Il caso

Invasione tedesca alle Baleari

Nei prossimi giorni previste decine di migliaia di arrivi sulle Isole - Le autorità locali sono in allarme
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Mario Magarò
01.04.2021 06:00

In coincidenza con l’inizio del festività pasquali, l’aeroporto di Palma di Maiorca ha fatto registrare un vertiginoso aumento del numero di voli internazionali in arrivo, convertendosi di colpo nel secondo scalo aeroportuale di tutta la Spagna, dopo Madrid, per flusso di passeggeri. Un traffico aereo incanalato quasi esclusivamente sulle rotte che collegano l’isola di Maiorca con gli aeroporti della Germania di Angela Merkel, la cui recente decisione di depennare l’arcipelago delle Baleari dall’elenco delle destinazioni a rischio COVID-19, quelle caratterizzate da un maggiore rischio epidemiologico, ha scatenato una vera e propria caccia al biglietto da parte di migliaia di tedeschi, desideriosi di raggiungere una delle mete turistiche tradizionalmente più ambita dai vacanzieri del Nord Europa.

Nonostante gli inviti a non mettersi in viaggio rivolti dalle autorità tedesche, circa 25.000 turisti sono sbarcati a Maiorca nel corso dell’ultimo fine settimana, quasi tutti provenienti dalla Germania, con oltre 500 voli programmati tra il capoluogo delle Baleari ed i principali aeroporti tedeschi durante la settimana di Pasqua.

L’autocensura social

«Non abbiamo condiviso con nessuno il nostro programma di viaggio, non posteremo nemmeno foto della vacanza sui nostri social network perché molte persone non la prenderebbero bene», confessa al quotidiano tedesco Die Welt una coppia di Francoforte in procinto di imbarcarsi per Maiorca. Parole che fanno da apripista alle feroci polemiche interne scatenate da questa sorta di improvviso micro esodo di turisti, in primis da parte di esponenti del settore alberghiero e della ristorazione, che hanno rinfacciato, senza mezzi termini, al Governo tedesco di permettere viaggi all’estero mentre l’attività turistica risulta pressoché bloccata all’interno dei confini nazionali, alla luce del nuovo lockdown predisposto fino al 18 aprile. Tensioni a cui si aggiungono le crescenti preoccupazioni sul fronte sanitario, legate al rischio che l’elevata mobilità di questi giorni possa favorire un’ulteriore diffusione del coronavirus al rientro dei turisti tedeschi in patria. Eventualità che ha spinto il Governo della cancelliera Merkel a correre ai ripari in tutta fretta, predisponendo l’obbligo di sottoporsi ad un preventivo tampone molecolare per chiunque sia diretto in Germania. Una misura di carattere generico che abroga, di fatto, quanto disposto dalla precedente normativa in materia, che prevedeva l’obbligatorietà del tampone molecolare, con annesso periodo di quarantena all’arrivo, soltanto per coloro che giungevano da paesi inclusi nella lista delle destinazioni a rischio COVID-19.

Strutture impreparate

L’arrivo improvviso di migliaia di turisti dalla Germania ha avuto un inevitabile impatto sulla macchina organizzativa predisposta per la gestione dell’emergenza sanitaria legata, obbligando le autorità delle Baleari a destinare alcune strutture alberghiere all’accoglienza di eventuali casi di positività alla COVID-19 tra gli stranieri in vacanza a Maiorca e, in numero inferiore, nelle altre isole dell’arcipelago. Una misura accompagnata dall’urgenza di fornire agli stessi turisti degli elenchi di laboratori di analisi e strutture mediche dove potersi sottoporre al tampone molecolare prima del rientro a casa, ottemperando così alle nuove disposizioni in materia adottate dal Governo tedesco. «Stiamo rilevando un aumento del numero di contagi nelle isole e dobbiamo quindi comportarci in modo consapevole e responsabile», ha dichiarato il consigliere regionale alla Sanità, Patricia Gómez, a proposito dei nuovi contagi registrati in corrispondenza con l’inizio delle festività pasquali. Secondo i dati forniti dal Governo spagnolo, sono infatti 781 i casi di coronavirus rilevati nell’arcipelago delle Baleari nel corso delle ultime due settimane, anche se nessuno presenta sintomi tali da richiedere il ricovero negli appositi reparti di terapia intensiva.

Una boccata d’ossigeno

Un aumento dei contagi inevitabilmente legato alla maggiore mobilità registrata negli ultimi giorni, nonostante ai residenti locali, al pari di quelli delle altre comunità autonome spagnole, sia vietato uscire dalla propria regione se non per motivi di salute e lavoro. I nuovi casi di COVID-19 hanno comunque indotto le autorità locali ad adottare nuove misure per frenare l’avanzata del virus, predisponendo, ad esempio, la chiusura degli spazi interni di bar e ristoranti, l’obbligo di indossare la mascherina anche in spiaggia e limitando le riunioni in ambito privato agli appartenenti ad un solo nucleo familiare. Rimane inoltre in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 6 su tutto il territorio dell’arcipelago. Nonostante una riduzione del 69% del traffico aereo rispetto alla Pasqua del 2019, l’arrivo dei turisti tedeschi, e in numero inferiore anche di svizzeri, austriaci e scandinavi, costituisce una fondamentale boccata di ossigeno per le asfittiche casse dell’economia delle isole Baleari, dipendente quasi esclusivamente dagli introiti garantiti dal turismo. Un settore, quello turistico, che rappresenta un pilastro dell’intera economia spagnola, pari al 13% del prodotto interno lordo nazionale (PIL), e che più di tutti ha sofferto l’impatto delle restrizioni.