Tensioni

Incendi dolosi e sabotaggi in Europa: c'è davvero la mano della Russia?

Diversi casi sospetti nei Paesi Baltici, nel Regno Unito, in Germania, in Francia e in Grecia - I ministri UE a Bruxelles lanciano l'allarme: «Vogliono intimidirci, siamo vulnerabili»
Il vasto incendio al centro commerciale di Varsavia, in Polonia.
Michele Montanari
30.05.2024 09:30

Dopo una serie di incendi e attacchi alle infrastrutture nei Paesi Baltici, nel Regno Unito e in Germania, la sicurezza in Europa è in allerta per una possibile nuova strategia russa per destabilizzare il Vecchio continente. Lo riporta il Guardian, sottolineando come alcuni incendi dolosi avvenuti nelle scorse settimane potrebbero vedere il coinvolgimento di Mosca. Si tratterebbe di azioni che vanno ad affiancarsi ai numerosi e già documentati attacchi hacker compiuti in passato. Il primo ministro polacco Donald Tusk, commentando un rogo avvenuto all’Ikea di Vilnius, in Lituania, ha suggerito che avrebbe potuto essere opera di un «sabotatore straniero». Tusk ha pure fatto sapere che le autorità polacche hanno arrestato nove persone in relazione ad atti di sabotaggio presumibilmente commessi su ordine dei servizi segreti russi.

Secondo il premier, i crimini commessi includevano «percosse, incendio doloso e tentato incendio doloso». Lo scorso 12 maggio un vasto rogo ha distrutto il più grande centro commerciale della Polonia, a Varsavia, e le autorità indagano su un possibile coinvolgimento della Russia. Tusk, lanciando l’avvertimento all’Europa, ha citato pure un tentativo di incendio doloso in una fabbrica di vernici polacca.

Intanto, gli investigatori britannici ipotizzano un possibile coinvolgimento di Mosca in un incendio doloso avvenuto nella zona est di Londra. E ancora, a destare sospetti nei servizi di sicurezza europei, ci sono anche un tentativo di sabotaggio in Germania e la realizzazione di graffiti antisemiti a Parigi.

Sebbene non ci siano prove sul coordinamento di tali avvenimenti, i servizi di sicurezza ritengono che potrebbero essere parte di un tentativo sistemico di Mosca di destabilizzare l’Occidente, colpevole di aver sostenuto l’Ucraina.

La preoccupazione che possa esserci la mano russa dietro questi atti ha portato a sollevare la questione durante un vertice dei ministri degli Esteri e della Difesa tenutosi martedì a Bruxelles, con funzionari della sicurezza olandesi, estoni e lituani che hanno lanciato l’allarme sulle vulnerabilità nazionali. Il ministro della Difesa estone, Hanno Pevkur, ha affermato che il Paese è già stato vittima del sabotaggio russo: «Hanno assunto 10 persone per attaccare l'auto del ministro degli Interni e quella di un giornalista. La Russia è sempre più aggressiva verso i Paesi europei e quelli della NATO», ha detto, riferendosi a un incidente avvenuto a febbraio, quando i finestrini delle auto del ministro degli Interni Lauri Läänemets e di un giornalista sono stati distrutti. In quell’occasione sono finite in manette 6 persone, tra cui cittadini russi e cittadini con doppia cittadinanza russo-estone.

La ministra della Difesa olandese, Kajsa Ollongren, ha riferito che la Russia sta «cercando di intimidire» i Paesi della NATO, sottolineando le vulnerabilità dei membri dell’UE: «Siamo vulnerabili. Lo siamo tutti. Abbiamo infrastrutture vitali. Abbiamo infrastrutture sui fondali marini, abbiamo forniture elettriche, forniture idriche, siamo vulnerabili agli attacchi informatici. Stiamo vedendo ora in diversi Paesi europei che la Russia sta cercando di destabilizzarci e anche di intimidirci».

Un altro ministro, che ha chiesto al Guardian di restare anonimo, ha affermato di essere profondamente preoccupato per «il sabotaggio organizzato, finanziato e compiuto dagli agenti russi».

Per quanto riguarda il Regno Unito, lo scorso aprile, un britannico è stato accusato di aver orchestrato un incendio doloso contro un’azienda legata a un uomo d'affari ucraino in una zona industriale a Leyton, a est di Londra, dopo essere stato «presumibilmente reclutato dall'intelligence russa». Le autorità britanniche hanno dichiarato che l'uomo era «impegnato in una condotta contro imprese legate all’Ucraina a beneficio dello Stato russo».

In Germania due cittadini russo-tedeschi sono stati arrestati ad aprile con l'accusa di aver pianificato atti di sabotaggio, anche contro una base militare in Baviera. Il principale sospettato è stato accusato di aver pianificato un incendio doloso e di aver avuto contatti con l'intelligence russa.

In Francia, invece, si indaga sui graffiti dipinti la settimana scorsa sul memoriale dell'Olocausto di Parigi, per capire se siano stati ordinati dai servizi di sicurezza russi.

Per finire, ieri diverse scuole intorno ad Atene sono state evacuate dopo un allarme bomba arrivato via e-mail: «Almeno 35 scuole sono state prese di mira da queste e-mail», ha spiegato all'AFP la portavoce della polizia Constantia Dimoglidou, aggiungendo che qualcosa di simile era già avvenuto a Cipro. Il messaggio di posta elettronica si riferiva agli attacchi jihadisti avvenuti a Parigi il 13 novembre del 2015: «Vi faremo saltare in aria come hanno fatto i nostri fratelli a Parigi». Il server da cui sono partite le e-mail è stato individuato in Russia e, stando alle autorità greche,  il falso allarme mirava a «disturbare l'ordine pubblico».

Secondo il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ci sarebbe Mosca dietro ai numerosi atti intimidatori compiuti in Europa: «Abbiamo assistito a numerosi arresti in diversi Paesi alleati della NATO, diverse persone sono accusate di incendio doloso o sabotaggio. Abbiamo assistito a un aumento dell’attività dell’intelligence russa in tutta l’Alleanza. Per questo motivo abbiamo aumentato la nostra vigilanza».

In questo articolo: