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Il governo di Taiwan promette di fare luce sulla vicenda di Gold Apollo

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Ats
18.09.2024 18:49

Il governo di Taiwan è intervenuto sulla vicenda di Gold Apollo, l'azienda attiva nell'elettronica finita nel mirino per i cercapersone dei miliziani di Hezbollah, promettendo di fare chiarezza: il ministero degli Affari economici, in una nota, ha affermato che il cercapersone ha «solo una funzione di ricezione e una batteria incorporata».

La capacità è circa quella di una normale batteria «e non vi è alcuna possibilità di morte o lesioni causate da un'esplosione». In base alle immagini, Gold Apollo «ha messo in dubbio che si trattasse di un suo prodotto e ha ritenuto che il cercapersone fosse stato modificato dopo essere stato esportato».

Secondo i dati ufficiali, dal 2022 all'agosto del 2024 Gold Apollo ha esportato circa 260'000 cercapersone, di cui quasi 41.000 nei primi otto mesi di quest'anno. Tra le principali destinazioni figurano i Paesi europei e americani, ha precisato il ministero, secondo cui non risultano registrazioni di spedizioni dirette verso il Libano e che non c'erano state precedenti segnalazioni di esplosioni simili.

Il ministero degli Affari Economici, infine, «continuerà ad assistere l'industria del settore e a condurre indagini aggiornate per comprendere la situazione».