Stati Uniti

«Il ritiro da Kabul? Peggio del Vietnam»

Un rapporto della leadership repubblicana critica la manovra messa in atto 3 anni fa dall'amministrazione Biden – Ma fu Donald Trump a negoziare il piano
©Khwaja Tawfiq Sediqi
Ats
09.09.2024 16:37

Alla vigilia del dibattito tv, la leadership repubblicana della commissione esteri della Camera ha pubblicato un ampio rapporto sul ritiro degli Usa dall'Afghanistan tre anni fa, attaccando il presidente Joe Biden, la sua vice Kamala Harris e la loro amministrazione come gli orchestratori insensibili e «dogmatici» di un fallimento di politica estera così estremo da essere classificato «molto peggio» persino del catastrofico ritiro americano dal Vietnam nel 1975.

I democratici hanno rapidamente liquidato il rapporto di 240 pagine, frutto di un'indagine dei repubblicani durata due anni, come «apertamente di parte» e come cinica manipolazione della tragedia da usare come «football politico».

L'indagine, secondo il Washington Post, contiene alcuni nuovi dettagli minori, ma non ci sono rivelazioni importanti che vadano oltre i precedenti resoconti già di dominio pubblico derivanti da indagini separate condotte dal Pentagono, dal dipartimento di stato, da organi di informazione e analisti. E non contiene prove che Harris abbia avuto un ruolo importante nell'esecuzione del ritiro. Ma può essere utile a Trump per tentare di screditare la sua rivale nel dibattito di domani.

In realtà fu il tycoon, in qualità di presidente, a negoziare nel febbraio 2020 il controverso accordo di Doha con i talebani per rilasciare dal carcere 5.000 dei loro militanti e ritirare tutte le forze statunitensi l'anno successivo.

Nelle ultime settimane Trump ha difeso aggressivamente la sua decisione di concludere l'accordo, cercando invece di attirare l'attenzione degli elettori sul caos e le violenze che accompagnarono il ritiro da Kabul nell'agosto 2021, quando Biden attuò l'accordo e 13 militari americani morirono in un attentato suicida attribuito all'Isis.

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