In Giappone scoppia la Pokémon mania: da McDonald's per gli Happy Set

Lunghe file e caos davanti ai ristoranti McDonald's in Giappone, in occasione della campagna di marketing associata alla vendita degli 'Happy Set', i pasti per bambini, con la celebre serie dei Pokémon. Quello che sembrava un successo commerciale che ha colto di sorpresa la stessa catena del fast food statunitense si è rivelato da subito un problema, tanto che alla fine il gigante degli hamburger ha dovuto scusarsi.
Il principale interesse dei clienti, impegnati ad accaparrarsi la merce all'ingrosso sin dall'orario di apertura, non era il pasto, ma il contenuto della promozione: le due figurine offerte con ogni ordine del franchise multimediale giapponese, estremamente popolare tra giovani e adulti nel Paese del Sol Levante, e facilmente commerciabili sui canali internet per gli estimatori. Foto di centinaia di buste abbandonate, senza alcuna cura per lo spreco del cibo, hanno fatto il giro del web, sollevando da subito le rimostranze della comunità per il caos percepito intorno ai locali, e il malcelato imbarazzo della società civile. Intanto, nell'arco di poche ore le figurine sono apparse sui principali siti di aste online.
Partita sabato, la promozione da McDonald's sarebbe dovuta durare fino a lunedì, ma la ressa del primo giorno da parte dei clienti, con l'azzeramento istantaneo delle scorte, e la confusione che ne è derivata, ha costretto l'azienda a interrompere la proposta. In una conferenza McDonald's si è scusata, ammettendo di non essere riuscita a gestire adeguatamente la situazione, e ha dichiarato che adotterà misure per evitare il ripetersi di tali episodi in futuro.

Appena lo scorso maggio, l'azienda statunitense aveva sottostimato gli effetti di un'altra campagna promozionale che prevedeva l'offerta dei gadget Chiikawa della serie Minecraft. Scene di traffico stradale bloccato intorno ai locali e scorte terminate al secondo giorno; e anche in quel caso fu sollevata la questione morale: lo spreco del cibo con l'abbandono delle provviste alimentari, la rivendita online dove le figurine o gli articoli offerti, di sovente in "edizione limitata", raggiungono prezzi di rivendita elevati, fino ai 1.000 dollari, e sono spesso classificati tra i brokers come investimento alternativo.
La vicenda più recente, verificatasi nella settimana di festività nazionale dell'Obon, le vacanze estive per eccellenza in Giappone, fanno notare gli osservatori, interroga sulla accortezza e l'idoneità delle multinazionali di proporre a più riprese campagne di marketing che presentano alte probabilità di controversie, suscitando un clamore scontato. Operazioni commerciali che interrogano l'opinione pubblica perché dividono le coscienze, e che di riflesso generano un'estesa visibilità al marchio.