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Lo scrive il Times of Israel, citando le autorità preposte all'identificazione dei cadaveri - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:31
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Rubio accusa Hamas, «ruba aiuti a popolazione, mina piano Trump»
«Hamas continua a privare la popolazione di Gaza degli aiuti umanitari di cui ha disperatamente bisogno. Questo furto mina gli sforzi internazionali a sostegno del piano in 20 punti del presidente Trump per fornire assistenza essenziale a civili innocenti. Hamas è l'ostacolo. Deve deporre le armi e fermare i saccheggi affinché Gaza possa avere un futuro migliore»: lo scrive su X il segretario di Stato americano Marco Rubio, condividendo un filmato - ripreso da un drone diffuso dal Comando Centrale Usa - che presumibilmente mostra gli agenti di Hamas prendere il controllo di un camion che trasportava aiuti nel nord di Gaza venerdì.
19:44
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Hamas: «Israele blocca aiuti, entrati 24% di quelli concordati»
L'ufficio stampa del governo di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato che, dal cessate il fuoco in vigore dal 10 ottobre, la media giornaliera di camion commerciali e di aiuti umanitari entrati nella Striscia è stata di 145, pari al 24% delle 600 unità previste dall'accordo. Lo riporta Al Jazeera.
Secondo i dati diffusi, tra il 10 e il 31 ottobre sono entrati complessivamente 3203 camion, di cui 639 commerciali e 2564 carichi di aiuti, inclusi 84 camion di carburante diesel e 31 di gas da cucina.
Il governo di Gaza ha condannato «l'ostruzionismo dell'occupazione israeliana», accusandola di essere «pienamente responsabile del peggioramento della crisi umanitaria che colpisce oltre 2,4 milioni di persone» nella Striscia di Gaza, a causa dell'assedio e delle restrizioni che limitano l'ingresso di beni essenziali.
In una nota citata da Al Jazeera, il governo di Gaza ha inoltre chiesto l'intervento immediato del presidente statunitense Donald Trump, dei Paesi garanti e dei mediatori dell'accordo «per obbligare Israele ad applicare gli impegni sottoscritti, in particolare la clausola che prevede l'ingresso di aiuti umanitari senza condizioni o restrizioni».
15:24
15:24
Cisgiordania: ottobre 2025 il mese più violento dal 2013
«In tutta la Cisgiordania la violenza dei coloni (israeliani) contro la raccolta annuale delle olive prosegue, con continui attacchi contro gli agricoltori e le terre palestinesi». Lo scrive sulla rete sociale X l'Unrwa aggiungendo che «ottobre 2025 è destinato a diventare il mese più violento da quando» l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente «ha iniziato a monitorare la violenza dei coloni nel 2013».
«La raccolta annuale delle olive è il principale mezzo di sostentamento per decine di migliaia di palestinesi, con gli ulivi profondamente radicati nel patrimonio e nell'identità palestinese. Gli attacchi alla raccolta delle olive minacciano lo stesso stile di vita di molti palestinesi e aggravano ulteriormente il clima coercitivo nella Cisgiordania occupata. Alle famiglie dovrebbe essere consentito l'accesso senza ostacoli alle loro terre per raccogliere le olive in condizioni di sicurezza», ha scritto Roland Friedrich, direttore degli affari dell'Unrwa per la Cisgiordania.
14:55
14:55
Hamas dice che servono più attrezzature per il recupero dei corpi degli ostaggi
Le Brigate Ezzedine Al-Qassam, il braccio armato del movimento islamista palestinese Hamas, «affermano la disponibilità delle proprie squadre a lavorare al recupero dei corpi dei prigionieri nemici all'interno della Linea Verde, simultaneamente e in tutte le località». Lo hanno dichiarato le Brigate in una nota, riferendosi al confine generalmente riconosciuto tra Israele e Gaza.
«Le Brigate Qassam invitano i mediatori e il Comitato internazionale della Croce Rossa a fornire e attrezzare l'equipaggiamento e il personale necessari per lavorare al recupero di tutti i corpi simultaneamente», ha poi dichiarato il gruppo citato dalla rete televisiva satellitare qatariota Al Jazeera.
