Il punto

Intesa Israele-Hamas: che cosa prevede la prima fase dell'accordo

Il piano statunitense include il rilascio di tutti gli ostaggi e il ritiro delle truppe di Israele secondo una linea concordata, come «primo passo verso una pace forte e duratura» – La firma dell'accordo è prevista nella giornata di oggi, a mezzogiorno (le 11:00 in Svizzera)
©Abdel Kareem Hana
Red. Online
09.10.2025 07:45

«Israele e Hamas hanno concordato la prima fase di un piano di pace, per interrompere i combattimenti e rilasciare alcuni ostaggi e prigionieri detenuti a Gaza». Questo è quanto ha annunciato Donald Trump, nelle scorse ore, sul suo social Truth. Un accordo che accende le speranze che una fine definitiva del conflitto sia vicina. Il presidente americano ha rivelato che tutti gli ostaggi saranno presto rilasciati e che «Israele ritirerà le truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte e duratura».

La conferma è arrivata anche dal portavoce del Ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, che su X ha scritto: «I mediatori annunciano che questa notte è stato raggiunto un accordo su tutte le disposizioni e i meccanismi di attuazione della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco su Gaza, che porterà alla fine della guerra, al rilascio degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi, e all'ingresso degli aiuti umanitari. I dettagli saranno annunciati più tardi».

A tal proposito, Hamas ha confermato di aver raggiunto l'accordo dopo i colloqui sulla proposta di Trump e di aver chiesto a lui e agli Stati garanti di assicurarsi che Israele applichi «pienamente» il cessate il fuoco. Il gruppo ha anche dichiarato che rilascerà tutti gli ostaggi in vita durante il fine settimana. Fonti vicine alla questione affermano che uno scambio con i prigionieri palestinesi avverrà entro 72 ore dalla firma dell'accordo, prevista nella giornata di oggi a mezzogiorno (le 11 in Svizzera). 

«Le famiglie accolgono la notizia della firma dell'accordo per il rientro di tutte le 48 persone rapite con trepidazione e apprensione. Si tratta di un progresso importante e significativo sulla strada del rientro di tutti, ma la nostra lotta non è ancora finita e non terminerà finché non sarà restituita l'ultima persona rapita. Il governo deve riunirsi e approvare l'accordo immediatamente», ha scritto in una nota il quartier generale delle famiglie degli ostaggi israeliani, esprimendo «la loro profonda gratitudine al presidente degli Stati Uniti». 

Non solo. Donald Trump, su Truth, ha anche condiviso un video inviatogli dai familiari degli ostaggi, in cui lo ringraziano. «Il presidente ce l'ha fatta, ha annunciato che i nostri cari stanno tornando a casa», dicono le famiglie del video. «Non smetteremo di combattere finché non tornerà l'ultimo dei 48 ostaggi»

Netanyahu: «Un grande giorno per Israele»

Netanyahu, dal canto suo, ha dichiarato: «È un grande giorno per Israele». Il premier israeliano ha rivelato che presto convocherà il governo per approvare l'accordo e riportare a casa tutti gli ostaggi. «Ringrazio dal profondo del cuore il Presidente Trump e il suo team per il loro impegno in questa sacra missione di liberazione dei nostri ostaggi. Ringrazio i valorosi soldati dell'IDF e tutte le forze di sicurezza: è grazie al loro coraggio e al loro sacrificio che siamo giunti a questo giorno. Con l'aiuto di Dio, insieme continueremo a raggiungere tutti i nostri obiettivi e ad espandere la pace con i nostri vicini». 

Trump e Netanyahu, nelle scorse ore, hanno anche parlato al telefono. «I due leader hanno avuto una conversazione molto emozionante e calorosa, e si sono congratulati a vicenda per lo storico risultato ottenuto con la firma dell'accordo per la liberazione di tutti gli ostaggi. Netanyahu ha ringraziato Trump per tutti i suoi sforzi e per la sua leadership a livello globale, il presidente ha elogiato il premier per la sua guida determinata e per le azioni che ha intrapreso», ha riferito l'ufficio del primo ministro israeliano, aggiungendo che «Netanyahu ha invitato Trump a tenere un discorso davanti alla Knesset». Un invito che il tycoon, nelle ore successive, ha dichiarato di aver accettato, 

A Gaza si festeggia, ma i bombardamenti continuano

La notizia, va da sé, è stata accolta con gioia anche e soprattutto nella Striscia. I media israeliani, nelle scorse ore, hanno dichiarato che gli abitanti di Gaza hanno festeggiato per le strade, dopo l'annuncio di Trump. 

Tuttavia, secondo l'emittente araba Al Jazeera, gli attacchi dell'esercito israeliano sono ancora in corso nella Striscia. I caccia israeliani avrebbero bombardato in queste ore le zone occidentali di Gaza City, colpendo almeno un'abitazione nel campo di Shati. Le forze dello Stato ebraico avrebbero anche fatto detonare un veicolo blindato carico di esplosivo vicino alle abitazioni nel quartiere di Sabra. Finora non ci sono state segnalazioni di vittime.

A tal proposito, le Forze di difesa israeliane hanno avvertito stanotte i residenti della Striscia di Gaza che l'area a nord è ancora considerata una zona di combattimento pericolosa e che le truppe continuano a circondare Gaza City. «Tornare nella città palestinese è estremamente pericoloso», ha scritto su X il portavoce dell'IDF in lingua araba Avichay Adraee. «Per la vostra sicurezza astenetevi dal tornare a nord o dall'avvicinarvi alle aree in cui le forze sono schierate e operano in qualsiasi parte della Striscia, compresi il sud e l'est, fino a quando non saranno emanate istruzioni ufficiali».