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Trump: «Netanyahu è un eroe di guerra, e in un certo senso lo sono anch’io» - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:44
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Per Hamas, Israele ignora gli sforzi di mediazione sul cessate il fuoco
Il piano per conquistare Gaza City dimostra il «palese disprezzo» di Israele per gli sforzi di mediazione volti a un cessate il fuoco, ha affermato Hamas in una dichiarazione. «L'annuncio odierno da parte dell'esercito di occupazione terroristica dell'inizio di un'operazione contro Gaza City dimostra un palese disprezzo per gli sforzi compiuti dai mediatori», ha scritto il gruppo. «Mentre Hamas ha annunciato l'ok all'ultima proposta presentata dai mediatori, Israele insiste nel continuare la sua guerra» e, non rispondendo a questa proposta, Netanyahu «dimostra di essere il vero ostacolo a qualsiasi accordo».
22:28
22:28
Salgono a 81 i morti a Gaza dall'alba
Sale ad almeno 81 morti il bilancio dei palestinesi uccisi negli attacchi israeliani a Gaza dall'alba di oggi, secondo quanto scrive Al Jazeera citando fonti della Striscia. Di queste, almeno 30 persone sono state uccise mentre cercavano aiuti.
21:12
21:12
«Almeno 72 morti nei raid israeliani a Gaza dall'alba»
Almeno 72 palestinesi sono stati uccisi in attacchi israeliani a Gaza dall'alba, tra cui 27 persone che chiedevano aiuti umanitari, secondo Al Jazeera che cita fonti mediche.
In uno degli ultimi attacchi segnalati, le fonti hanno affermato che 12 persone sono state uccise quando le forze israeliane hanno preso di mira il personale addetto alla sicurezza del carico e persone che cercavano di ottenere aiuti umanitari vicino al valico di Zikim, nel nord di Gaza.
20:31
20:31
Smotrich minaccia le dimissioni se Netanyahu approverà la tregua
Il ministro delle Finanze israeliano ed esponente di estrema destra Bezalel Smotrich ha detto alle famiglie degli ostaggi che si dimetterà dal governo se il premier Benjamin Netanyahu approverà un accordo di cessate il fuoco con Hamas. Lo riporta il Times of Israel citando a sua volta Channel 12.
«Se il primo ministro va avanti con l'accordo, prenderò decisioni difficili e mi dimetterò dal governo. L'ho già detto al primo ministro», avrebbe dichiarato il leader di estrema destra.
Nel frattempo, Channel 12 riporta che un membro di spicco del team negoziale israeliano ha riferito alle famiglie che i funzionari stanno cercando di sfruttare la posizione indebolita di Hamas per raggiungere un accordo più completo, senza rinunciare alla possibilità di ottenere l'intesa più ristretta che Hamas ha già accettato.
Alla domanda sul pericolo per gli ostaggi nel contesto delle operazioni militari israeliane a Gaza, il negoziatore ha riconosciuto i rischi: «Siamo prudenti, ma c'è un rischio per gli ostaggi: la loro sicurezza non è garantita».
Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha espresso frustrazione per il fatto che Netanyahu non abbia ancora convocato il gabinetto di sicurezza per discutere della tregua, dopo che Hamas ha accettato un accordo per il rilascio parziale degli ostaggi.
20:16
20:16
Il Regno Unito condanna il piano di insediamento israeliano in Cisgiordania
Il Regno Unito ha condannato l'approvazione da parte del governo israeliano del piano di insediamento E1 in Cisgiordania. «Se attuato, dividerebbe in due lo Stato palestinese, rappresenterebbe una flagrante violazione del diritto internazionale e comprometterebbe gravemente la soluzione dei due Stati», ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Lammy sul suo profilo di X.
16:59
16:59
Hamas rivendica il raid contro l'IDF a Khan Yunis
Le Brigate Ezzedine al Qassam, il braccio armato di Hamas, hanno rivendicato «il raid effettuato questa mattina contro una postazione nemica di recente costituzione a sud-est di Khan Younis», sostenendo di aver ucciso il «comandante di un carro armato» e che uno dei loro combattenti «si è fatto esplodere in mezzo ai soldati israeliani» causando morti e feriti.
Israele smentisce la ricostruzione dell'accaduto, in particolare l'attacco suicida, parlando di tre soldati feriti e di 10 terroristi uccisi. Si tratta del più massiccio attacco contro l'Idf a Gaza dall'inizio della guerra.
15:57
15:57
«Il progetto di Israele trasforma il territorio in una prigione»
L'approvazione da parte di Israele di un progetto chiave per la costruzione di 3400 unità abitative nella Cisgiordania occupata, «frammenta l'unità» di questo territorio palestinese, trasformandolo in una «vera e propria prigione»: così l'Autorità Nazionale Palestinese commenta il varo del piano 'E1'.
