Islam, le cose non dette sull’obbligo dell’elemosina

Fondatrice del Forum per un Islam Progressista e vincitrice nel 2016 del Premio svizzero per i diritti umani, Saïda Keller-Messahli ha scritto questo testo sul dovere dell’elemosina dei musulmani per i lettori del Corriere del Ticino;
«Il Ramadan da poco concluso, è anche il mese in cui i musulmani devono pagare la zakat, una tassa legale per la «purificazione dei peccati», un obbligo religioso che costituisce il terzo pilastro dell’Islam. Lo scorso aprile Saâd Dhif, un dipendente del settore bancario, ha creato una fondazione a Berna per la riscossione di questa imposta in Svizzera. Il suo appello a donare la zakat al conto della fondazione è stato lanciato da Youtube, e portato avanti da noti esponenti dell’Islam politico come Youssef Ibram, Abdelwahid Kort e Sabine Tiguemounine, oltre che da giovani donne musulmane con il velo e da giovani uomini con la barba.
Come viene usato il denaro?
La pratica della zakat, tuttavia, pone problemi reali. Il primo è l’uso del denaro. In un articolo su «Le Temps», pubblicato il 17 aprile, leggiamo che «Nella sua forma originale, è destinata ad aiutare le persone in difficoltà finanziarie, i senzatetto o a promuovere progetti sociali, tutti su scala locale». Ora, la Sura (cioè il versetto del Corano, ndr) 9.60, dice un’altra cosa: «I frutti della Zakat sono destinati solo ai poveri, ai bisognosi, a coloro che lavorano in essa, a coloro il cui cuore è da conquistare (all’Islam), all’emancipazione dai gioghi (per aiutare gli schiavi che vogliono riscattare la loro libertà), a coloro che sono fortemente indebitati, a combattere sulla via di Allah, e al viaggiatore (in difficoltà)».
Favorire le conquiste islamiche
L’articolo citato oscura due categorie di beneficiari della zakat. In primo luogo, coloro il cui cuore deve essere conquistato dall’Islam, cioè i li leader politici dei Paesi che l’Islam ha cercato di conquistare. L’Islam usa i proventi della zakat per «comprare» il loro sostegno alla conquista islamica del loro Paese. Ci sono anche coloro che sono interessati all’Islam, che vengono aiutati a convertirsi e a mettere radici nell’Islam dando loro del denaro. La seconda categoria di beneficiari è quella dei candidati alla jihad che hanno bisogno di essere finanziati per potersi dedicare interamente alla diffusione dell’Islam attraverso le armi, la parola o la scrittura.
Gli esclusi
Questi usi della zakat sono stati un problema fino ad oggi. A questi due problemi etici ne è stato aggiunto un terzo: quello degli esclusi dalla zakat. L’ex Muftì e membro del Comitato degli alti dignitari religiosi di Al-Azhar (Università islamica del Cairo), Ali Jumaa, ha detto in una fatwa: «La porta della zakat è stretta - è solo per i poveri musulmani», opinione confermata da un altro studioso che ha detto: «La zakat è data solo ai poveri musulmani». Non è data invece al copto o al cristiano. Questa discriminazione delle minoranze religiose viene fatta ufficialmente e durante il cosiddetto «mese santo» dell’Islam. Per queste minoranze religiose che vivono in Egitto e in altri Paesi musulmani, il mese «santo» del Ramadan è purtroppo il mese dell’esclusione e della discriminazione - contrariamente a quanto i funzionari islamici in Svizzera e altrove cercano di ripeterci».