In Olanda è testa a testa fra i liberali D66 e il partito di Wilders

Con quasi tutti i voti scrutinati (97,7%) nelle elezioni politiche di ieri, nei Paesi Bassi è testa a testa fra i liberali progressisti di D66 guidati dal giovane Rob Jetten e il partito di destra nazionalista e anti-Islam Pvv di Gert Wilders.
Lo scrive il quotidiano olandese De Telegraaf. Entrambi i partiti sono accreditati a 26 seggi e a notte fonda la differenza fra i due era solo di 2300 voti a favore di D66.
Nelle proiezioni serali, il D66 era dato in vantaggio con 27 seggi contro i 25 del Pvv, che però durante la notte ha accorciato le distanze.
Questo malgrado Jetten, dal palco di Leida, avesse già parlato da vincitore. «Milioni di olandesi hanno voltato pagina. Hanno detto addio alla politica della negatività, dell'odio», ha detto il 38enne. «Nei prossimi anni faremo tutto il possibile per dimostrare che la politica e le istituzioni possono tornare a essere al servizio dei cittadini e che possiamo tornare a pensare e ad agire in grande», ha continuato, evidenziando di sentire «una grande responsabilità» non solo verso gli elettori che lo hanno scelto ma verso tutti i cittadini che si sono recati alle urne nei Paesi Bassi.
Dal canto suo, il leader dell'ultradestra Wilders ha scelto l'ironia per commentare quella che è a tutti gli effetti una battuta d'arresto, visto che nel 2023 aveva ottenuto 37 seggi. «Essere all'opposizione è molto più divertente», ha detto ai giornalisti al Parlamento, cercando di minimizzare l'esito del voto. «Mi dispiace, ma non è che siamo stati spazzati via dalla mappa. Abbiamo avuto una grande influenza e continueremo ad averla ancora per un po'».