Il Giappone, oggi, ha un'isola in più

Il Giappone ha una nuova isola da aggiungere alla sua ricchissima collezione. L'eruzione di un vulcano sottomarino ha dato infatti origine a una nuova massa terrestre, di circa 100 metri di diametro, nei pressi dell'Isola di Iwoto. Proprio a inizio anno, il Paese del Sol Levante aveva scoperto di essere composto dal doppio delle isole (piccole e per lo più disabitate) rispetto a quante ne avessero identificate le mappature eseguite fino a quel momento. Da 6.852 isole, l'ultimo censimento ne aveva rilevate, sorprendentemente, 14.125 in totale. E oggi, Tokyo si prepara a ritoccare, nuovamente, il numero. Ma come è stato possibile?
Partiamo dal principio. Come nasce una nuova isola? A detta degli esperti, l'isoletta giapponese si è formata in seguito a una serie di eruzioni, cominciate già nel mese di ottobre. Nello specifico, spiega Fukashi Maeno, professore associato presso l'istituto di ricerca sui terremoti dell'Università di Tokyo, si è trattato di eruzioni freatomagnetiche, ossia un tipo di eruzione esplosiva che deriva dall'interazione del magma con l'acqua. Da qui, quindi, si sarebbe formata la massa, che in poco tempo ha assunte le sembianze di una piccola isoletta.
Ma prima che questo nuovo lembo di terra vedesse, a tutti gli effeti, la luce, i ricercatori hanno assistito a un altro spettacolo. Quello della creazione vera e propria. Durante le eruzioni, infatti, pennacchi di fumo e cenere alti più di 50 metri si sono stagliati nel cielo, sopra all'oceano, insieme a grandi rocce, mentre nell'acqua galleggiavano pietre pomice marroni. Il tutto, come detto, nei pressi di Iwoto, un posto speciale dove già nel 2021 si era formata una piccola isola, sempre a causa di un'eruzione vulcanica sottomarina.
L'area in cui sorge la nuova isoletta – a cui non è stato dato un nome – è infatti nota per essere colpita frequentemente da «drammatiche esplosioni» vulcaniche. A detta dell'agenzia meteorologica giapponese, simili eruzioni in quell'area erano state registrate anche a giugno, nonché tra luglio e dicembre dello scorso anno.
Sopravvivere o scomparire
Una domanda, però, sorge spontanea. Che ne sarà dell'isola, ora? Difficile prevederlo. Le possibilità, dopotutto, sono diverse. Qualora le eruzioni sottomarine continuassero, l'isoletta potrebbe estendersi, o persino cambiare forma. E, viceversa, potrebbe anche scomparire, divorata dalle onde, come accaduto ad altri lembi di terra emersi nella zona nel 1904, nel 1914 e nel 1986. Isole di piccole dimensioni, composte da cenere e frammenti di roccia, molto spesso non riescono a resistere e a lungo andare spariscono, dopo essere state erose dall'acqua.
Dall'altra parte, tuttavia, se l'attività vulcanica non si fermasse, nuove esplosioni potrebbero produrre colate di lava in grado di formare superfici più dure e resistenti. E in quel caso, probabilmente, l'isoletta riuscirebbe a sopravvivere, come accaduto nel 2013, sempre nel Paese del Sol Levante, quando una nuova massa originata da un'eruzione si è fusa a un'altra isola già esistente.