Il caso

I negoziatori russi a Riad? «Hanno soggiornato in un hotel 5 stelle e mangiato capesante»

Non è passato inosservato il trattamento riservato alla delegazione di Mosca in Arabia Saudita, in occasione dei primi colloqui con gli Stati Uniti per la pace in Ucraina
©Baraa Anwer
Red. Online
21.02.2025 21:30

Negli ultimi giorni, gli occhi del mondo intero sono puntati sulla guerra in Ucraina. E, in particolare, sui possibili negoziati per raggiungere la pace, dopo tre anni di conflitto. Martedì, a tal proposito, in Arabia Saudita, si è svolto un primo incontro tra Stati Uniti e Russia. Incontro a cui, tuttavia, l'Ucraina non è stata invitata, accendendo le polemiche. Ma a far discutere, in quest'occasione, è stato anche il «trattamento cinque stelle» riservato ai negoziatori russi. 

Come rivela il Telegraph, la delegazione di Mosca ha alloggiato nel prestigioso hotel Ritz-Carlton dove – oltre a parlare di pace – ha degustato una cena a base di capesante. Durante i lunghi colloqui, ai funzionari è stato infatti servito un menù per il pranzo che, secondo il New York Times, includeva «una sinfonia di capesante, gamberi e salmone», ma anche un intero agnello da dividere tra i commensali e una cheesecake al formaggio knafeh. Una versione mediorientale del famoso dessert occidentale.

Quello riservato ai negoziatori russi, insomma, è stato un trattamento di tutto rispetto. Trattamento che, per forza di cose, non è passato inosservato. A partire dalla sistemazione in un hotel a cinque stelle. Lo stesso in cui, nel 2017, centinaia di esponenti dell'élite saudita furono arrestati e detenuti in quella che venne definita una «repressione della corruzione da parte del principe ereditario Mohammed bin Salman». 

Tuttavia, i colloqui «di alto livelli» di Riad di questa settimana segnano anche un «momento chiave per il re» e per il suo piano di far diventare l'Arabia Saudita una potenza mondiale. Un obiettivo non semplice da raggiungere, complici gli avvenimenti recenti. Negli ultimi anni, a tal proposito, il Paese ha lanciato una campagna di pubbliche relazioni a livello mondiale per capovolgere la sua reputazione, soprattutto nel campo dei diritti umani. Reputazione precipitata soprattutto dopo che il principe ereditario è stato accusato di aver ordinato l'omicidio di Jamal Khashoggi, il giornalista dissidente saudita strangolato e fatto a pezzi da un gruppo di assassini in Turchia nel 2018. 

Ciononostante, sebbene i primi colloqui tra Stati Uniti e Russia siano durati solo quattro ore e mezza, gli account statali sauditi sui social media, parlando dei negoziati, includevano l'hashtag «Paese di pace», chiamando l'Arabia «Capitale delle decisioni mondiali».