Il monumento

Il castello di Gaziantep non c'è più

Il terremoto ha ridotto in macerie il simbolo della città, patrimonio UNESCO, che venne costruito fra gli altri anche dai Romani
Red. Online
06.02.2023 14:15

È crollato. Portandosi appresso secoli e secoli di storia. Il castello di Gaziantep non c’è più. Colpa del terremoto, terribile, che ha colpito la Turchia e la Siria. Svettava sull’altipiano dell’Anatolia ed è l'immagine, a suo modo, del disastro. Di storia, ai suoi piedi, quel castello ne ha vista passare parecchia. Per la cultura, va da sé, si tratta di una perdita incalcolabile. Patrimonio UNESCO, il monumento era antichissimo. Negli anni, è stato fortezza e punto di riferimento.  

I primi furono gli Ittiti

Una prima costruzione, in questo senso, risale addirittura agli Ittiti che in quel luogo edificarono un osservatorio militare migliaia e migliaia di anni fa. Furono tuttavia i Romani a realizzare una vera e propria fortezza tra il secondo e terzo secolo dopo Cristo. Nel sesto secolo, il castello subì ulteriori ampliamenti e rinnovamenti sotto Giustiniano (tra il 527 e 565 dopo Cristo). L’imperatore, nello specifico, fece erigere 36 torri a difesa di un bastione circolare con una circonferenza di 1.200 metri circa.

Una nuova fortezza, sull’antica struttura e le antiche mura, fu riedificata dai Selgiuchidi, dinastia turca, dopo un periodo di declino. Sconfitto l’esercito dell’imperatore Romano IV Diogene nella battaglia di Manzicereta, il 26 agosto del 1071, si impadronirono della zona e, appunto, riedificarono il castello sulla collina di Antep. Parentesi: il suffisso Gazi fu aggiunto nel 1921, in seguito alla resa dei francesi, per celebrare l’eroica resistenza della città. Gazi, traducendo alla lettera dal turco, vuol dire «guerriero vittorioso».

Da fortezza a museo

Di storia, dicevamo, il castello ne ha vista passare tantissima ai suoi piedi. Nel 1098, durante le Crociate, Antep passò ai cavalieri occidentali entrando a far parte del cosiddetto Principato di Antiochia. Nel 1230, ancora, i crociati cristiani rimisero mano alla costruzione per controllare meglio i commercianti che procedevano lungo il fiume.

Quindi, nel 1480, Antep passò in mani arabe e nuove fortificazioni furono aggiunte per garantire la sicurezza della città sottostante. Durante il regno dell’imperatore ottomano Solimano il Magnifico – dal 1520 al 1566 – il castello subì nuove e ulteriori modifiche. Gli ottomani, leggiamo, rinforzarono le mura, aggiunsero una cinta interna e cambiarono pure l’aspetto estetico della fortezza. Trasformandola, di fatto, in una vera opera militare. Uno status mantenuto fino ai giorni nostri, praticamente.

Nel 1940, infine, la fortezza divenne museo. All’interno si trovavano una vastissima collezione d’arte e reperti architettonici, fra cui mosaici e pavimenti in ceramica. Da capire quanto è andato perduto con il terremoto, terribile, di oggi.

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