In una dichiarazione, il Ministero degli Esteri dell'Autorità Nazionale Palestinese «ha condannato con la massima fermezza» la decisione israeliana di attuare questo progetto, che «mina le prospettive di attuazione della soluzione dei due Stati frammentando l'unità geografica e demografica dello Stato palestinese».
«Ciò consolida la divisione della Cisgiordania occupata in aree e cantoni isolati e geograficamente disconnessi - osserva l'Autorità Nazionale Palestinese commentando il piano Smotrich - simili a vere e proprie prigioni, dove gli spostamenti tra di essi sono possibili solo attraverso i posti di blocco dell'occupazione, nel terrore delle milizie armate dei coloni sparse per tutta la Cisgiordania».
15:38
15:38
Macron: «La nuova offensiva a Gaza porterà a un vero disastro»
«L'offensiva militare che Israele prepara a Gaza non può che portare a un vero disastro per i due popoli e trascinerà la regione in una guerra permanente». Lo scrive il presidente francese Emmanuel Macron su X, riferendo di due telefonate con il re Abdallah di Giordania e il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. Con i due Paesi arabi, Macron preme invece per «una missione di stabilizzazione internazionale per Gaza».
Macron, insieme ai due leader, ritiene che per porre fine alla guerra serva «l'istituzione di un cessate il fuoco permanente, il rilascio di tutti gli ostaggi, l'invio massiccio di aiuti umanitari alla popolazione, il disarmo di Hamas e il rafforzamento dell'Autorità Nazionale Palestinese a Gaza».
È necessario inoltre «lavorare a una soluzione politica che soddisfi le aspirazioni di entrambi i popoli, israeliano e palestinese».
«La Francia - ricorda Macron - co-presiederà la conferenza sulla soluzione dei due Stati con l'Arabia Saudita a settembre a New York per promuovere questo percorso», ritenuto «l'unico credibile per le famiglie degli ostaggi, per gli israeliani e per i palestinesi».
15:23
15:23
«L'insediamento E1 è illegale, Israele rinunci»
«La decisione delle autorità israeliane di portare avanti il piano di insediamento E1 compromette ulteriormente la soluzione dei due Stati e costituisce una violazione del diritto internazionale. L'UE esorta Israele a rinunciare a tale decisione, sottolineandone le profonde implicazioni e la necessità di valutare misure volte a salvaguardare la fattibilità della soluzione dei due Stati». Lo afferma il Servizio di Azione Esterna dell'UE.
«Se attuata, la costruzione di insediamenti in questa zona interromperà in modo permanente la contiguità geografica e territoriale tra Gerusalemme Est occupata e la Cisgiordania e reciderà il collegamento tra la Cisgiordania settentrionale e meridionale. L'UE ribadisce il suo invito a Israele a cessare la costruzione di insediamenti», viene aggiunto.
«La politica di insediamento di Israele, che comprende demolizioni, trasferimenti forzati, sfratti e confische di abitazioni, deve cessare. Insieme alle continue violenze dei coloni e alle operazioni militari, queste decisioni unilaterali stanno alimentando una situazione già tesa sul terreno e compromettendo ulteriormente ogni possibilità di pace».
14:04
14:04
Peace now, scopo "E1" è sabotare soluzione politica
L'organizzazione israeliana Peace Now, che si batte contro le colonie e a favore della soluzione a due Stati, ha duramente criticato l'approvazione di un nuovo insediamento in Cisgiordania che «minaccia gravemente la fattibilità di un futuro Stato palestinese» e «porterebbe Israele a diventare uno Stato binazionale». E il cui unico scopo «è sabotare ogni soluzione politica per Gaza e Cisgiordania».
«Con il pretesto della guerra, Smotrich e la sua minoranza di amici messianici stanno creando un insediamento illusorio che dovremo abbandonare in caso di accordo», afferma l'organizzazione, aggiungendo che miliardi di shekel potrebbero essere spesi e sprecati per lo sviluppo del progetto.
«L'intero scopo dell'insediamento in E1 è sabotare una soluzione politica e precipitarsi verso uno stato di apartheid binazionale», aggiunge Peace Now, evidenziando come l'approvazione della costruzione nell'area E1 è avvenuta a tempo di record, appena due settimane dopo un'udienza che il 6 agosto aveva discusso le possibili obiezioni.
Il progetto - spiega l'organizzazione - dividerebbe di fatto il nord della Cisgiordania dal sud, così come la Cisgiordania da Gerusalemme Est impedendo lo sviluppo dell'area metropolitana tra Ramallah, Gerusalemme Est e Betlemme. Prevede la realizzazione di 3'401 unità abitative nella controversa area E1, adiacente all'insediamento di Ma'ale Adumim. Inoltre, 342 unità abitative sono previste nell'insediamento di Asa'el, che il governo israeliano ha legalizzato nel febbraio 2023.
