Incendi a Chios, l'isola brucia per il quarto giorno di fila

Dopo il Canada, ora anche in Grecia è tornato l'incubo degli incendi boschivi. Lunedì, il Paese ha dichiarato lo stato di emergenza sull'isola di Chios. Qui, da quattro giorni, centinaia di vigili del fuoco sono impegnati a spegnere le fiamme, alimentante dai forti venti.
«Da lunedì la situazione sull'isola è diventata piuttosto difficile, perché abbiamo costantemente nuovi fronti e risorgive e le condizioni climatiche non sono favorevoli», ha dichiarato il ministro per la crisi climatica e la protezione civile, Yiannis Kefalogiannis, arrivato a Chios. Secondo gli ultimi aggiornamenti della Protezione civile, oltre 4.000 ettari, per lo più di macchia mediterranea e terreni agricoli, sono stati devasti.
L'incendio, scoppiato domenica, continua ad avere «focolai eterogenei», soprattutto nel sud dell'Isola. Sul posto, da Atene, Salonicco e altre località greche sono arrivati circa 170 vigili del fuoco, che si sono uniti alle 11 squadre già dispiegate sull'isola. Al momento, dunque, si stima che siano attivi 444 pompieri in totale, supportati da 85 veicoli, quattro mezzi antincendio e sette elicotteri. Le operazioni di spegnimento vogliono evitare anche il fuoco si estenda alle case e alle aree note per la produzione di mastiha (mastice), una resina naturale estratta dagli alberi di lentisco. Tuttavia, gli incendi hanno già raso al suolo anche foreste e pascoli.
Nelle ultime ore, secondo un funzionario dei vigili del fuoco dell'AFP, l'incendio sarebbe diminuito di intensità, ma le fiamme non sono ancora state domate.
A Chios, nel frattempo, nei giorni scorsi si sono verificate interruzioni di corrente e circa un centinaio di residenti dei villaggi vicini ai roghi sono stati sfollati. Si stima che circa 20 insediamenti siano stati evacuati in via precauzionale. Non solo: essendo l'isola molto vicina alla costa turca, diversi villaggi e un centro di accoglienza per migranti e richiedenti l'asilo sono stati evacuati a scopo precauzionale.
Il sindaco di Chios, Ioannis Malafis, ha spiegato che il fronte del fuoco, nei giorni scorsi, ha raggiunto una lunghezza di 30-40 chilometri, che parte dalla periferia della città di Chios e si estende fino alla località di Vessa, dove si stanno attualmente concentrando le operazioni di spegnimento dei pompieri.
Il sindaco Kefalogiannis ha affermato che le autorità indagheranno sulle cause degli incendi, scoppiati in diverse parti dell'isola. Ieri una donna georgiana che lavorava come addetta alle pulizie è stata arresta dopo che ha ammesso di aver buttato a terra un mozzicone di sigaretta che avrebbe contribuito a innescare uno dei roghi.