In India l'inquinamento dell'aria fa arrabbiare i passeggeri sugli aerei

Che l'India abbia un problema con l'inquinamento, ormai, è risaputo. Lo dimostrano gli stessi scatti dei turisti che quando finalmente si trovano di fronte al Taj Mahal non riescono a fotografarlo a causa della fitta nebbia. Nebbia che, in realtà, non è altro che una fitta coltre di smog che rende impossibile ammirare il mausoleo in tutta la sua bellezza.
Lo stesso scenario, purtroppo, si ripropone anche altrove nel Paese. Soprattutto a Delhi. Dove, a quanto pare, negli ultimi giorni la situazione è addirittura peggiorata, al punto tale da aver scatenato il caos nei cieli. Sono sempre più, infatti, i voli che subiscono ritardi a causa dell'inquinamento dell'aria. E con essi, va da sé, anche i passeggeri che si lamentano. Soprattutto perché, un tempo, IndiGo, la più grande compagnia aerea del Paese, era nota proprio per la sua puntualità. Ma negli ultimi tempi, le cose sono cambiate. Eccome.
Secondo i dati del Ministero dell'Aviazione Civile indiano, lunedì i 78% dei voli di IndiGo hanno subito ritardi. Situazione simile anche per Air India, che nella giornata di sabato ha segnalato che 4 su 5 dei suoi voli sono arrivati o partiti in ritardo. Il vero problema, però, è che si parla di attese lunghe, lunghissime. In alcuni casi, addirittura di 18 ore.
Disagi importanti, insomma, che hanno conseguenze anche peggiori. Come si vede in un video che ha fatto il giro dei social media, un passeggero, frustrato per un ritardo di 13 ore, ha aggredito un pilota di IndiGo, sferrandogli un pugno. Altri viaggiatori, diretti a Goa da Delhi, sono stati invece filmati mentre cenavano sulla pista dell'aeroporto, dopo che il loro volo, dopo un ritardo di 18 ore, è stato infine dirottato verso Mumbai.
Secondo le ricostruzioni, il velivolo su cui stavano viaggiando è stato parcheggiato troppo lontano per permettere ai passeggeri di raggiungere il terminal. Stanchi e frustrati per il ritardo, i viaggiatori si sono dunque precipitati fuori dall'aereo, non appena è stata collegata l'apposita scaletta per uscire. Stando all'aeroporto, sono stati tenuti sotto «stretta sorveglianza» e collocati in una «zona di sicurezza». Ma il problema, insomma, rimane. Soprattutto perché, a detta del ministero dell'aviazione civile del Paese, IndiGoe l'aeroporto di Mumbai non hanno realmente seguito le procedure di sicurezza, e tantomeno hanno riportato quanto accaduto. Sarebbero state le immagini circolate sui social, piuttosto, a denunciare il disguido. E pertanto, qualora non prendessero contatto con il ministero, sia l'aeroporto che IndiGo potrebbero dover pagare multe salatissime.
Il caos, insomma, regna sovrano. Sia nei cieli, che a terra. Secondo gli esperti, tuttavia, si tratterebbe di un problema stagionale che, verosimilmente, dovrebbe risolversi con l'arrivo del bel tempo. Durante i mesi invernali, più freddi e tendenzialmente nebbiosi anche senza contare le cappe di smog, gli agricoltori indiani sono soliti bruciare le stoppie di riso nei loro campi. Peggiorando, quindi, quella che oggigiorno è ancora una delle arie più inquinate di tutto il mondo.
Detto dei contadini, però, il problema rimane. Soprattutto perché, stando a quanto riporta Bloomberg, le autorità starebbero facendo poco o nulla per provare quantomeno a contenere lo smog, già alle stelle nella zona.
Dall'altro lato, dopo l'incidente all'aeroporto di Mumbai, alcuni aeroporti indiani hanno deciso di allestire delle apposite stanze, dedicate ai passeggeri che si trovano in situazioni di disagio a causa dei ritardi. Per evitare, insomma, che qualcun'altro si ritrovi a cenare seduto sulla pista dell'aeroporto.