Corea del Sud

Il raduno scout diventa un inferno, Seul sotto accusa

I disservizi nell'accoglienza e il caldo hanno già spinto migliaia di persone ad abbandonare la manifestazione
©South Korean presidential office
Ats
05.08.2023 22:19

La grande festa mondiale degli scout organizzata in Corea del Sud, al quale stanno partecipando anche 1.400 ragazzi svizzeri, si sta trasformando in un incubo: il caldo e i disservizi nell'accoglienza hanno già spinto 5.500 persone ad abbandonare la manifestazione.

Caldo estremo, una cappa di umidità che non lascia scampo, servizi igienici insufficienti e perfino un focolaio di Covid: il World Jamboree, la grande festa mondiale degli scout organizzata ogni quattro anni in angoli diversi del pianeta, ha invaso stavolta la Corea del Sud, trasformandosi però poco a poco in un inferno per i 43.000 partecipanti provenienti da 158 Paesi.

4.000 britannici e 1.500 americani sono già tornati a casa anzitempo e su Seul è caduta una pioggia di critiche, tenuto conto, tra l'altro, che ci sono stati 4 anni per preparare l'evento, la cui sede viene annunciata di rito al termine dell'edizione precedente.

Un portavoce del movimento svizzero degli scout aveva dichiarato giovedì a Keystone-ATS che i 1.400 elvetici fra 14 e 18 anni presenti sul posto stanno bene. Nessuna ospedalizzazione era stata fino a quel momento segnalata, aveva aggiunto.

Certo, nessuno poteva prevedere che l'estate 2023 sarebbe stata tra le più torride del secolo, ma la Corea del Sud sta comunque facendo il possibile per salvare la propria immagine. Medici e infermieri militari sono stati mandati dal governo nell'enorme accampamento a Saemangeum, vicino a Buan, nella provincia di Jeolla, nel nord del Paese. Ma i media locali hanno definito la vicenda una «vergogna nazionale» segnalando le pessime condizioni del campeggio, con servizi igienici rudimentali e molti insetti. Il raduno potrebbe addirittura concludersi prima del previsto 12 agosto.

Secondo le autorità locali e gli organizzatori, circa 700 partecipanti hanno già sofferto di colpi di calore o altri disturbi legati alle temperature estreme, comprese tra 35 e i 38 gradi. Per oltre 100 ragazzi si è reso necessario un ricovero in ospedale. Ed è di ieri la notizia diffusa dalle autorità regionali di 70 partecipanti che avrebbero contratto il Covid.