Ambiente

I super ricchi alimentano pesantemente il cambiamento climatico

Secondo uno studio internazionale, cui ha partecipato anche la Svizzera, sull'aumento di 0,61 gradi Celsius della temperatura media globale nel 2020 rispetto al 1990, il 65% può essere attribuito al 10% dei più facoltosi in termini di reddito
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Ats
07.05.2025 17:34

I super ricchi alimentano pesantemente il cambiamento climatico: secondo uno studio internazionale, cui ha partecipato anche la Svizzera, tra il 1990 e il 2020 quasi due terzi del riscaldamento globale sono da attribuire al 10% più ricco della popolazione.

Nel 2019, per esempio, il 10% dei più ricchi della popolazione a livello mondiale era responsabile di circa la metà di tutte le emissioni, mentre il 50% meno ricchi ne produceva solo un decimo, secondo lo studio condotto da Sarah Schöngart, ricercatrice all'Istituto Internazionale per l'analisi dei sistemi applicati (IIASA) di Laxenburg (Austria) e al Politecnico federale di Zurigo (ETHZ).

Nel periodo preso in esame, la maggior parte del 10% in cima alla classifica in termini di reddito viveva negli Stati Uniti, nell'Unione Europea, in India e in Cina. Allo stesso tempo, numerosi Paesi del Sud del globo soffrono maggiormente delle conseguenze dell'aumento delle temperature, che la gran parte di essi ha contribuito in minima parte a provocare.

Gli scienziati parlano di una «ingiustizia causa-effetto ampiamente nota». Per questo studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, il team di ricerca ha perfezionato un metodo che permette di calcolare i contributi alle emissioni di gas a effetto serra di alcuni gruppi di popolazione in relazione all'innalzamento delle temperature e all'aumento della probabilità che si verifichino eventi meteorologici estremi.

Risultato: sull'aumento di 0,61 gradi Celsius della temperatura media globale nel 2020 rispetto al 1990, il 65% può essere attribuito al 10% dei più facoltosi in termini di reddito. Del solo 20% dell'aumento è responsabile l'1% dei super ricchi e dell'8% lo 0,1% dei più ricchi, si legge nella pubblicazione.

Al contrario, se tutti gli abitanti del pianeta avessero emesso quanto la metà più povera del mondo, la temperatura sarebbe aumentata in modo marginale dal 1990. Se tutti gli abitanti della Terra emettessero emissioni quanto il 10%, l'1% e lo 0,1% dei più ricchi, l'aumento sarebbe rispettivamente di 2,9, 6,7 e 12,2 gradi Celsius.

Per quanto riguarda il contributo delle persone più ricche ai periodi di caldo e siccità estremi, gli scienziati mostrano che «il 10% più ricco della popolazione degli Stati Uniti e della Cina contribuisce da sola ad aumentare di due o tre volte il caldo estremo in regioni particolarmente minacciate», come l'Amazzonia o il bacino del Mediterraneo, secondo un comunicato stampa dell'IIASA.

Questo dimostra che le persone più facoltose hanno una grande responsabilità nella crisi climatica, ma che il loro stile di vita e il loro comportamento economico sono anche una potente leva per ridurne gli effetti.

Secondo Carl-Friedrich Schleussner, responsabile del programma clima dell'IIASA, se non si tiene conto del ruolo centrale svolto dalle persone più ricche nella politica di protezione del clima, si rischia di tralasciare «una delle leve più importanti per ridurre i pericoli futuri».

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