I treni a lunga percorrenza? Prenotare un biglietto fa venire il mal di testa

Viaggiare in treno su lunghe distanze? Bello, anzi bellissimo. Peccato che, rivela un sondaggio condotto da YouGov per conto di Transport & Environment (T&E) in sette Paesi europei, le difficoltà incontrate nel prenotare biglietti di diversi operatori ferroviari allontanino, e non poco, i viaggiatori. Nello specifico, rivela l'indagine, il 43% degli utenti di treni a lunga percorrenza utilizzerebbe maggiormente il treno se la prenotazione online fosse più semplice.
Il punto, spiega T&E, è che la caccia al biglietto ferroviario, spesso, si trasforma in un'odissea. E questo perché molti operatori non consentono a piattaforme esterne di vendere i loro biglietti o, ancora, nascondono le offerte della concorrenza sui propri siti. Alla domanda su quali cambiamenti andrebbero apportati, i viaggiatori hanno espresso opinioni chiare. Diciamo pure nette: il 46% ha dichiarato di voler prenotare tutti i propri viaggi in treno su un'unica piattaforma, mentre il 42% ha affermato che le piattaforme di prenotazione degli operatori dovrebbero mostrare tutti i treni disponibili per una determinata tratta, non solo i propri. Per contro, solo il 10% ritiene preferibile il sistema attuale, in cui le compagnie ferroviarie decidono come (e dove) vendere i propri biglietti.
I risultati del sondaggio sottolineano, insomma, una necessità di cambiamento piuttosto urgente. T&E, di riflesso, chiede non solo la condivisione obbligatoria dei biglietti, ma anche che gli operatori mostrino i viaggi della concorrenza, a maggior ragione considerando che i siti web e le app di prenotazione degli operatori tradizionali dominano il mercato.
Victor Thévenet, responsabile delle politiche ferroviarie di T&E, al riguardo ha dichiarato: «I viaggiatori a lunga distanza devono affrontare processi di prenotazione inutilmente onerosi. Questa situazione deve cambiare se vogliamo che la ferrovia diventi una vera alternativa per i viaggi transfrontalieri. L'Unione Europea deve garantire che i viaggiatori possano prenotare con pochi clic, in modo che il viaggio in treno non sia peggiore di altri mezzi di trasporto. Il pacchetto di biglietteria unica dell'UE, previsto per l'inizio del 2026, in questo senso rappresenta un'opportunità fondamentale per far sì che ciò avvenga».
Il sondaggio mostra un'altra tendenza chiara: i giovani desiderano che la ferrovia diventi un'opzione migliore per i viaggi transfrontalieri. Nella fascia tra i 18 e i 24 anni il 69% di chi viaggia su lunghe distanze ha evitato di acquistare un biglietto a causa delle difficoltà di prenotazione (rispetto al 61% di tutti i viaggiatori su lunghe distanze), mentre il 41% di tutti i giovani tra i 18 e i 24 anni vorrebbe usare di più la ferrovia se la prenotazione online fosse più facile (rispetto al 35% di tutti gli intervistati). Una percentuale maggiore di persone di età compresa tra i 18 e i 24 anni ritiene inoltre importante che, al momento della prenotazione, venga mostrato l'impatto climatico dei viaggi per tutte le modalità di trasporto (60% contro 46%).
La scorsa settimana, è stata lanciata a Bruxelles la coalizione Youth on Track che chiede un processo di prenotazione senza soluzione di continuità e biglietti ferroviari più convenienti. Fondata da organizzazioni giovanili, di consumatori e ambientaliste, chiede in sostanza di facilitare la prenotazione dei viaggi transfrontalieri tra gli operatori.
La coalizione si sta anche esprimendo a favore di un rafforzamento dei diritti dei passeggeri ferroviari, una misura chiave per affrontare alcune delle implicazioni negative dell'assenza di biglietti che coprano diversi operatori ferroviari: quando si perde una coincidenza, i viaggiatori dovrebbero essere automaticamente autorizzati a salire sul prossimo treno disponibile senza costi aggiuntivi. Il 50% dei partecipanti al sondaggio è favorevole a questa misura.
Victor Thévenet, concludendo, ha dichiarato: «Gli scarsi diritti dei passeggeri significano che, quando si perde un treno, i passeggeri sono talvolta lasciati a piedi. Questo è un vero e proprio ostacolo a un maggiore utilizzo del viaggio in treno. L'imminente revisione dei diritti dei passeggeri ferroviari da parte dell'UE deve far sì che la garanzia "salta sul treno successivo" diventi realtà. Con l'avvio della concorrenza in molti mercati europei, questo sta diventando un problema critico anche per i collegamenti nazionali».
