Il Kosovo torna a dare fiducia ad Albin Kurti

Il movimento Autodeterminazione (Vetevendosje, VV) ha largamente vinto le elezioni parlamentari anticipate in Kosovo. E il suo leader Albin Kurti (che avevamo presentato qui), politico radicale, eccentrico e su posizioni anti-serbe, si avvia probabilmente a tornare alla guida del Governo a Pristina dopo la breve esperienza del suo primo Esecutivo di coalizione lo scorso anno, caduto dopo soli 50 giorni.

La vittoria di VV è stata annunciata dapprima dall’exit poll dell’Istituto Pipos per la tv Klan Kosova, che lo ha indicato al 41,8%, e successivamente da quelli effettuati da altre testate giornalistiche. Per il giornale Koha ditore, ‘Autodeterminazione’ ha ottenuto oltre il 50%, per l’altro quotidiano Expres il 47,9%. E per le strade di Pristina i sostenitori di Kurti stanno ancora festeggiando con bandiere e cortei di auto.
Seguono VV, il Partito democratico del Kosovo (Pdk), la forza politica del presidente dimissionario Hashim Thaci e di altri ex leader Uck ora in carcere, viene data seconda al 16,5% da Pipos, al 15% da Koha ditore e al 17,7% da Expres. Terza la Lega democratica del Kosovo (Ldk, centrodestra) del premier uscente Avdullah Hoti, con percentuali intorno al 15%, seguita dall’Alleanza per il futuro del Kosovo (Aak) dell’ex premier ed ex combattente Uck Ramush Haradinaj, oscillante tra il 6% e il 7%.
Meno concorrenza
Con la generazione dei capi guerriglieri Uck sempre più emarginata e con tanti di loro in carcere con l’accusa di crimini di guerra, il movimento VV di Albin Kurti sembra essersi affermato come forza che incarna la voglia di cambiamento. Kurti ha fatto della lotta a corruzione e criminalità una delle bandiere della sua azione politica, insieme al pugno duro nei confronti di Belgrado, e a una maggiore distanza dagli Stati Uniti.
Ma i suoi avversari lo accusano di mire ‘dittatoriali’ e di mettere in pericolo i rapporti privilegiati che Pristina ha sempre avuto con gli Usa, primi sostenitori dell’indipendenza del Kosovo e fautori dei bombardamenti Nato della primavera 1999 contro la Serbia di Slobodan Milosevic.
Precedenti a che fare con lacrimogeni in Parlamento
Ad Albin Kurti è stato impedito di presentarsi capolista di VV a causa di una condanna tre anni fa per le sue intemperanze in Parlamento, dove a più riprese aveva sprigionato gas lacrimogeni per evitare l’approvazione di leggi a suo avviso ostili agli interessi del Kosovo. Ma ciò non dovrebbe impedirgli di guidare un nuovo governo, se il successo di VV verrà sancito dai dati ufficiali che la commissione elettorale comincerà a diffondere in tarda serata.
Il dialogo con Belgrado non è una priorità
La nomina di Kurti alla guida del prossimo governo non gioverà al dialogo fra Pristina e Belgrado, che dal 2011 si tiene con la mediazione della Ue con l’obiettivo di arrivare a un accordo sulla normalizzazione dei rapporti fra le due parti. Il leader del movimento ‘Autodeterminazione’ (Vetevendosje, VV), largo vincitore delle elezioni legislative di ieri, ha detto infatti chiaramente che il dialogo con Belgrado non rientra fra le sue priorità. «Questo tema è al sesto o settimo posto. Le nostre priorità sono le riforme, la giustizia e il lavoro», ha detto Kurti citato dai media a Pristina.
Affermazioni destinate a complicare il compito già difficile del mediatore europeo Miroslav Lajcak. Parlando nella notte dopo il successo elettorale, Kurti ha definito le elezioni un autentico referendum sulle riforme e sul cambiamento chiesti a gran voce dalla popolazione. Questa vittoria, ha detto, sarà ricordata come il giorno in cui «il popolo ha parlato con una sola voce, prendendo il suo destino nelle proprie mani».
Su posizioni radicali, nazionaliste e fortemente anti-serbe, Kurti è noto per i suoi atteggiamenti eccentrici e provocatori, alla guida di manifestazioni di protesta spesso sfociate in scontri e violenze a Pristina.
Alle elezioni gli è stato impedito di figurare capolista di VV per una condanna subita tre anni fa a causa delle ripetute intemperanze in parlamento dove arrivò a sprigionare più volte gas lacrimogeni per impedire l’approvazione di leggi da lui ritenute ostili agli interessi del Kosovo.
Grande soddisfazione per l’esito elettorale ha espresso anche Vjosa Osmani, la presidente del parlamento che ha assunto le funzioni di capo dello Stato ad interim dopo l’arresto a novembre di Thaci. Osmani, fuoriuscita della Lega democratica del Kosovo (Ldk) e che si presentava con una sua lista unitamente al movimento VV di Kurti, sarà candidata alle prossime elezioni presidenziali dopo la scadenza del mandato di Thaci il prossimo aprile.