Mondo
La diretta
Lo riferisce il Wall Street Journal citando fonti egiziane – L'indiscrezione è stata ripresa anche da Haaretz – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE

23:05
23:05
Hamas sarà al Cairo, c'è la conferma
Hamas ha confermato, in comunicato diffuso sul suo sito web, la presenza della sua delegazione domani al Cairo. «Alla luce dei recenti contatti con i fratelli mediatori in Egitto e Qatar, la delegazione di Hamas si recherà domani, sabato, al Cairo per completare le discussioni» si legge nella nota che specifica: «Mentre sottolineiamo lo spirito positivo con cui la direzione del movimento ha risposto quando ha studiato la proposta di cessate il fuoco recentemente ricevuta, con lo stesso spirito andremo al Cairo per raggiungere un accordo».
«Noi del movimento Hamas e delle forze di resistenza palestinesi siamo determinati a portare a termine l'accordo, in modo da soddisfare le richieste del nostro popolo per la completa cessazione dell'aggressione, il ritiro delle forze di occupazione, il ritorno degli sfollati, l'aiuto per la nostra gente, l'inizio della ricostruzione e la conclusione di un serio accordo di scambio», si legge ancora nel comunicato.
20:19
20:19
L'OMS: «A Rafah sarebbe un bagno di sangue»
L'OMS «è profondamente preoccupata che un'operazione militare su vasta scala a Rafah, nella Striscia di Gaza, possa portare a un bagno di sangue e indebolire ulteriormente un sistema sanitario già in crisi». Lo scrive su X il direttore dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
18:31
18:31
Sulle tende di Rafah: «Grazie a voi studenti che lottate per noi»
Sulle tende sul lato palestinese del valico di Rafah tra Egitto e Striscia di Gaza, dove un milione e mezzo di palestinesi sopportano affollamento, scarsità di cibo, bombardamenti incessanti e minacce incombenti di un'invasione di terra israeliana, sono apparsi messaggi di gratitudine e speranza rivolti agli studenti che in molti Paesi e soprattutto negli Stati Uniti stanno difendendo in questi giorni la loro causa. Lo scrive l'egiziano Ahram.
«Grazie, studenti della Columbia University», le scritte di cui riferisce Ahram, e «Grazie, studenti universitari americani».
l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha dichiarato martedì di essere «turbato» dalle azioni pesanti intraprese dalle forze di sicurezza statunitensi durante i tentativi di sedare le proteste filo-palestinesi nei campus universitari.
«Sono preoccupato che alcune delle azioni delle forze dell'ordine in una serie di università appaiano sproporzionate nel loro impatto», ha detto Turk in una nota riportata dal sito egiziano riferita agli arresti e alle sanzioni degli studenti.
«Deve essere chiaro che l'esercizio legittimo della libertà di espressione non può essere confuso con l'incitamento alla violenza e all'odio», ha aggiunto.
18:26
18:26
Al Cairo delegazione di Hamas e capo della CIA per colloqui su Gaza
Una delegazione di Hamas è arrivata al Cairo questo pomeriggio per proseguire i colloqui volti a raggiungere un accordo di cessate il fuoco e un accordo per lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi.
17:09
17:09
Israele a Hamas: «Intesa in una settimana o entriamo a Rafah»
L'Israele ha notificato ad Hamas che se non si raggiunge un accordo entro una settimana, comincerà l'operazione a Rafah. Lo riferisce il Wall Street Journal citando fonti egiziane. L'indiscrezione è stata ripresa anche da Haaretz.
14:20
14:20
Post guerra: Israele valuta la supervisione di Gaza con un'alleanza di Stati arabi
Israele sta considerando un piano per il dopo guerra a Gaza in cui potrebbe condividere la supervisione della Striscia con un'alleanza di Stati arabi, quali Egitto, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, oltre che con gli Stati Uniti. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali Israele otterrebbe in cambio una normalizzazione delle relazioni con Riad.
E' probabile che l'ipotesi venga bocciata dai membri di destra del governo del premier Benjamin Netanyahu e dagli stati arabi. Nonostante questo il piano mostra come il governo di Israele sta pensando al futuro dopo guerra per Gaza e questo - mette in evidenza il New York Times - potrebbe essere un punto di partenza per le trattative.
12:57
12:57
Haniyeh lascia la Turchia e torna in Qatar
Il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, è tornato in Qatar dopo una permanenza di 14 giorni in Turchia. Lo ha annunciato la fazione islamica, ripresa dai media. Di recente c'erano state notizie di pressioni per mandare via da Qatar i capi di Hamas lì presenti, se l'organizzazione non avesse accettato un accordo sulla guerra a Gaza.
12:31
12:31
«A Gaza sviluppo economico regredito di 20 anni»
L'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha arretrato lo sviluppo socio-economico complessivo della Palestina di oltre 20 anni, secondo un nuovo rapporto congiunto del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp) e della Commissione Economica e Sociale per l'Asia Occidentale (Escwa).
