Il caso

Il Cybertruck di Tesla? «Non è adatto alle strade europee, troppo pericoloso»

I dubbi dell'organizzazione no profit Transport & Environment in seguito all'immatricolazione di uno di questi veicoli in Repubblica Ceca: «Pesante e affilato, è un problema per la sicurezza stradale»
© Shutterstock
Red. Online
14.10.2024 09:00

Il Cybertruck della Tesla? Troppo grande, pesante e «affilato» per le strade europee. Parola dell'organizzazione no profit Transport & Environment. Il SUV elettrico della casa fondata da Elon Musk da quest’anno ha iniziato ad arrivare nel Vecchio continente, sollevando dubbi sulla sua sicurezza. Anthony Martin, consulente e figura di rilievo di Tesla, negli scorsi mesi aveva parlato dei primi Cybertruck immatricolati in Europa, in particolare in Repubblica Ceca, Austria e Polonia, nonostante alcune caratteristiche non conformi alle leggi europee sulla sicurezza stradale.

Le normative dell’UE vietano infatti gli spigoli vivi (il Cybertruck ha una forma squadrata e affilata), pericolosi per pedoni e ciclisti, e richiedono limitatori di velocità sui veicoli che pesano più di 3,5 tonnellate a pieno carico. Il manuale della Tesla indica per il veicolo un peso lordo di 4 tonnellate, con 6 posti a sedere. Le normative europee inoltre richiedono un arrotondamento di 3,2 millimetri sulle parti sporgenti, cosa che sarebbe molto difficile da realizzare sulla lamiera di acciaio inossidabile da 1,4 millimetri utilizzata per il mezzo Tesla.

Il gruppo di attivisti della ong Transport & Environment ha inviato una lettera alla Commissione europea e alle autorità della Repubblica Ceca, Paese in cui la registrazione di un Cybertruck lo scorso luglio ha sollevato dubbi sulla sicurezza, chiedendo all’UE un divieto per questi veicoli di circolare sulle strade pubbliche.

«I pick-up di grandi dimensioni vengono sempre più spesso importati e rappresentano un pericolo per le nostre strade», ha riferito al Guardian James Nix della Transport & Environment, cofirmatario della lettera. Di fatto, il mercato automobilistico europeo ha seguito la moda statunitense dei grandi SUV, anche se le normative europee sulla sicurezza e le emissioni hanno cercato di ostacolare l’arrivo di quelli considerati più pericolosi e inquinanti. Il Cybertruck, essendo elettrico, non ha questo problema. Ma rimane quello della pericolosità.

Nonostante ciò, decine di migliaia di veicoli più grandi sono riusciti a invadere il continente. Per quanto riguarda il caso della Repubblica Ceca, il gruppo di attivisti accusa il «proprietario-importatore» del Cybertruck, o «il centro di collaudo tecnico che lavora per suo conto», di aver dichiarato «una massa massima di 3,5 tonnellate nella documentazione presentata alle autorità di immatricolazione ceche, nel tentativo di classificare questa importazione come veicolo leggero ai sensi della legge UE».

Nella sua lettera la ong Transport & Environment ha chiesto al Ministero ceco dei trasporti di «indicare una base giuridica che consenta di ignorare il peso massimo del veicolo, dichiarato dal costruttore e impresso sulla targa del numero di identificazione del veicolo, in favore di una cifra di circa mezza tonnellata in meno, che si adatti quindi opportunamente al limite di peso dell'UE per i veicoli leggeri». Teoricamente, sarebbe possibile immatricolare il Cybertruck come camion, ma questo richiederebbe la patente C1 oppure provare con l'omologazione individuale, una pratica molto costosa.

Il Ministero ceco ha invece fatto sapere che il mezzo è stato immatricolato come classe N1, ossia un autoveicolo destinato al trasporto di merci, avente massa massima non superiore a 3,5 tonnellate (anche se il Cybertruck a pieno carico arriverebbe fino a 4). A questa categoria appartengono, ad esempio, veicoli commerciali come furgoni e pick-up.

Il Cybertruck in questione era stato modificato per rispettare le norme sull’illuminazione e per proteggere gli utenti della strada dai suoi spigoli vivi, ma sul peso sembra esser stato sfruttato un cavillo legato alla categoria di immatricolazione. Secondo la ong dei trasporti, però, «non esiste un modo legale per registrare un Cybertruck nell'UE perché è in serio conflitto con le norme fondamentali sulla sicurezza stradale». Il gruppo no profit ha messo in dubbio l'adeguatezza delle parti squadrate del veicolo, la sua capacità di accelerare in maniera così rapida in rapporto alle dimensioni e i rischi per i bambini derivanti da una scarsa visibilità diretta. Secondo James Nix, «il Cybertruck presenta gravi rischi e non soddisfa gli standard europei».