Il caso

«Il canale di Panama resterà panamense»

Lo ha detto il segretario generale dell'Organizzazione marittima internazionale (Omi), l'agenzia delle Nazioni Unite per il trasporto marittimo, ad Afp, commentando le aspirazioni del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ad annettersi il bacino
©Matias Delacroix
Ats
14.01.2025 19:40

«Il canale di Panama resterà panamense»: lo ha detto il segretario generale dell'Organizzazione marittima internazionale (Omi), l'agenzia delle Nazioni Unite per il trasporto marittimo, ad Afp, commentando le aspirazioni del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ad annettersi il bacino.

Arsenio Dominguez, panamense segretario generale dell'Organizzazione marittima internazionale, ha espresso le sue dichiarazioni durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto annuale, dopo che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump si è rifiutato di escludere l'uso della forza militare per impossessarsi del cruciale canale.

«Per me è molto chiaro e non c'è molto da discutere, perché i trattati sono stati firmati nel 1977. Il canale è passato nelle mani di Panama, che continua a gestire questa via d'acqua vitale e continuerà a farlo», ha affermato.

«Le persone hanno il diritto di esprimere la propria opinione - ha detto -, ma ciò non significa che abbiano ragione».

Trump, che entrerà in carica per il suo secondo mandato il 20 gennaio, ha accusato l'amministrazione del canale di aver imposto tariffe eccessive agli Stati Uniti, e di avere affidato un presunto controllo delle vie d'acqua alla Cina, entrambe le affermazioni negate dalle autorità panamensi.

Il Canale di Panama fu costruito dagli Stati Uniti, che lo aprirono nel 1914 e lo amministrarono fino al suo completo trasferimento allo Stato panamense, come stabilito nei trattati Torrijos-Carter, firmati il ;;7 settembre 1977 a Washington dall'allora leader panamense Omar Torrijos e dal presidente americano, Jimmy Carter.

Per quanto riguarda i futuri rapporti dell'Omi con Washington, in particolare su questioni come la decarbonizzazione, Domínguez ha assicurato che lavorerà «con la nuova amministrazione come con qualsiasi altra, proprio come è stato fatto durante il primo mandato di Trump».

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