Il Capodanno ucraino fra nuovi attacchi e speranza: «Nessuno perdonerà il terrore»

L’anno nuovo, in Ucraina, è cominciato com’era finito quello vecchio. Nelle prime ore del 2023, infatti, a Kiev e in altre zone del Paese si sono verificate diverse esplosioni. Poco dopo la mezzanotte, invece, il presidente Volodymyr Zelensky ha pronunciato un discorso di Capodanno incentrato su un unico tema-obiettivo: la vittoria.
Quanto alle esplosioni, l’amministrazione militare della capitale ha affermato di aver intercettato e distrutto 23 «oggetti aerei» lanciati dai russi, mentre il sindaco Vitali Klitschko ha affermato che, stando ai rapporti preliminari, non ci sono feriti o vittime.
È stato, va da sé, un Capodanno diverso quello vissuto dagli ucraini. Mentre le sirene aeree risuonavano in tutto il Paese, e le difese aeree si davano da fare, diverse persone a Kiev hanno gridato dai loro balconi «gloria all’Ucraina».
Tanto a Kiev quanto in altre grandi città ucraine il coprifuoco era stato fissato a sabato alle 23, precludendo così qualsiasi festa.
Esplosioni sono state udite anche nella regione di Kherson e nella regione settentrionale di Zhytomyr.
Gli attacchi, dicevamo, sono stati portati avanti dai russi pochi minuti dopo il discorso di Zelensky: «Il 2022 ha colpito i nostri cuori. Abbiamo pianto tutte le lacrime». E ancora: Non sappiamo con certezza cosa ci porterà il nuovo 2023. Voglio augurare a tutti noi una cosa: la vittoria. E questa è la cosa principale. Che quest’anno sia l’anno del ritorno. Il ritorno della nostra gente. I soldati alle loro famiglie. I prigionieri alle loro case. Gli immigrati alla loro Ucraina. Il ritorno delle nostre terre».
Zelensky, insomma, ha augurato ai suoi concittadini un «ritorno alla vita normale. Ai momenti felici senza coprifuoco. Alle gioie terrene senza allarmi aerei. La restituzione di ciò che ci è stato rubato. L’infanzia dei nostri figli, la serena vecchiaia dei nostri genitori. Possa il nuovo anno portare tutto. Siamo pronti a lottare per questo. Ecco perché ognuno di noi è qui. Io sono qui, noi siamo qui, tu sei qui, tutti sono qui. Siamo tutti Ucraina».
Gli attacchi di Capodanno hanno fatto seguito a una raffica di oltre 20 missili da crociera sparati sabato contro obiettivi in tutta l’Ucraina in quello che il difensore civico ucraino per i diritti umani, Dmytro Lubinets, ha definito «terrore alla vigilia di Capodanno».
L’attacco di sabato – il secondo grande attacco missilistico di Mosca in tre giorni – ha gravemente danneggiato un hotel a sud del centro di Kiev e un edificio residenziale in un altro quartiere. Un giornalista giapponese era tra i feriti ed è stat portato in ospedale, ha detto Klitschko.
Zelenskiy ha risposto agli attacchi di sabato – e al discorso di Capodanno di Vladimir Putin in cui ha accusato l’Occidente di aver provocato la guerra – con un messaggio al popolo russo, pronunciato in russo. «Il tuo capo vuole dimostrare di avere le truppe dietro di sé, è in vantaggio. Ma si nasconde. Si nasconde dietro le truppe, i missili, le sue residenze, i palazzi. Si nasconde dietro di te, brucia il tuo Paese, il tuo futuro«, ha detto Zelenskiy. «Nessuno perdonerà il terrore. Nessuno al mondo ti perdonerà. L’Ucraina non perdonerà».
Separatamente, Vyacheslav Gladkov, il governatore della regione russa meridionale di Belgorod, al confine con l’Ucraina, ha affermato che a seguito del bombardamento notturno della periferia della città di Shebekino ci sono stati danni alle case, ma nessuna vittima. L’Ucraina non ha mai rivendicato pubblicamente la responsabilità di alcun attacco all’interno della Russia, ma li ha definiti «karma» per l’invasione della Russia.