I primi tentativi di promuovere il piano E1 risalgono agli anni '90, ma l'opposizione in Israele e all'estero ha bloccato il piano fino a quando il primo ministro Benyamin Netanyahu non ha dato l'ordine di promuoverlo per la prima volta nel 2012. L'iniziativa è stata successivamente rimessa nel cassetto finché Netanyahu non lo ha rilanciato per la seconda volta alla vigilia delle elezioni del 2020.
«Portando avanti incessantemente questo progetto, il governo israeliano sta sabotando ogni possibilità di una soluzione politica e trascinando sia israeliani che palestinesi in un ciclo infinito di conflitto - afferma Peace Now - . Il pericoloso progetto E1 deve essere fermato immediatamente per preservare la speranza di un futuro di pace per entrambe le nazioni».
13:49
13:49
Incriminato russo, voleva colpire ambasciata israeliana di Berlino
La Procura federale tedesca ha formalmente accusato un cittadino di nazionalità russa, Akhmad E., di pianificare un attentato all'ambasciata israeliana di Berlino.
Secondo gli inquirenti l'uomo era in contatto con elementi dello Stato islamico, avrebbe iniziato a preparare un ordigno artigianale ma non sarebbe stato in grado di procurarsi tutti i componenti. Per questo aveva deciso di trasferirsi in Pakistan per farsi addestrare dallo Stato islamico, al quale aveva giurato fedeltà in un video che aveva già diffuso sulle reti sociali. Gli inquirenti lo hanno fermato lo scorso 20 febbraio proprio all'aeroporto di Berlino mentre stava per partire.
Sempre oggi la Procura federale ha confermato le accuse contro un cittadino siriano, Mamdouh A., anche lui un sospetto membro dello Stato islamico, arrestato mentre stava per partire per la Siria, dove avrebbe voluto realizzare un attentato suicida.
13:15
13:15
L'Australia: «La forza non si misura da quante persone puoi far saltare in aria o quanti bambini puoi lasciare morire di fame»
Canberra ha criticato duramente oggi lo «sfogo» del premier israeliano Benyamin Netanyahu, che ha accusato il suo omologo australiano Anthony Albanese di essere un «politico debole che ha tradito» lo Stato ebraico. «La forza non si misura da quante persone puoi far saltare in aria o quanti bambini puoi lasciare morire di fame», ha replicato il ministro degli interni australiano Tony Burke alla ABC.
La Striscia di Gaza, totalmente dipendente dagli aiuti umanitari dopo oltre 22 mesi di guerra innescata dall'attacco senza precedenti di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, è minacciata da una «carestia diffusa» secondo l'ONU.
Le relazioni tra Australia e Israele si sono notevolmente inasprite da quando Canberra ha annunciato la scorsa settimana che intende riconoscere uno Stato palestinese alle Nazioni Unite a settembre.
Lunedì l'Australia ha revocato il visto a Simcha Rothman, parlamentare di estrema destra del governo di coalizione di Netanyahu, affermando che le sue conferenze avrebbero «seminato divisione». Il giorno successivo Israele ha reagito revocando i visti dei diplomatici australiani presso l'Autorità nazionale palestinese (ANP).
13:12
13:12
L'IDF ha respinto un attacco su larga scala
Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno riferito di aver subito un attacco «su larga scala» nel sud della Striscia di Gaza.
«Stamattina - riporta l'esercito in una nota - oltre quindici terroristi hanno sparato e lanciato missili anticarro e hanno tentato di infiltrarsi in una posizione fortificata del 90esimo battaglione, Brigata Kfir, nella zona di Khan Yunis. Le truppe sono riuscite a eliminare dieci terroristi armati in un combattimento ravvicinato, supportate da attacchi aerei dell'IAF», l'Aeronautica militare israeliana.
Tre soldati sono rimasti feriti, uno in modo grave. «L' attacco è ancora in corso e le truppe continuano a operare per eliminare i terroristi», dice l'IDF.
12:00
12:00
Israele approva nuovi insediamenti per dividere la Cisgiordania
Il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich ha annunciato, in una conferenza stampa, l'approvazione definitiva del controverso progetto di insediamento «E1» in Cisgiordania. Una decisione «storica», l'ha definita il ministro, citato dal «Times of Israel».
La decisione di fatto divider in due la Cisgiordania. L'approvazione del progetto rappresenta - ha detto Smotrich - «un passo significativo che cancella praticamente l'illusione dei due Stati e consolida la presa del popolo ebraico sul cuore della Terra d'Israele».
