I nipoti di Churchill: «Il Paese ha perso la bussola morale»

«Azioni codarde e inqualificabili». Così uno dei nipoti di Winston Churchill, sir Nicholas Soames, ha definito in un’intervista al Daily Telegraph gli attacchi alla statua di suo nonno.
L’ex sottosegretario conservatore ha accusato «anarchici ed estremisti di sinistra di aver strumentalizzato la protesta» del movimento Black Lives Matter per deturpare la statua di Churchill nella piazza del Parlamento con l’insulto «razzista».
Monumento che per la sorella di sir Nicholas, Emma Soames, forse sarebbe più sicura in un museo. «E’ estremamente triste vedere come mio nonno, che ha unificato un Paese, sia diventato una sorta di icona controversa», ha detto alla Bbc rivelando di essere rimasta «scioccata».
«Siamo arrivati a un punto in cui interpretiamo la storia con gli occhi del presente», ha dichiarato alla Bbc sottolineando che suo nonno «era un uomo potente, complesso, con più lati positivi che negativi. Per milioni di persone era considerato un eroe».
Ieri a far sentire la sua voce è stato il premier britannico Boris Johnson. Commentando le minacce alla statua di Churchill, già imbrattata da un drappello di dimostranti nei giorni scorsi di fronte a Westminster con la scritta «fu un razzista», il premier Tory ha paventato il rischio che una protesta già definita legittima e «comprensibile» venga «presa in ostaggio dagli estremisti».

Johnson: «Un eroe, vergognose le minacce al suo monumento»
Johnson ha definito «assurdo e vergognoso» che la statua del primo ministro della Vittoria sul nazismo abbia dovuto essere coperta da una sorta d’involucro in modo da essere protetta. La decisione è stata presa dal Comune di Londra, che ha riservato lo stesso trattamento al cenotafio in onore dei caduti, nel cuore della capitale, ma anche ad altre opere: compresa una raffigurante Nelson Mandela, minacciata da contromanifestazioni ultranazionaliste.
«La statua di Winston Churchill in Parliament Square è un memento permanente di quanto egli seppe conseguire per la salvezza di questo Paese, e di tutta l’Europa, dalla tirannia fascista e razzista. È assurdo e vergognoso che questo monumento nazionale debba essere messo ora a rischio da manifestanti violenti», ha detto il premier britannico.
«È vero - ha ammesso Johnson - talora Churchill manifestò opinioni che erano inaccettabili e sono inaccettabili per noi oggi, ma egli è un eroe e merita in pieno il suo memoriale». Secondo l’inquilino attuale di Downing Street - divulgatore storico di successo, ammiratore e biografo di sir Winston - il Regno Unito ha una storia comune da ricordare. «Non possiamo cercare di riscrivere o censurare il nostro passato, non possiamo pretendere di avere una storia diversa», ha notato.
«Vi sono prospettive differenti su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ma le statue innalzate dalle precedenti generazioni ci insegnano il nostro passato, con tutti i suoi errori: abbatterle - ha concluso, ammonendo a restare a casa - sarebbe mentire sulla nostra storia e impoverire le future generazioni».