«Il Kosovo è parte della Serbia: lo è stato e lo sarà»

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha ribadito il suo fermo no al riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo, affermando che il Kosovo è parte integrante della Serbia, e che Belgrado si preoccupa e intende difendere il popolo serbo ovunque esso si trovi.
«Si sono inventati di tutto e si inventeranno di tutto, ma il Kosovo è parte della Serbia, lo è stato e lo sarà, a differenza di quanto avvenuto ai loro tempi (con al governo le attuali forze di opposizione) quando tutto è stato fatto per cederlo», ha detto Vucic parlando oggi a Smederevo, poco a est di Belgrado, a un raduno elettorale del suo Partito del progresso serbo (Sns, conservatore).
Su circa 2 milioni di abitanti del Kosovo, in larga maggioranza di etnia albanese e religione musulmana, oltre 120 mila sono serbi concentrati in massima parte nel nord e in enclave sparse per il Paese.
Nel suo intervento Vucic è tornato sul suo appello martellante a votare nelle elezioni anticipate del 17 dicembre per l'Sns, sottolineando che il voto sarà cruciale - o proseguire nel corso di crescita e sviluppo economico, con le riforme e gli investimenti per ammodernare la Serbia e farla proseguire verso l'integrazione nella Ue, oppure tornare al passato dando fiducia alle forze di opposizione che quando erano al governo, a suo dire, hanno lasciato l'economia in una lunga fase di stagnazione lavorando in gran parte per il loro arricchimento personale senza interessarsi dello sviluppo e dei bisogni della popolazione.
Tutti i sondaggi danno l'Sns di Vucic largamente favorito per il voto parlamentare del 17 dicembre, giorno in cui si terranno anche elezioni amministrative in 65 municipalità, compresa la capitale Belgrado. Il partito del progresso serbo (Sns) è stato fondato nel 2008, con una scissione dal Partito radicale serbo (Srs), forza ultranazionalistica di estrema destra guidata da Vojislav Seselj, politico controverso e di lungo corso che è stato condannato all'Aja per crimini di guerra. Dal 2012 l'Sns è forza di maggioranza nel Paese. Primo suo leader fu Tomislav Nikolic, divenuto poi presidente della repubblica, con Vucic che ha guidato il partito per 11 anni, fino allo scorso maggio quando ha ceduto la presidenza di tale forza politica a Milos Vucevic, vicepremier e ministro della difesa.