Il rumore di Roma prima del silenzio

Comincia nel tardo pomeriggio di oggi il percorso della Chiesa di Roma per dare un successore a papa Francesco. Il colore della prima fumata sarà nero, questo è scontato, perché nessuno è mai diventato Papa al primo scrutinio. Ma nel segreto della cappella Sistina, alla vista dei nomi scritti sulle schede che saranno immediatamente bruciate, i 133 cardinali elettori potranno già cominciare a capire in che direzione soffia lo Spirito Santo. Se il 267. successore di Pietro seguirà la linea tracciata da Bergoglio o sarà piuttosto favorevole a una fase di riflessione per meglio elaborare una strategia capace di rendere più efficace l’azione della Chiesa in questa turbolenta fase di guerre militari ed economiche, oltre che di crisi di ideali. Tutti temi di cui i cardinali hanno discusso in quest’ultima settimana nelle loro quotidiane “congregazioni” nelle quali sono stati affrontati anche i problemi interni della Chiesa, come alcune «evidenti divisioni».
«Questione di due-tre giorni»
Quando nel pomeriggio le porte della Cappella Sistina si chiuderanno alle loro spalle, i cardinali elettori si lasceranno dietro anche le previsioni che da giorni sono il principale argomento di discussione non solo nella Roma cattolica ma anche nelle capitali politiche di molti Paesi. Da Parigi, dove Emmanuel Macron non ha nascosto le simpatie per l’arcivescovo di Marsiglia, Jean Marc Aveline, fino a Washington, dove Donald Trump in un post sui social si è addirittura auto-raffigurato in abito bianco da Papa a sostegno dell’arcivescovo di New York, Timothy Dolan. I bookmaker lasciano immaginare un conclave breve. Lo sostiene anche il cardinale indonesiano Ignatus Suharyo Hardjoatmojo: «Quanto resteremo nella Sistina? Credo due o tre giorni», il suo parere. L’ attuale segretario di Stato, Pietro Parolin, è largamente in testa alle preferenze sia degli esperti (i “vaticanisti”) sia degli scommettitori. Viene dato al 38%, seguito dal filippino Luis Antonio Tagle, che raccoglie il 16% delle giocate. Più staccati il ghanese Peter Turkson e l’ungherese Peter Erdo all’8%, con Pierbattista Pizzaballa al 7%. Il cardinale Parolin è il futuro Papa anche per i vaticanisti italiani, seguito dall’arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, Matteo Zuppi (15%), dal patriarca di Gerusalemme dei Latini, Pierbattista Pizzaballa, da Tagle e da Aveline. E c’è anche chi punta sull’accoppiata Parolin-Zuppi, con il primo Papa e il secondo segretario di Stato.
A caccia di uno scorcio
I romani, come al solito, stanno a guardare. Pronti a divertirsi scoprendo sui social l’autoscatto con il quale il cardinale cileno Fernando Chomali si è immortalato mentre lavava la camicia bianca da indossare oggi per entrare nel conclave o a fare capannello attorno al tavolo di un ristorante di piazza dei Fiori dove, lunedì sera, il cardinale Tagle si è goduto un carciofo alla romana. Per alcuni romani - ma va detto subito che si tratta di pochi fortunati -, il “sogno” del conclave è di riuscire ad accogliere qualche ospite sui loro balconi con vista su San Pietro: uno scorcio dal quale sia visibile il comignolo da dove uscirà la fumata dell’“Habemus Papam” può infatti valere fino a duemila euro. Un prezzo non per tutte le tasche, eppure le agenzie specializzate garantiscono che trovare un balcone era ieri quasi impossibile, mentre invece i normali bed and breakfast stanno avendo meno clienti del solito, perché forse la fatica delle grandi adunate religiose comincia a farsi sentire.
Il dispositivo di sicurezza
In vista del conclave, il ministero dell’Interno ha intanto confermato ieri il dispositivo di sicurezza predisposto subito dopo la morte di papa Bergoglio. Un sistema anti-drone e sette varchi di filtraggio dotati di scanner funzionano ormai in permanenza e rimarranno attivi anche dopo l’elezione del nuovo Papa, almeno fino al primo Angelus del nuovo pontefice. Per la fumata odierna è previsto l’arrivo in piazza San Pietro di più di 200mila pellegrini e turisti, e la previsione è che il flusso continuerà allo stesso ritmo almeno per tutta la settimana. Quando il nuovo Papa dovrebbe avere finalmente un nome, e secondo molti potrebbe chiamarsi Francesco II.