E aggiunge: «Lo Stato palestinese viene cancellato dal tavolo non con slogan, ma con i fatti. Ogni insediamento, ogni quartiere, ogni unità abitativa è un altro chiodo nella bara di questa pericolosa idea».
Il controverso progetto di insediamento «E1» prevede la costruzione di circa 3'400 unità abitative tra Gerusalemme e l'insediamento di Ma'ale Adumim in Cisgiordania e ha ricevuto oggi l'approvazione definitiva dall'Alta commissione di pianificazione dell'Amministrazione civile, un dipartimento del Ministero della difesa.
10:30
10:30
Trump: «Netanyahu è un eroe di guerra, e in un certo senso lo sono anch’io»
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definito il premier israeliano Benyamin Netanyahu e se stesso «eroi di guerra».
Nel corso del programma radiofonico di Mark Levin, andato in onda durante la notte in Svizzera, Trump ha definito «eroe di guerra» il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu poiché «abbiamo lavorato insieme». «(Netanyahu, ndr) è un eroe di guerra. Credo di esserlo anch'io», ha detto Trump. «A nessuno importa. Ma lo sono anch'io. Voglio dire, ho mandato io quegli aerei», riferendosi con tutta probabilità all'attacco contro gli impianti nucleari sotterranei dell'Iran nel giugno scorso.
08:36
08:36
Katz approva la chiamata di 60'000 riservisti
Il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha approvato la chiamata alle armi di circa 60'000 riservisti: lo ha reso noto il suo ministero all'agenzia di stampa AFP.
Il "Times of Israel" aveva riportato ieri, citando fonti della sicurezza, che circa 60'000 riservisti israeliani sarebbero stati richiamati a partire da oggi in vista della nuova offensiva dell'esercito (IDF) a Gaza City, previa approvazione da parte di Katz.
07:42
07:42
Quasi 19'000 bambini uccisi da IDF da inizio guerra
Il governo di Gaza controllato da Hamas afferma che almeno 18'885 bambini sono stati uccisi nella Striscia dall'Esercito israeliano (IDF) dall'inizio della guerra il 7 ottobre 2023, su un totale di oltre 62'000 vittime palestinesi: lo riporta Al-Jazeera.
06:38
06:38
«La forza non si misura da quante persone puoi far saltare in aria»
Canberra ha criticato duramente oggi lo «sfogo» del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha accusato il suo omologo australiano Anthony Albanese di essere un «politico debole che ha tradito» lo Stato ebraico. «La forza non si misura da quante persone puoi far saltare in aria o quanti bambini puoi lasciare morire di fame», ha replicato il ministro degli Interni australiano Tony Burke alla Abc.
La Striscia di Gaza, totalmente dipendente dagli aiuti umanitari dopo oltre 22 mesi di guerra innescata dall'attacco senza precedenti di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, è minacciata da una «carestia diffusa» secondo l'Onu. Le relazioni tra Australia e Israele si sono notevolmente inasprite da quando Canberra ha annunciato la scorsa settimana che intende riconoscere uno Stato palestinese alle Nazioni Unite a settembre. Lunedì l'Australia ha revocato il visto a Simcha Rothman, parlamentare di estrema destra del governo di coalizione di Netanyahu, affermando che le sue conferenze avrebbero «seminato divisione». Il giorno successivo Israele ha reagito revocando i visti dei diplomatici australiani presso l'Autorità nazionale palestinese.
06:36
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Il punto alle 06.00
Lo scontro diplomatico tra Parigi e Gerusalemme si accende dopo la decisione della Francia di riconoscere lo Stato di Palestina da settembre. In una lettera Emmanuel Macron è stato accusato da Benjamin Netanyahu di “gettare benzina sul fuoco antisemita” e di favorire Hamas. L’Eliseo ha risposto definendo tali affermazioni “indegne” e ribadendo che la Repubblica continuerà a proteggere la comunità ebraica, annunciando che Macron risponderà al premier israeliano per iscritto.
Sul fronte della guerra a Gaza, Israele insiste sulla liberazione di tutti gli ostaggi, ma secondo fonti interne il governo starebbe valutando la proposta dei mediatori arabi di un rilascio graduale, già accettata da Hamas. Il Qatar ha sottolineato che l’intesa riprende quasi integralmente un piano in precedenza approvato da Israele. Una decisione da parte di Netanyahu è attesa nei prossimi giorni.
Intanto la Striscia resta sotto attacco: secondo l’agenzia palestinese Wafa almeno 25 civili sono stati uccisi dall’alba di oggi nei bombardamenti israeliani, tra cui otto persone in coda per gli aiuti umanitari.