Il nuovo Air Force One di Donald Trump è sempre più in ritardo

La notizia è di alcuni giorni fa. E riaccende una questione che, fra tutto, si trascina da anni e anni oramai. Venerdì, scrive Reuters, la U.S. Air Force ha annunciato che la consegna del primo dei due nuovi Air Force One presidenziali da parte di Boeing è stata ulteriormente ritardata. Dal 2027 a «metà 2028». Immaginiamo lo sconforto e la frustrazione, per non dire altro, di Donald Trump. Durante il suo primo mandato, come noto, il tycoon aveva annunciato l’acquisto di due 747-8 per ringiovanire, finalmente, la flotta presidenziale. Il nuovo, anzi i nuovi Air Force One, tuttavia, a oggi non sono ancora realtà. Il lungo processo di trasformazione degli aeroplani, infatti, ha (incredibilmente) preso più tempo del previsto. E così, la messa in servizio, annunciata inizialmente per il 2024, è slittata sempre di più: 2026, 2027, a un certo punto addirittura 2029.
Una cosa, nel bailamme generale, è certa: Trump intende mettere piede su un nuovo Boeing entro la fine del suo secondo mandato, nel gennaio del 2029. Comprensibile, considerando che l'attuale flotta è composta da due 747-200 entrati in servizio nel 1990. Per intenderci, all'epoca c'era ancora l'Unione Sovietica. Il costruttore nordamericano, nel frattempo, ha specificato che il costo per convertire i due aeroplani ha superato i 5 miliardi di dollari. Un'enormità. Il costo, evidentemente, è legato al fatto che i Boeing vanno dotati con sistemi di comunicazione e di difesa avanzati. Con una consegna prevista per il 2028, Boeing sarebbe in ritardo di quattro anni rispetto alla tabella di marcia. «Il nostro obiettivo è consegnare al Paese due eccezionali aeroplani Air Force One» ha spiegato l'azienda in un comunicato. Nel 2018, Boeing si era vista assegnare un contratto da 3,9 miliardi di dollari per convertire due 747-8 da utilizzare come nuovi Air Force One. Da allora, come detto, i costi sono aumentati. Boeing, leggiamo, ha registrato oneri per 2,4 miliardi di dollari a fronte degli utili derivanti dal progetto.
Detto dei due 747-8 «in lavorazione», giova ricordare che lo scorso maggio gli Stati Uniti hanno accettato in dono dal Qatar un altro 747, con la Casa Bianca che – visti i ritardi sin qui accumulati – ha chiesto all'Aeronautica Militare americana di aggiornare rapidamente questo velivolo per utilizzarlo come Air Force One. Il governo, al riguardo, ha incaricato l'appaltatore della difesa L3Harris Technologies di revisionare il 747 qatariota, anche se più di un esperto ha spiegato che l'operazione non ha alcun senso né dal punto di vista finanziario né pratico. Non solo, l’Aeronautica militare americana ha pure appena comprato da Lufthansa due Boeing 747-8 per accelerare il programma dell’Air Force One, pagandoli 400 milioni di dollari. I jet, nel complesso, valgono 80 milioni. Uno dei due aerei verrà usato per l’addestramento degli equipaggi, l’altro fungerà da base per i pezzi di ricambio.
A inizio anno, Trump aveva espresso tutto il suo disappunto nei confronti di Boeing per via dei ritardi, oseremmo dire sistemici, escludendo tuttavia di rivolgersi ad Airbus, il rivale europeo, a mo' di alternativa. Lo scorso giugno, per contro, secondo persone informate sul dossier citate da Reuters Boeing ha assunto un ex dirigente di Northrop Grumman, Steve Sullivan, per guidare il programma Air Force One. Sullivan, che in passato ha lavorato a programmi chiave della Northrop, tra cui il bombardiere B-21, ha sostituito Gregg Coffey.
