Esteri

Incidente d'elicottero, si cerca il presidente iraniano Raisi: «Situazione preoccupante»

Il velivolo ha avuto un «atterraggio brusco»: le squadre di soccorso ostacolate dalle difficili condizioni meteorologiche - Diversi Paesi offrono aiuto nelle ricerche
©Azin Haghighi
Red. Online
19.05.2024 22:51

(Aggiornato alle 22.50) L'elicottero su cui viaggiava il presidente iraniano Ebrahim Raisi con il suo entourage, quest'oggi, ha avuto un «incidente» mentre sorvolava una zona montuosa nell’Azerbaigian orientale. La televisione di Stato iraniana, diffondendo la notizia, ha spiegato che il velivolo presidenziale ha effettuato un «atterraggio brusco».

Stando ai media iraniani, si sarebbe trattato di un atterraggio di emergenza a causa delle cattive condizioni meteorologiche. Al momento non si hanno notizie di feriti e sono in corso le ricerche del velivolo. Un funzionario iraniano, chiedendo di restare anonimo, ha riferito alla Reuters che la vita di Raisi è «a rischio in seguito all'incidente in elicottero»: «Siamo ancora fiduciosi, ma le informazioni che provengono dal luogo dell'incidente sono molto preoccupanti», ha aggiunto.

Secondo l'agenzia di stampa della Repubblica islamica IRNA, controllata dal governo, l'elicottero trasportava il presidente, il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian e alcuni funzionari, ed era diretto alla città iraniana di Tabriz. L'incidente sarebbe avvenuto in una zona montuosa vicino a Jolfa, una città a circa 600 chilometri a nord-ovest della capitale Teheran. Raisi si era recato in Azerbaigian orientale per partecipare alla cerimonia di apertura della diga di Qiz Qalasi insieme al presidente azero Ilham Aliyev.

Il ministro degli interni iraniano, Ahmed Vahidi, ha confermato che uno degli elicotteri del convoglio che trasportava il presidente Raisi è precipitato.

Vahidi ha detto che le squadre di soccorso sono ostacolate dalle difficili condizioni meteorologiche, mentre l'agenzia di stampa della Repubblica islamica ha riferito che comunque i soccorsi sono sul posto. Il convoglio era formato da tre elicotteri, due dei quali sono arrivati a destinazione.

L'agenzia di stampa semiufficiale Fars ha esortato gli iraniani a pregare per Raisi, mentre la televisione di Stato ha trasmesso immagini di fedeli in preghiera nel Santuario dell'Imam Reza, situato nella città di Mashhad, uno dei luoghi più sacri dell'Islam sciita. 

Nei video trasmessi dalla televisione di Stato si vedono squadre di soccorso che guidano lungo strade di montagna avvolte da una fitta nebbia. La situazione meteo è via via peggiorata, con la pioggia che ha iniziato a trasformarsi in neve. Secondo i media statali, sono stati impiegati anche cani da salvataggio. Un portavoce dei servizi di emergenza ha fatto sapere all'agenzia IRNA che «un elicottero di soccorso è stato inviato sul posto, ma non è riuscito ad atterrare a causa della forte nebbia ed è dovuto tornare indietro». Il ministro della Sanità iraniano, Bahram Eynollahi, ha affermato che «tutte le squadre di soccorso sono impegnate nella ricerca», aggiungendo: «Abbiamo allestito tutte le strutture sanitarie, abbiamo dispiegato le unità mediche di emergenza, chirurgiche e le ambulanze».

Stando al Teheran Times, la guida suprema dell'Iran Ali Khamenei ha convocato una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza dopo le notizie sull'incidente dell'elicottero presidenziale. 

Nel frattempo il governo iracheno ha incaricato il suo ministero degli Interni, la Mezzaluna Rossa e altri organismi competenti di dare supporto all'Iran nelle ricerche dell'elicottero. Anche l'Azerbaigian ha offerto aiuto. Il presidente azero Aliyev ha scritto su X: «Oggi, dopo aver salutato amichevolmente il presidente della Repubblica Islamica dell'Iran, Ebrahim Raisi, siamo rimasti profondamente turbati dalla notizia dell'elicottero che trasportava i vertici della delegazione precipitato in Iran. Le nostre preghiere ad Allah onnipotente sono rivolte al presidente Ebrahim Raisi e alla delegazione che lo accompagna. In quanto Paese vicino, amico e fraterno, la Repubblica dell’Azerbaigian è pronta a offrire tutta l’assistenza necessaria».

L'Unione Europea, dal canto suo, ha attivato il sistema satellitare Copernicus per offrire servizi di mappatura di emergenza e garantire una migliore visibilità dell'area in cui si ritiene sia avvenuto l'incidente. Lo ha fatto sapere il commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic. Pure l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, la Turchia e la Russia hanno offerto il proprio sostegno.

In serata il vicepresidente esecutivo dell'Iran, Mohsen Mansouri, ha dichiarato alla televisione di Stato: «Sono stati tenuti alcuni contatti telefonici con uno dei passeggeri e un membro dell'equipaggio dell'elicottero, che ha dovuto effettuare un "atterraggio duro", mentre trasportava il presidente Ebrahim Raisi e alcuni funzionari. Sembra che l'incidente non sia stato molto grave». Mansouri ha aggiunto che «il luogo dell'incidente, che si trova nelle alture della zona, è stato identificato nel raggio di due chilometri». Circa 230 soccorritori stanno perlustrando l'area, ha fatto sapere. Tuttavia, al momento non ci sono conferme ufficiali né sul ritrovamento del velivolo né sulle condizioni delle persone a bordo. Il portavoce del governo iraniano Ali Bahaador Jahromi ha scritto sui social media che non ci sono nuove informazioni su quella che ha definito una «situazione complicata». 

Il capo della Mezzaluna Rossa iraniana Pirhossein Kolivand, verso le 22.50 (ora svizzera), ha detto alla TV di Stato che le squadre di soccorso non hanno ancora individuato il luogo dell'incidente dopo più di 10 ore di ricerca. Inoltre non ci sarebbe stato alcun contatto con le persone a bordo del velivolo. L'arrivo della notte rende le ricerche ancora più complicate.

Chi è Ebrahim Raisi

Ebrahim Raisi, classe 1960, è diventato il presidente della Repubblica islamica nel giugno del 2021, prendendo il posto di Hassan Rouhani. A soli 20 anni fu nominato procuratore di Karaj ed in seguito anche della provincia di Hamadan. Nel 1985 divenne vice-procuratore della capitale Teheran. Dal 2019 è presidente della Corte Suprema iraniana.

Durante il suo mandato come presidente, contraddistinto da difficoltà economiche legate alle sanzioni USA contro i progetti sul nucleare, l’Iran ha assistito a un’ondata di proteste di massa innescate dalla morte di Mahsa Amini, la giovane donna presa in custodia dalla polizia morale nel settembre 2022. Da allora il Regime reprime sistematicamente i manifestanti che chiedono la garanzia dei diritti, specialmente delle donne. Da quando è entrato in carica, Raisi ha ordinato un inasprimento delle leggi sulla moralità e ha supervisionato la sanguinosa repressione delle proteste antigovernative.

La guerra di Israele contro Hamas ha fatto esplodere nuove tensioni nella regione, con una serie di interventi iraniani: Teheran nell'aprile del 2024 ha lanciato centinaia di missili e droni direttamente contro Israele, dopo che lo Stato ebraico aveva colpito l'ambasciata iraniana a Damasco.

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