Guerra

«I nordcoreani verranno schierati nelle zone di combattimento tra pochi giorni»

Il presidente ucraino Zelensky lancia l'allarme, sottolineando le difficoltà del suo esercito - Intanto Putin non smentisce: «Anche la NATO ha personale coinvolto nel conflitto»
©Ahn Young-joon
Red. Online
25.10.2024 17:15

La Russia sta conducendo la sua offensiva da un anno intero. Eppure, sottolinea il sito Meduza, questa settimana è stata una delle più dure, se non la più dura, per le Forze armate ucraine. Le truppe russe hanno fatto notevoli progressi su diversi fronti, specialmente nella regione di Donetsk.

Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ha nascosto le difficoltà sul campo di battaglia: «Ho ricevuto un rapporto dal comandante in capo Syrskyi sulla situazione attuale in prima linea, con particolare attenzione a Pokrovsk, Kurakhove e Lyman. Nella regione di Donetsk, la situazione rimane difficile, ma le nostre brigate di combattimento mantengono le loro posizioni e fanno tutto il possibile per distruggere gli invasori». E ancora: «Per quanto riguarda l'operazione a Kursk, stiamo realizzando i nostri obiettivi. La zona cuscinetto sul territorio russo aiuta a proteggere l'Ucraina dai tentativi russi di espandere la guerra nell'est del nostro Stato e sta infliggendo perdite significative alla Russia. Il comandante in capo ha fornito dettagli sui compiti che le nostre unità stanno svolgendo nelle aree designate della regione di Kursk».

Il leader ucraino è pure tornato a parlare delle truppe nordcoreane inviate in Russia, dopo la conferma della loro presenza da parte degli Stati Uniti: «Secondo l'intelligence, i primi soldati nordcoreani dovrebbero essere schierati dalla Russia nelle zone di combattimento già tra il 27 e il 28 ottobre. Si tratta di una chiara escalation da parte della Russia, il che è in contrasto con tutta la disinformazione ampiamente diffusa a Kazan (città russa sede del vertice dei BRICS, ndr) in questi giorni. Il mondo può vedere chiaramente le vere intenzioni della Russia: continuare la guerra. Ecco perché è essenziale una risposta forte da parte dei leader globali. L'effettivo coinvolgimento della Corea del Nord nel combattimento non dovrebbe essere accolto con indifferenza o commenti incerti, ma con una pressione tangibile su Mosca e Pyongyang, affinché rispettino la Carta delle Nazioni Unite e vengano ritenuti responsabili di questa escalation».

Dopo la smentita da parte del Cremlino sull’invio di circa 3 mila unità delle forze speciali nordcoreane, nelle scorse ore il presidente russo Vladimir Putin è stato vago sulla presenza delle truppe di Pyongyang, ma non ha negato.

Interrogato da un reporter in merito alle immagini satellitari che mostrerebbero gli spostamenti degli uomini di Kim Jong-Un, il presidente russo ha risposto: «Le immagini sono una cosa seria. Se ci sono immagini, allora riflettono qualcosa».

Putin ha inoltre ribadito le sue affermazioni secondo cui l'Occidente avrebbe aggravato la crisi ucraina e ha affermato che gli ufficiali e gli istruttori della NATO sono direttamente coinvolti nella guerra in Ucraina: «Sappiamo chi è presente lì, da quali Paesi europei della NATO provengono e come svolgono il loro lavoro», ha riferito il presidente russo.

Pure la Corea del Nord, che negli scorsi giorni aveva parlato di «voci infondate, sembra aver cambiato tono, affermando che qualsiasi dispiegamento di truppe in Russia sarebbe in linea con il diritto internazionale: «Se c'è una cosa del genere di cui parlano i media mondiali, penso che sia un atto conforme alle norme del diritto internazionale», ha dichiarato Kim Jong-gyu, viceministro degli Esteri responsabile degli Affari russi, citato dall'agenzia ufficiale di stampa KCNA.

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