Il Canada continua a bruciare: «Le prossime 24-48 ore saranno le peggiori»

Il Canada sta tornando a vivere un incubo. Tra la fine di maggio e il mese di giugno, il Paese era stato divorato da incendi spaventosi. In una delle giornate peggiori, il numero di roghi attivi era salito fino a 400. E ora la situazione è nuovamente precipitata.
Tutto è (ri)cominciato martedì. Quando la regione dei Territori del Nord-Ovest ha dichiarato lo stato d'emergenza, a causa di oltre 200 nuovi incendi scoppiati sul territorio. Di lì a poco, ai cittadini di Yellowknife, una delle più grandi città dell'estremo Canada del nord, è stato ordinato di andarsene dalla città entro le 12.00 di venerdì. Troppi, infatti, i pericoli. L'incendio più vicino alla città distava solo 17 chilometri. E il rischio che si avvicinasse alle porte della città, toccandone la periferia, era sempre più concreto.
Migliaia di persone, tra i circa 20.000 cittadini di Yellowknife, sono quindi corsi ai ripari. Chi scappando in auto, lungo l'unica autostrada aperta, chi (si stima 4.000 persone) sfruttando uno dei voli cargo messi a disposizione per l'emergenza. Purtroppo, però, il peggio doveva ancora arrivare.
Allarme anche nella British Columbia
Nelle ultime ore, è stato dichiarato lo stato d'emergenza anche nella provincia della British Columbia. Una decisione presa sottolineando, ancora una volta, come il Canada stia vivendo «la peggiore stagione di incendi mai vista». Nel frattempo, migliaia di persone, sulla scia di quanto accaduto negli scorsi giorni a Yellowknife, sono state evacuate da città ad est di Vancouver.
Le fiamme, dunque, non stanno lasciando tregua al Paese. E, stando alle parole del premier della British Columbia, potrebbero continuare a minacciare gravemente il territorio anche nei prossimi giorni. «Nelle ultime 24 ore la situazione si è evoluta rapidamente e nei prossimi giorni ci aspetta una situazione estremamente difficile», ha spiegato David Eby, primo ministro della provincia canadese.
Oltre a Yellowknife, nell'estremo nord, i vigili del fuoco da ore stanno lottando anche con gli incendi – ormai fuori controllo – di McDougall Creek, che stanno raggiungendo le colline e le montagne sopra la città di West Kelowna, a 300 km di distanza da Vancouver. Anche lì il copione è il medesimo: oltre 1.000 persone sono già state evacuate.
Decine di migliaia di persone vivono attualmente in stato di allerta, e si teme che il numero sia destinato ad aumentare anche nelle città limitrofe, come sta accadendo a Kelowna. Nella città costruita di fronte al lago Okanagan, che conta 150.000 abitanti, sono state effettuate ulteriori evacuazioni. Inoltre, secondo un testimone citato dal Guardian, ieri le fiamme e il fumo erano già visibili dalla città. Sui social, invece, si sono diffusi filmati e immagini che mostrano la zona che circonda il lago divorata dal fuoco.
Se fino ad oggi quello vissuto dal Canada è stato un incubo ad occhi aperti, per i funzionari del Paese la vera sfida potrebbe arrivare nelle prossime 24-48 ore. Al momento, lo spazio aereo delle zone colpito è stato chiuso, così da consentire le operazioni di spegnimento del fuoco, che sta sempre più distruggendo il Paese, irrimediabilmente.