«Il killer di Washington è un 30.enne che si batte per i diritti dei palestinesi»

L'uomo sospettato di aver ucciso ieri sera a Washington due dipendenti dell'ambasciata israeliana - il 30enne Elias Rodriguez, di Chicago - è membro di un gruppo di estrema sinistra che si batte per i diritti dei palestinesi, scrive il Times of Israel.
Nel 2017 il sospetto - che ha scandito «Liberate, liberate la Palestina» durante il suo arresto - partecipò a una protesta davanti all'abitazione dell'allora sindaco di Chicago, Rahm Emanuel, in qualità di membro del Partito per il Socialismo e la Liberazione, riporta il giornale del gruppo, Liberation. All'epoca, le autorità non ritennero che la protesta fosse legata alle origini israeliane di Emanuel.
Ieri il gruppo marxista-leninista aveva esortato online i suoi membri a firmare un impegno volto a fermare il «genocidio» israeliano contro i palestinesi.
Secondo un profilo pubblicato sul social LinkedIn, Rodriguez lavora dal 2024 come specialista amministrativo per l'American Osteopathic Association, l'organizzazione che rappresenta gli oltre 197'000 medici osteopati e studenti di medicina osteopatica negli Stati Uniti, che ha sede a Chicago.
In precedenza, l'uomo era ricercatore di storia per un archivio online di resoconti di vita afroamericani fondato dalla Carnegie Mellon University, denominato The History Makers. Un profilo pubblicato sul sito web dell'archivio riferisce che Rodriguez è nato e cresciuto a Chicago e «ama leggere e scrivere narrativa, la musica dal vivo, il cinema ed esplorare nuovi luoghi». Secondo il profilo, il sospetto si è laureato all'Università dell'Illinois e risiede nel quartiere Avondale di Chicago.