Guerra

In Russia ora spuntano i timori di un'ipotetica sconfitta militare

Mentre l'UE sostiene la creazione di un tribunale per giudicare i crimini commessi in Ucraina, un programma della tv pubblica russa rivela e stigmatizza le paure di alcuni capi militari per le ritorsioni giudiziarie a livello internazionale, nel caso di una vittoria dell'Ucraina
© Mikhail Metzel, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP
Osvaldo Migotto
01.12.2022 06:00

La presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, ieri è tornata a tuonare contro il regime di Vladimir Putin per gli orrori commessi in Ucraina. «La Russia deve pagare per i suoi crimini orribili. Collaboreremo con la Corte penale internazionale e contribuiremo alla creazione di un tribunale specializzato per giudicare i crimini della Russia. Con i nostri partner - ha annunciato la von der Leyen in un tweet - ci assicureremo che la Russia paghi per la devastazione che ha causato». (Per i dettagli si veda l’articolo qui di seguito).

Resta un problema, come aveva fatto notare la scorsa settimana Marco Sassoli, professore di diritto internazionale a Ginevra, in un’intervista concessa al CdT: «Con il diritto internazionale si possono fare poche cose contro uno Stato che è dotato di armi nucleari. Chi vorrebbe partecipare a una missione di pace per fare arrestare Putin?»

Tv controllata dal Cremlino

Tuttavia, secondo quanto emerso lunedì scorso nell’ambito di un programma diffuso dal canale pubblico russo «Rossiya-1», controllato dal Cremlino, alcuni capi militari avrebbero paura di ritorsioni giudiziarie in caso di vittoria ucraina. Timori, ben inteso, espressi con discrezione, viste le morti sospette di diversi oligarchi russi che nel corso del conflitto avevano espresso perplessità sulle decisioni del Cremlino. Tuttavia tali paure sono emerse, in modo sorprendente, proprio nel corso di un programma televisivo trasmesso da una rete pubblica più che mai fedele al presidente Putin.

La trasmissione, tradotta in francese da «BFMTV» e dal quotidiano «Libre Belgique», è stata condotta da Vladimir Soloviev, un fedelissimo di Putin che però, in modo inatteso, ha sollevato la questione di una possibile sconfitta della Russia nella guerra in corso in Ucraina. L’ipotesi, tuttavia, è stata subito silurata dall’ospite del giorno, Margarita Simonyan, caporedattrice di «Russia Today», canale televisivo satellitare: «Sarebbe un disastro per il nostro Paese. Questo non è possibile. Non dobbiamo perdere la guerra».

«Il fatto che un altro quartiere di Kiev sia privato di elettricità non cambierà la portata della catastrofe che si abbatterebbe sul nostro Paese se perdessimo la guerra, è inimmaginabile, non possiamo perdere», ha aggiunto la caporedattrice del canale RT (Russia Today), la cui diffusione è stata vietata nell’UE all’inizio dell’invasione russa a causa dei toni propagandistici usati nei suoi servizi riguardanti il conflitto. In Russia l’incredulità e la rabbia per la controffensiva lanciata dall’esercito ucraino nel corso dell’estate si sono poi trasformate in aperte critiche ai vertici militari russi, dopo la ritirata da Kherson.

 Il fatto che ora, nel corso di un programma della tv pubblica russa molto seguito, si accenni all’ipotesi di una eventuale sconfitta sul terreno del poderoso esercito russo ha dell’incredibile. Anche se il messaggio che l’abile conduttore Vladimir Soloviev voleva probabilmente trasmettere, era quello della pubblica condanna di chi tra i vertici militari teme un possibile esito negativo del conflitto. E chi meglio dell’invitata Margarita Simonyan, poteva stimolare lo spirito nazionalista dei telespettatori con i suoi messaggi infuocati? «Si apprestano a prendere la nostra Crimea - ha tra l’altro affermato la caporedattrice di Russia Today, riferendosi agli ucraini - allora facciamo l’unica cosa che possiamo fare: bombardarli».

Sono in molti ad avere paura

La giornalista ha poi evocato i timori di alcuni capi militari per le ritorsioni giudiziarie nei loro confronti nel caso di una vittoria ucraina. «Purtroppo conosco molte persone che pensano questo. Anche tra le sfere più alte, - afferma la caporedattrice di RT - hanno paura e non osano dire chiaramente le cose per paura di ciò che la gente potrebbe pensare». Si tratterà ora di capire come i russi potrebbero reagire a tali rivelazioni inattese.

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