiunte anche pubblicità che ascoltiamo da decenni come quella della Barilla. New age prima della New age, Vangelis è sempre stato un personaggio misterioso e affascinante, con milioni di devoti.
Sinisa Mihajlovic
Il 16 dicembre, a 53 anni, è finita la vita dell’allenatore serbo dopo più di tre anni di lotta contro la leucemia. Il suo coraggio nel voler allenare il Bologna quasi fino alla fine ha commosso tutto il mondo del calcio, che aveva apprezzato soprattutto il Mihajlovic giocatore di Stella Rossa Belgrado, Roma, Sampdoria, Lazio e Inter, centrocampista e poi difensore dal sinistro eccezionale, ed il Mihajlovic uomo, nemico del politicamente corretto e mai banale nel parlare di tante cose, su tutte la guerra nella ex Jugoslavia.
Jerry Lee Lewis
Il 28 ottobre, a 87 anni, ha salutato uno degli inventori del rock and roll, icona del genere al livello di Elvis Presley, Little Richard e Chuck Berry. Emerso giovanissimo e con un declino ugualmente precoce, Jerry Lee Lewis era da almeno mezzo secolo un personaggio storico, alle prese con problemi personali e di droga, ma tutto scompare di fronte alla sua musica (Whole Lotta Shakin’ Goin’ on, Great Balls of Fire, High School Confidential e tanto altro) e alle sue performance dal vivo, studiate e spesso copiate da tanti grandi della musica.
Olivia Newton-John
L’8 agosto, a 74 anni, se ne è andata una cantante di straordinario successo, che però la gloria eterna la deve al cinema e al suo ruolo di Sandy in Grease: film del 1978 ma ambientato negli anni Cinquanta, con lei e John Travolta a duettare in Summer Nights e You’re the one that I want. La carriera dell’artista australiana, icona di grazia e talento, è stata un susseguirsi di hit, da Physical a tante altre: non vengono in mente tanti personaggi più amati di lei in ogni angolo del mondo.
Pelé
Il 29 dicembre, a 82 anni, dopo tanti anni il cancro è riuscito a sconfiggere quello che forse è il più grande calciatore di sempre. Valutazioni sempre discutibili, mentre è certo che il tre volte campione del mondo con il Brasile sia stato la prima vera icona planetaria del calcio, essendo emerso in epoca già televisiva. Più amato a livello internazionale che in patria, Pelé in campo era tecnicamente perfetto ed ha preservato il mito evitando di mettersi alla prova come allenatore o dirigente. Nella storia anche per la rovesciata di Fuga per la vittoria, ricordata anche da Gianni Infantino come suo primo ricordo personale del campione.
Mikhail Gorbaciov
Il 30 agosto, a 91 anni, è morto l’ultimo leader dell’Unione Sovietica prima del suo dissolvimento nel 1991. Statista amato più in Occidente che in patria, il padre della perestrojka e della glasnost provò a riformare il sistema comunista da dentro, ma l’operazione era al di sopra delle forze di chiunque. A suo merito l’aver gestito la transizione senza guerre, dopo il Nobel per la pace ha avuto tre decenni da conferenziere e grande ex. Icona anni Ottanta quasi al pari di Ronald Reagan.
Elisabetta II
L’8 settembre, a 96 anni, ha lasciato questa terra una donna che sembrava essere sempre esistita. Regina di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, oltre che degli altri reami del Commonwealth, la Regina Elisabetta ha iniziato la sua storia sul trono con primo ministro Churchill ed ha attraversato da protagonista 70 anni di storia non soltanto britannica. Le ha visto davvero tutte, dalla fine dell’epoca coloniale alla Brexit, ed il suo ruolo è stato tutt’altro che notarile. Nessuno ricorda un’Inghilterra e un mondo senza di lei.
Benedetto XVI
Il 31 dicembre, a 95 anni, la scomparsa di Benedetto XVI, il Papa Emerito, a quasi dieci anni dalla clamorose dimissioni che aprirono la strada per il pontificato di Bergoglio. Joseph Ratzinger, settimo Papa tedesco della storia, sarà ricordato come un grande studioso e anche come uno dei più stretti collaboratori di Papa Wojtyla, per molti versi il suo ideologo, oltre che per le poche controversie (su tutte la lezione di Ratisbona, che gli mise contro molti filo-islamici). Molto più tradizionale e tradizionalista il suo stile rispetto a quello di Papa Francesco, Benedetto XVI rimane un personaggio misterioso e con una storia ancora da scrivere.
La classifica purtroppo potrebbe essere molto più lunga, pensando a William Hurt, Angela Lansbury, Jean-Louis Trintignant, Leonardo Del Vecchio, Ray Liotta, Catherine Spaak, Lester Piggott, Kirstie Alley Ivana Trump, Coolio, Monica Vitti, James Caan, Shinzo Abe, Jean-Luc Godard, Taylor Hawkins, Franco Gatti, James Caan, Sydney Poitier, Uwe Seeler, Mino Raiola, Nick Bollettieri, Madeleine Albright, Dieter Mateschitz, Antonio Inoki, Vivienne Westwood e altri: tutte persone che hanno rappresentato qualcosa. E che quindi in un certo senso non moriranno mai.
