Il preservativo gratuito, da oggi, è realtà

Eccolo, il preservativo. Da oggi, 1. Gennaio 2023, in Francia è gratuito per tutti i giovani sotto i 26 anni. L’annuncio era stato dato dal presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, lo scorso 8 dicembre. Riguardava le persone fra i 18 e i 25 anni. In seguito, l’applicazione del provvedimento è stata estesa ai minorenni.
Detto ciò, nel concreto le cose sembrano più difficili del previsto. Ovvero, le domande sul tavolo sono ancora molte, forse troppe. Si sa, ad esempio, che per accedere al servizio bisognerà presentare la Carte Vitale, il corrispettivo francese della tessera sanitaria, salvo per i minorenni che dovessero richiedere l’anonimato. Si sa, inoltre, che le persone interessate avranno diritto, al massimo, a una confezione al giorno. Sul resto, su tutto il resto, c’è invece molta confusione: quali marchi saranno interessati? Quanti preservativi ci saranno in una confezione? Nessun testo, in merito, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre. Il ministero della Salute, di suo, non ha fornito ulteriori dettagli.
Che cosa c'era, prima, di gratuito
Le Monde, al riguardo, ricorda come i marchi Eden e Exit fossero già rimborsati, per giunta senza limiti di età, ma su prescrizione medica per chi ne faceva richiesta. Una pratica, quest’ultima, sconosciuta ai più. Oltre a un ostacolo per diversi giovani, desiderosi di mantenere appunto l’anonimato e di non chiedere consulto. Non solo, il preservativo gratuito era già disponibile presso i centri specializzati e le infermerie scolastiche. Il fatto di renderlo disponibile anche al di fuori di queste aree, diciamo così, protette è una buona cosa a detta di molti esperti. Lo stesso dicasi per l’estensione del provvedimento ai minori. «Non dobbiamo negare la sessualità dei minori quando sappiamo che i giovani francesi hanno, in media, la loro prima relazione a 17 anni» ha detto un’infermiera scolastica, Gwenaëlle Durand, co-segretaria generale dell’Unione nazionale degli infermieri educatori in sanità.
I dati delle malattie
Il governo francese, con questa mossa, intende rafforzare la prevenzione in un contesto di forte, se non fortissima, ripresa delle infezioni sessualmente trasmissibili. Dati alla mano, nei centri gratuiti di informazione, screening e diagnosi il 65% dei rilevamenti di clamidia e il 42% dei gonococchi si verificano in soggetti al di sotto dei 26 anni. Tassi simili sono stati osservati nei laboratori di analisi privati.
Non solo, negli ultimi anni in Francia non è affatto diminuito il numero di nuovi casi di infezione da HIV: è rimasto fermo attorno ai 5 mila. Nel 2012, ancora, il 15% delle persone che hanno scoperto di essere sieropositive aveva meno di 25 anni.
L’obiettivo, insomma, è arrivare a una migliore gestione della salute sessuale. Se usati correttamente, i preservativi rimangono l’unico modo per proteggere da malattie sessualmente trasmissibili. Non da tutte, certo, si pensi al papillomavirus. Per questo la Francia intende condurre campagne di vaccinazione mirate, anche per gli uomini.
La reazione dei giovani
I giovani, dal canto loro, hanno accolto l’opportunità con sentimenti contrastanti. C’è chi ritiene che la misura non avrà chissà quale effetto e chi, invece, ha lodato lo sforzo del governo, curioso di sapere se il marchio adoperato di solito rientrerà fra quelli rimborsabili oppure no.
Sul discorso dell’anonimato, più di un esperto ha sollevato il sopracciglio. Detto che un minorenne potrà ritirare la propria confezione senza rilasciare i suoi dati, alcuni si sono chiesti se la cosa funzionerà o meno nelle farmacie dei piccoli paesi. Dove il farmacista è parte integrante della vita sociale e, di riflesso, del pettegolezzo.
C’è chi, in questo senso, vorrebbe più distributori automatici gratuiti nelle scuole e chi, per contro, ritiene che la strategia del governo sia ben ponderata, anche perché accompagnata da uno scambio con un professionista del settore.
Che fare, di più? Al di là di un’applicazione non ancora chiara e chiarita, la gratuità dei preservativi è sicuramente un passo in avanti per la Francia. Alexandre Faure-Mauri, un altro infermiere scolastico, ora spinge per democratizzare tutti gli altri mezzi di contraccezione e per rafforzare la prevenzione. Ci sarebbe, poi, il discorso sull’educazione sessuale nelle scuole: in vigore dal 2001, l’obbligo spesso non è rispettato.