Regno Unito

Incendio in casa Starmer, sale a 3 il numero degli arrestati

Lo ha annunciato la polizia, informando oggi di aver arrestato un uomo di 34 anni
©Kirsty Wigglesworth
Ats
19.05.2025 19:22

Sale a tre il numero delle persone arrestate in relazione alle indagini sull'attacco incendiario della settimana scorsa contro il portoncino d'ingresso di una casa di proprietà della famiglia di Keir Starmer, a nord di Londra, nonché sul fuoco appiccato a un'auto parcheggiata nelle vicinanze e su un altro tentativo d'incendio contro una seconda abitazione: entrambe pure legate al primo ministro britannico o a suoi familiari. Lo ha annunciato la polizia, informando oggi di aver arrestato un uomo di 34 anni.

Il 34.enne sarebbe il secondo complice del 21enne ucraino Roman Lavrynovych, arrestato per primo come presunto esecutore materiale dei tre blitz, dopo che nel weekend era stato fermato già un 26enne, bloccato all'aeroporto di Luton. Nomi e nazionalità dei due individui catturati per ultimi non sono stati per ora resi pubblici. Mentre resta da capire il movente dell'accaduto, sullo sfondo di un'indagine che si allarga e assume contorni da caso di sicurezza nazionale dopo che lo stesso premier ha evocato in Parlamento l'ombra di un attacco intimidatorio «alla democrazia» britannica.

Sulla vicenda indaga del resto il dipartimento antiterrorismo di Scotland Yard, se non altro per ragioni di cautela e per il ruolo istituzionale di sir Keir. Anche se Lavrynovych - un giovane rifugiato arrivato di recente nel Regno per raggiungere i familiari, muratore a giornata e modello occasionale in possesso di una conoscenza molto scarsa dell'inglese - risulta per ora incriminato solo per l'imputazione di «incendio doloso in grado potenzialmente di arrecare gravi danni alle persone». E non per reati di terrorismo.

La proprietà familiare di Starmer, del valore di 2 milioni di sterline circa, si trova nell'area residenziale di Kentish Town, ed è stata affittata dal primo ministro a una cognata dopo la sua nomina a capo del governo seguita alla vittoria elettorale del Labour dell'anno scorso e il trasferimento - con moglie e figli - nella residenza di Downing Street. L'altra casa presa di mira è invece nel non lontano quartiere londinese di Islington, sempre nel settore nord di Londra.