Pensioni

Il «buen retiro» in Portogallo non sarà più tanto buono (anche per gli svizzeri)

Il Paese intende tagliare le agevolazioni fiscali destinate ai pensionati stranieri: ecco i Paesi in cui gli svizzeri si trasferiscono più spesso una volta finito il lavoro
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Michele Montanari
04.10.2023 13:00

Il «buen retiro» in Portogallo non sarà più così buono. Il Paese affacciato sull’Oceano atlantico taglierà infatti le agevolazioni fiscali destinate agli stranieri che non risiedono abitualmente in Portogallo - perlopiù pensionati - che si trasferiranno lì dopo il 2024. La decisione è stata annunciata dal primo ministro Antonio Costa in un'intervista rilasciata al Jornal Nacional su TVI. La misura scatterà all’inizio del prossimo anno. «Mantenere in futuro le esenzioni equivarrebbe a prolungare una misura di ingiustizia fiscale ingiustificata e sarebbe un modo indiretto per continuare ad aumentare i prezzi nel mercato immobiliare», ha spiegato il premier socialista, sottolineando come il regime di agevolazioni resterà comunque in vigore per gli stranieri che già ne beneficiano.

La legge sul regime fiscale agevolato per i residenti non abituali è stata introdotta nel 2009 per gli stranieri che trascorrevano almeno sei mesi all'anno in Portogallo. Fino al 2020 prevedeva un'esenzione totale dal pagamento delle tasse sulle rendite previdenziali, tanto da far diventare il Paese un «paradiso fiscale» per gli ex lavoratori, dopodiché è stata mutata, per la durata di 10 anni, in un'imposta del 20% dei redditi percepiti per i professionisti «ad alto valore aggiunto (medici, architetti, professori universitari, ecc...)» e per i nomadi digitali, nonché in un’imposta del 10% sulle pensioni. L'obiettivo dell’introduzione delle agevolazioni e di altri bonus era quello di attirare capitali stranieri in Portogallo e a beneficiarne, riporta l'Ansa, sono stati almeno 10 mila pensionati, in gran parte italiani, britannici e francesi.

Dalla Svizzera al Portogallo

Ma non mancano gli svizzeri: l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), contattato dal CdT, fa sapere che nel 2022 sono state circa 30 mila le rendite AVS versate ai residenti in Portogallo. Di queste, la maggior parte riguardano cittadini portoghesi rientrati in patria dopo aver lavorato in Svizzera, mentre 2.419 sono destinate a pensionati  con passaporto rossocrociato (più del doppio rispetto al 2018). Su un totale di 29,7 milioni di franchi versati in Portogallo nel dicembre 2022, circa 3,7 milioni sono andati a cittadini svizzeri.

Il nuovo giro di vite del Governo portoghese arriva per far fronte alla distorsione del mercato immobiliare venutasi a creare dopo l’arrivo dei pensionati stranieri. La misura introdotta nel 2009, anno dopo anno, ha infatti portato ad un aumento dei prezzi sempre più insostenibile per i cittadini portoghesi. Secondo uno studio della Fondazione Francisco Manuel dos Santos, tra il 2012 e il 2021 il costo degli alloggi in Portogallo è cresciuto del 78%, rispetto all'aumento medio del 35% registrato nell'Unione Europea. Nel secondo trimestre del 2023, inoltre, l'affitto medio di una casa è aumentato di un ulteriore 11% su base annua.

Il primo ministro Antonio Costa ha spiegato che la misura ha avuto gli effetti sperati da quando è stata introdotta nel 2009, con il 59% delle persone che ne avevano beneficiato rimaste in Portogallo, nonostante avessero smesso di beneficiare del regime fiscale agevolato. Il premier ha però aggiunto che ora non è più possibile «continuare a gonfiare il mercato immobiliare».

I pensionati all'estero

Nel 2022, 788.800 pensionati all'estero percepivano una rendita AVS dalla Confederazione (il 31% del portafoglio pensioni), di cui 126.114 di nazionalità svizzera. Ogni anno, in media, sono circa 3 mila gli svizzeri che dopo aver terminato l'attività lavorativa si trasferiscono all'estero. Stando agli ultimi dati disponibili dell’UFAS (2022), i Paesi in cui risiedono più pensionati a cui spettano contributi (sia svizzeri, sia persone che hanno lavorato in Svizzera per poi andarsene) sono l’Italia (235 mila), la Spagna (quasi 123 mila), la Germania (122 mila), la Francia (110 mila) e il Portogallo (40 mila). Tenendo conto solo dei cittadini svizzeri, la maggior parte dei pensionati all’estero è domiciliata in Francia (circa 30 mila persone), in Germania (14 mila) e in Italia (oltre 10 mila). Il Portogallo è all’undicesimo posto (2.419).