In merito agli ultimi tre corpi consegnati a Israele, Hamas ha dichiarato che si era offerto di fornire allo Stato ebraico campioni di resti non identificati, ma le autorità israeliane avrebbero rifiutato pretendendo di ricevere i corpi per esaminarli.
Di conseguenza, ieri la Croce Rossa ha trasferito in Israele i corpi di tre persone che tuttavia non erano stati identificati da Hamas. Oggi, Israele ha dichiarato che quei resti non appartengono a nessuno degli ostaggi.
14:26
14:26
Israele vuole altre 2.000 unità coloniali in Cisgiordania
La Commissione palestinese per la resistenza al muro e agli insediamenti ha rivelato che le autorità israeliane intendono esaminare la costruzione di 2006 nuove unità coloniali durante le prossime due sessioni del Consiglio superiore di pianificazione, che prenderanno di mira otto insediamenti in Cisgiordania, Gerusalemme compresa. Lo scrive l'agenzia di stampa ufficiale dell'Autorità nazionale palestinese Wafa.
Il capo della commissione, il ministro Mu'ayyad Sha'ban, ha dichiarato che la prima sessione, prevista per il 3 novembre, esaminerà quattro piccoli progetti per l'insediamento di Givat Ze'ev, costruito su terreni di proprietà palestinese nel villaggio di al-Jib, nel governatorato di Gerusalemme.
La seconda sessione, prevista per il 5 novembre, affronterà i piani più ampi per l'insediamento di Givat Ze'ev a Gerusalemme, nonché per gli insediamenti di Avnei Hefetz e Anav nel Governatorato di Tulkarem; Kfar Tapuach ed Efrat nel Governatorato di Salfit; Rosh Tzurim nel Governatorato di Betlemme; Mitzpe Yericho nel Governatorato di Gerico e della Valle del Giordano; e Ganei Modi'in nel Governatorato di Ramallah e al-Bireh.
Sha'ban ha aggiunto che, dopo il 7 ottobre, le autorità di pianificazione israeliane hanno esaminato un totale di 355 piani strutturali per la costruzione di 37'415 unità di insediamento su 38'551 dunum di terreno (38,5 chilometri quadrati).
Il dunum è un'unità di misura terriera adottata a partire dall'età ottomana fino ai nostri giorni in vari paesi un tempo sotto il dominio ottomano. Inizialmente pari a 919,3 metri quadrati, ora equivale a 1000 metri quadrati.
10:11
10:11
Libano: nel secondo raid di ieri ucciso un dirigente di Hezbollah
Nel secondo dei due raid con droni compiuti ieri da Israele sul sud del Libano è stato colpito e ucciso un importante dirigente militare di Hezbollah, secondo quanto rivendica oggi l'esercito (IDF), citato dai media israeliani.
L'attacco è avvenuto nella zona di Nabatieh e la vittima accertata, secondo le Forze di difesa israeliane, citate dal «Times of Israel», sarebbe membro dell'unità di élite Radwan Force, indicato come «responsabile dell'organizzazione di attentati contro lo Stato di Israele» e della «riorganizzazione delle infrastrutture militari» della milizia filo-iraniana libanese.
08:52
08:52
Il punto alle 8.45
I resti, definiti «parziali», di tre persone restituiti da Hamas a Israele nelle ultime ore attraverso la Croce Rossa non appartengono a ostaggi israeliani: lo scrive il «Times of Israel», citando le autorità preposte all'identificazione dei cadaveri.
A escludere che i resti parziali appartengano a ostaggi israeliani sono stati i test sul DNA condotti da Abu Kabir presso l'Istituto di medicina legale, scrive a sua volta il «Jerusalem Post».
il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha consegnato i resti alle truppe dell'IDF la scorsa notte, scrive il giornale, aggiungendo che Hamas non ha specificato quali resti si trattasse.
«Il Comitato Internazionale della Croce Rossa, in qualità di intermediario neutrale, ha assistito questa sera, su richiesta e con l'approvazione di entrambe le parti, la restituzione dei resti di tre corpi alle autorità israeliane. Il processo di identificazione è di competenza delle autorità competenti in Israele e sarà da loro effettuato», si legge nella dichiarazione del CICR.
Giovedì sera Hamas, sempre tramite il CICR, aveva riconsegnato i cadaveri degli ostaggi uccisi Amiram Cooper e Sahar Baruch.