I dati dell'indagine rivelano inoltre che, dal 7 ottobre, il tasso di povertà è salito al 58,4% facendo precipitare quasi 1,74 milioni di persone in più nella povertà. Allo stesso tempo, il prodotto interno lordo è diminuito del 26,9%, con una perdita di 7,1 miliardi di dollari rispetto allo scenario di base del 2023, prima della guerra.
«L'ingente perdita di vite umane, la distruzione e un forte aumento della povertà in un periodo di tempo così breve faranno precipitare il paese in una grave crisi di sviluppo che metterà a repentaglio il futuro delle generazioni a venire», ha dichiarato l'amministratore dell'Undp, Achim Steiner.
Il rapporto rileva inoltre che se la guerra dovesse continuare per altri nove mesi, i livelli di povertà potrebbero più che raddoppiare al 60,7 per cento, e altri 1,86 milioni di persone cadrebbero in povertà. Il Pil diminuirebbe di un altro 29%, il che equivarrebbe a perdite totali di 7,6 miliardi di dollari.
I dati del rapporto sono coerenti con la valutazione della Banca Mondiale e delle Nazioni Unite, che hanno stimato i danni diretti alle infrastrutture di Gaza a 18,5 miliardi di dollari a gennaio 2024, equivalenti al 97% del Pil totale dello Stato di Palestina nel 2022.
12:19
12:19
La polizia evacua di nuovo Sciences Po
La polizia è intervenuta questa mattina a Sciences Po, a Parigi, per evacuare alcune decine di studenti filopalestinesi che da ieri sera occupano i locali della facoltà. Secondo studenti all'interno, che hanno comunicato con i media, sono una cinquantina gli studenti ancora presenti nei locali della rue Saint-Guillaume.
Dopo aver sgomberato la settimana scorsa in seguito a un accordo con la presidenza di Sciences Po, gli studenti sono tornati ad occupare la facoltà ieri, insoddisfatti per i risultati della tavola rotonda con il consiglio di facoltà sulle partnership universitarie con istituti israeliani.
11:00
11:00
Manifestazioni pro-Palestina anche nelle università australiane
Anche in Australia manifestazioni filo-palestinesi si sono diffuse nei campus universitari di tutto il paese, con alcuni tafferugli con manifestanti filo-israeliani a Sydney. Lo riportano i media internazionali.
Nelle ultime due settimane gli studenti hanno allestito accampamenti nelle università delle principali città australiane per protestare contro l'offensiva israeliana a Gaza . Come negli Usa, gli studenti chiedono che le università rompano tutti i legami accademici con Israele e interrompano i partenariati di ricerca con i produttori di armi. Al momento non sono stati effettuati arresti. Oggi centinaia di manifestanti filo-palestinesi si sono affrontati con una contro-protesta a sostegno di Israele presso l'Università di Sydney, la più antica università australiana. L'Australian Broadcasting Corp (ABC) ha riferito di una rissa tra i gruppi.
I sostenitori di entrambe le parti hanno successivamente fatto marcia indietro a causa della forte presenza di sicurezza.
07:47
07:47
Libertà di stampa, premiati i giornalisti palestinesi
L'Unesco ha assegnato il premio mondiale per la libertà di stampa a tutti i giornalisti palestinesi che seguono la guerra a Gaza, dove Israele sta combattendo contro Hamas da oltre sei mesi. «In questi tempi di oscurità e disperazione, desideriamo condividere un forte messaggio di solidarietà e riconoscimento ai giornalisti palestinesi che stanno coprendo questa crisi in circostanze così drammatiche», ha dichiarato Mauricio Weibel, presidente della giuria internazionale di professionisti dei media.
«Come umanità, abbiamo un enorme debito nei confronti del loro coraggio e del loro impegno per la libertà di espressione» ha detto Weibel. Audrey Azoulay, direttore generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura, ha dichiarato che il premio rende «omaggio al coraggio dei giornalisti che affrontano circostanze difficili e pericolose».
Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), con sede a New York, almeno 97 membri della stampa sono stati uccisi dallo scoppio della guerra in ottobre, 92 dei quali erano palestinesi.
07:00
07:00
IL PUNTO ALLE 7
Potrebbero essere più di 10 mila le persone rimaste sepolte sotto le macerie nella Striscia di Gaza dopo quasi sette mesi di guerra. È la stima dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA), che cita le autorità sanitarie palestinesi.
«Potrebbero essere necessari fino a tre anni per recuperare i corpi utilizzando gli strumenti rudimentali disponibili», ha sottolineato l’OCHA , aggiungendo che l’aumento delle temperature accelererà la decomposizione dei corpi, accrescendo la minaccia di diffusione di malattie.
Secondo le Nazioni Unite, il recupero dei cadaveri da sotto gli edifici crollati rappresenta una sfida enorme, a causa della mancanza di bulldozer, escavatori e personale.
Interi quartieri sono stati rasi al suolo nel corso degli intensi e continui bombardamenti israeliani «su gran parte della Striscia di Gaza», ha osservato l’OCHA.